mercoledì 30 novembre 2011

"OTTIMISMO GENERALE E OTTIMISMO SPECIFICO" di Sebastiano Todero

Oggi sono particolarmente contento di potervi offrire un ottimo guest post di SEBASTIANO TODERO, "un amico ottimista" che seguo sempre con notevole interesse da diversi anni: leggo tutti i giorni il suo blog http://www.ottimismo.info/club/ , ho letto il suo libro "Un Amico Ottimista 2.0 - Un dialogo semplice ed efficace per "allenare" speranza e fiducia dopo i momenti difficili e prima delle "sfide" e numerosi validissimi "PNL-ebook" ("PNL e Ottimismo", "PNL e Intelligenza Emotiva", ecc.).
Ho anche frequentato la sua eccezionale Accademia dei Miglioramenti, la prima scuola on line di Nuova Psicologia Applicata (http://www.accademiadeimiglioramenti.com/).

Sebastiano Todero è Dottore in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni laureato presso la facoltà di psicologia di Padova ed è specializzato in Programmazione Neuro Linguistica (PNL) e Coaching presso l'Istituto di Formazione NLP Italy di Milano. È cultore della materia presso la cattedra di Psicologia delle comunicazioni sociali all’Università di Chieti, è un formatore e un Personal Coach per sportivi, manager, personaggi dello spettacolo e persone di età e professione diversa. 
Durante gli ultimi 15 anni ha accumulato migliaia di ore d’aula e lavorato con centinaia di persone, studiando e divulgando la psicologia dell’OTTIMISMO REALISTICO, della motivazione e del miglioramento personale, scrivendo libri e conducendo seminari in tutta Italia.

Sebastiano Todero è il primo ESPERTO DI OTTIMISMO REALISTICO ed è il presidente e fondatore del CLUB DEGLI OTTIMISTI ( www.clubdegliottimisti.it ). Ha integrato la voce "ottimismo" in wikipedia con una sua personale definizione dell’"Ottimismo Realistico":

“L'Ottimismo Realistico è la sintesi virtuosa della capacità di considerare i dati reali e oggettivi ma cercando in essi la positività senza negare gli aspetti negativi della situazione attuale. L'Ottimista Realista cerca di raggiungere i suoi obiettivi anche partendo da una situazione non ancora perfetta.
Il motto delle persone che hanno Ottimismo Realistico non è: "tutto è positivo" bensì "la situazione è questa... ma con impegno riuscirò a sistemare le cose al meglio, imparando a fare quello che ancora non so fare!"
Il prof. Davide Pìetroni definisce Sebastiano il Martin Seligman italiano (il prof. Seligman è l'autore del best seller "Imparare l'ottimismo").

Se vuoi leggere il suo curriculum, clicca qui:
 
Se vuoi ascoltare una sua Auto-Intervista in cui Sebastiano spiega cos’è il CLUB DEGLI OTTIMISTI e i vantaggi che può darti (scarica GRATIS 2 regali di benvenuto :-) ), clicca qui:

"Sebastiano è "un amico ottimista" e insegna, in maniera semplice e concreta, come il potere dell'entusiasmo e dell'atteggiamento mentale ottimistico-realistico possa essere appreso, allenato e praticato fino a farlo diventare parte di noi stessi, in ogni momento della vita."
Roberto Re, fondatore e presidente di HRD, autore del best seller "Leader di te stesso"

Passo ora la parola direttamente a Sebastiano:

"OTTIMISMO GENERALE E OTTIMISMO SPECIFICO

È un piacere scrivere questo articolo per il bravo Raffaele che si dimostra costantemente interessato alla propria crescita personale, continuando a studiare e a praticare, mescolando momenti in cui fa l’allievo ad altri in cui dispensa lui stesso la propria personale e preziosa rielaborazione di quanto appreso.

Naturalmente nel mio articolo parlerò di una particolare angolatura dell’Ottimismo (la mia specialità) e in effetti vorrei proprio parlare del rapporto strettissimo tra ottimismo e “ignoranza”!

Molti mi chiedono se da un punto di vista psicologico o addirittura di misurazione del QI, ci siano correlazioni tra l’ottimismo e l’intelligenza; cioè se le perone più intelligenti siano anche più ottimiste o viceversa.

Se parliamo di intelligenza “pura”, quella che in teoria si misura con il QI (Quoziente Intellettivo), la risposta è NO: ci possono essere persone intelligenti ma pessimiste e altre meno brillanti o persino “sciocche” e molto ottimiste.

Anzi… forse, forse è più probabile che un’intelligenza elevata favorisca il pessimismo, anche se dobbiamo specificare che al contrario, la stupidità favorisce solo l’Ottimismo Ingenuo e non l’Ottimismo Realistico!!

Ma allora se non è l’intelligenza “classica” a favorire l’Ottimismo Realistico, cos’è?

Beh, ad un primo livello possiamo sicuramente dire che conta molto la famosa INTELLIGENZA EMOTIVA; quella studiata e misurata dai test sul QE elaborati da Daniel Goleman.

Eppure non è nemmeno il QE a fare la differenza cruciale; ci possono essere persone emotivamente sensibili e molto intelligenti che pure si sentono pessimiste e si comportano di conseguenza.

Insomma cos’è allora che favorisce l’Ottimismo Realistico?

Naturalemte QI e QE sono molto importanti ma la riflessione di oggi riguarda invece un aspetto sottovalutato, forse perché poco pratico da “misurare”; parlo della “cultura”… proprio l’esatto contrario dell’ignoranza.

Questo argomento è veramente “scomodo” e imbarazzante… ma in definitiva è importante affrontarlo se vogliamo avere un approccio Realistico all’Ottimismo.

Il concetto di partenza è che nessuno di noi è ugualmente ottimista o pessimista per tutte le cose indistintamente! In certe aree della vita ci sentiamo più sicuri e fiduciosi che in altre, mentre in qualche contesto siamo decisamente pessimisti.

Intendo dire che magari una persona è pessimista in amorema è ottimista in ambito professionale; teme di non riuscire a trovare persone a cui piace e con cui star bene… ma tutto sommato è sicura e ottimista nei colloqui o nel far carriera.

Altro esempio: uno è pessimista in merito al fatto di poter dimagrire e tornare in forma… ma è ottimista per quanto riguarda la possibilità di fare investimenti in borsa.

Questo concetto lo capiscono in pochi e al contrario si tende a generalizzare, con il risultato che ci si attribuisce una “etichetta” unica: pessimista o ottimista.

Ma allora… cos’è che determina la differenza tra le aree in cui siamo più ottimisti e quelle in cui siamo più pessimisti? Beh lo abbiamo detto: l’ignoranza o il suo contrario, cioè la “sapienza”.

Ebbene sì, il grado di competenza che abbiamo in una certa area di interesse ci porta naturalmente ad avere le idee più chiare, a fare previsioni più accurate e sentirci più fiduciosi di poter gestire le cose a nostro vantaggio e quindi essere più ottimisti!

Al contrario l’ignoranza ci porta a fare previsioni imprecise e confuse in cui è facile che prevalga il dubbio e l’insicurezza e quindi il pessimismo.

L’intelligenza generale (QI e QE) combinata con ignoranza e competenza, può fare la differenza finale: le persone intelligenti ma ignoranti in un argomento tendono ad essere pessimiste in quell'ambito, mentre le persone “sciocche o sempliciotte” ma ignoranti potrebbero essere più ingenuamente ottimiste.

Purtroppo le persone ignoranti e ingenuamente ottimiste… hanno poche probabilità di riuscire veramente ad ottenere grandi risultati… e quindi presto o tardi è facile che diventino pessimiste.

Insomma a parità di intelligenza razionale ed emotiva, la competenza nelle specifiche aree della vita può fare la differenza nel determinare in quali e quante aree ci sentiamo di essere Realisticamente Ottimisti oppure no.

Credo di essere stato il primo a parlare di Ottimismo generale e Ottimismo Specifico e per chi vuole veramente essere Realista Ottimista si tratta di un concetto importantissimo.

Cosa significa tutto questo? Che possiamo sicuramente sviluppare e allenare un Ottimismo “generale” che equivale ad un orientamento positivo e fiducioso ma che questo non basta!! È necessario accumulare delle competenze specifiche e colmare le nostre eventuali ignoranze specifiche per essere ottimisti a 360°.

Insomma per andar bene nella vita… dovremmo cercare di usare la nostra intelligenza (sono convinto che tanti sono più intelligenti di quello che diceva la scuola) ma combinarla con la scoperta di molte nozioni di “ottimismo specifico” che ci aiutano ad avere le idee più chiare in ogni area e quindi agire con più precisione e fiducia.

Intelligenza + Ottimismo “generale” + ottimismo “specifico” = Ottimismo Realistico a 360°

Quindi qual è il messaggio positivo di questo articolo: se ti ritrovi ad essere sfiduciato o negativo, puoi sicuramente cercare di essere più “positivo”… ma ora sai che questo equivale ad avere più Ottimismo “generale”. Purtroppo ques’ultimo non basta… ma questo non significa che devi diventare pessimista!!

Dovrai semplicemente essere più competente e cercare dell’ottimismo specifico nelle aree in cui vuoi ottenere di più!

Nel mio CLUB possiamo sicuramente allenare l’Ottimismo “generale” e poi mano a mano acquisire l’ottimismo specifico. Per quanto riguarda l’intelligenza…. beh ognuno usa la sua :-) .

Scherzi a parte diventare Ospiti GRATUITAMENTE del CLUB degli Ottimisti è un ottimo modo per iniziare a sviluppare l’ottimismo generale e decidere poi se passare a quello più specifico!
Invito gli amici di Raffaele ad unirsi al nostro CLUB su: 


Vi aspetto numerosi e positivi



Segnalo che nel sito Successo Mentale Positivo http://successomentale.com/ è possibile vedere GRATIS la registrazione del WEBINAR di Sebastiano Todero:


Se non sei registrato a Successo Mentale, DIVENTA MEMBRO DI SMP GRATIS :-):

Un caro saluto.
Personal coach, PNL practitioner e grande appassionato di sviluppo personale a 360 gradi

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domenica 27 novembre 2011

Il libro "Ti ha mollato? Cambia vita!" di Andrea Favaretto

Il 9 novembre ho assistito alla presentazione a Napoli del libro di ANDREA FAVARETTO (http://www.andreafavaretto.it/) "Ti ha mollato? Cambia vita! Come superare una delusione d'amore e ripartire alla grande". Andrea, oltre ad essere life coach, formatore e trainer di PNL applicata alla seduzione, è stato il LOVE TRAINER della trasmissione in onda su Sky "Mi ha lasciato... cambio vita!".
Questo testo vuole guidare la lettrice (l'autore si rivolge alle donne, ma i suoi suggerimenti sono utilissimi per tutti) fornendo strategie molto potenti per migliorare la propria vita dopo una relazione finita, spiegando in maniera chiara ed efficace come affrontare al meglio il "periodo grigio" post-separazione.

E' stato un vero e proprio "one night seminar" e l'ho seguito con molto interesse: ho apprezzato in particolare la straordinaria capacità di Andrea Favaretto nel saper coinvolgere il pubblico, grazie alla sua simpatia e al suo "calore umano" che gli consente di entrare facilmente in empatia (in PNL si dice "rapport") con chiunque lo ascolti.
Forte della sua attività quasi ventennale di life coach e del successo ottenuto dal programma su Sky, Favaretto ha illustrato i modi più opportuni per reagire a una delusione amorosa, dimenticare il passato e rimettersi in gioco per una nuova vita.

Posso definire Andrea Favaretto una persona molto pratica, entusiasta del suo lavoro e soprattutto motivato a dare direttive CONCRETE ai suoi corsisti. Un "love trainer" con una preparazione tecnica e con un'abilità di comunicazione fuori dal comune che sa coinvolgere e divertire nello stesso tempo con semplici storie di relazioni vissute, paradossalmente invitando a trasformare i traumi delle sconfitte in episodi comici e divertenti, ma soprattutto a trovare le soluzioni più adeguate alle varie tendenze caratteriali di ogni singola persona, poichè ognuno vive in maniera unica il dolore che deriva dalla separazione (che anche lui ha vissuto in prima persona e ci ha raccontato la sua esperienza).

I suoi obiettivi sono vari:
Dare un taglio netto con il passato
Ricominciare ad AMARSI
Capire come e da dove ripartire
Imparare a comunicare bene con te stesso e con chi ti sta accanto
Rinnovare l'ambiente che ti circonda
Capire come ricreare una nuova relazione e quindi una nuova vita.

Infine posso aggiungere che è bello ed importante avere un amico fidato e speciale col quale percorrere questo cammino di crescita personale che spero duri tutta la vita e che possa aiutare molte persone che cercano una stabilità emotiva, relazionale, sociale e desiderano avere e percepire benessere emotivo con un equilibrio d'identità riconquistata, dopo tanta sofferenza subìta.

Ecco alcuni passi significativi tratti dal libro "Ti ha mollato? Cambia vita!":

"Molte persone, anche vivendo una realtà non soddisfacente, sono troppo spaventate per cambiarla perchè, per quanto brutta, noiosa, apatica, triste, frustrante sia quella vita, la conoscono e, in qualche modo, al suo interno si sentono al sicuro, la sanno gestire e questo permette loro di sopravvivere, è una "zona di comfort". Naturalmente, a parole, anche queste persone vorrebbero cambiare, ma, come si dice, "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" e, per qualcuno, addirittura un oceano in tempesta.
E' quindi più facile lasciarsi guidare dalle circostanze, dal quieto vivere, dalla routine anche se apatica, piuttosto che FARE qualcosa capace di scuotere la propria realtà.

Per "CAMBIAMENTO" io intendo "EVOLUZIONE", progresso, intendo crescita dalla situazione in cui ti sei trovato, a un'altra migliore, più soddisfacente, non solo dal punto di vista relazionale. Nello specifico quello che intendo è:
tenere, conservare quelli che sono i tuoi punti di forza, cioè le caratteristiche che ti hanno permesso finora di ottenere risultati e amplificarle; tenere le cose buone delle esperienze passate, anche negative e lasciare andare ciò che non ti serve, gettare via i tuoi punti deboli o trasformarli, mitigarli, affinchè non ti possano più nuocere...

Due persone scelgono liberamente e consapevolmente di stare insieme perchè sono disposte a smussare gli angoli del loro carattere a fronte di un risultato maggiore, di un progetto comune.
Vedono l'adattamento come una crescita, perchè scelgono di metterlo in atto mantenendo le loro passioni, i loro interessi e la propria libertà. E' molto bello pensare a un rapporto di coppia come a due ciclisti in fuga, i quali, per viaggiare più velocemente verso il traguardo, si alternano al comando, un po' tirando un po' facendosi tirare dal compagno, con il risultato che in due riescono a mantenere una velocità superiore a quella che avrebbero potuto avere da soli...

La libertà interiore si raggiunge quando impari a vedere te stessa e la tua situazione in una certa cornice, DA UNA NUOVA PROSPETTIVA. E questo vale per qualunque situazione. Più diventi brava a reincorniciare più scelte avrai nella vita. Più scelte avrai, più flessibile sarai.
E più sei flessibile, più vasto sarà il tuo ventaglio di risposte. Tuttavia per fare questo, è necessario sviluppare maggiore flessibilità nel modo di pensare e di vedere il mondo.
La tecnica della PNL è considerata "un'arte del reincorniciamento": infatti essa ha lo scopo di aiutare le persone a reinterpretare i problemi e a trovare nuove soluzioni...

Le parole che utilizziamo spesso descrivono il nostro stato d'animo e veicolano le emozioni e sensazioni e danno a te e agli altri la percezione di quello che sta accadendo. Alcune hanno un effetto più forte di altre e spesso possono alterare o ferire il tuo interlocutore. Quindi bisogna prestare più attenzione al LINGUAGGIO ed avere più controllo dei nostri STATI D'ANIMO...

Siamo disposti a tutto pur di confermare a noi stessi come siamo veramente. Se pensi di essere una che "non molla mai", perseverante e tenace, quando ti dovessi trovare in un momento di grande difficoltà, dove tutto ti spinge a rinunciare, tenderai comunque a non mollare mai e, anche se dovesse essere la scelta più difficile, una parte di te si sentirà bene perchè sta tenendo duro e non si arrende".
Un caro saluto.
Personal coach, PNL practitioner e grande appassionato di sviluppo personale a 360 gradi

http://www.facebook.com/pages/dipingiamo-la-vita/112432908777204

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martedì 8 novembre 2011

"Come porsi un obiettivo in 3 passi" di Stefano Mini Mindcheats - tecniche per sfruttare la mente

Mindcheats - tecniche per sfruttare la mente (http://www.mindcheats.net/) è un blog di psicologia e crescita personale applicata, che ti insegna come utilizzare al meglio il tuo cervello. L'amministratore, Stefano Mini, è laureando in economia e gestione aziendale all’università di Brescia e grande appassionato di sviluppo personale. Se vuoi leggere il suo profilo completo, clicca su questo link:
http://www.mindcheats.net/about

Leggo sempre con notevole interesse i post di Stefano perchè egli condivide strategie di miglioramento personale di grande utilità per tutti.
Di conseguenza sono felice di potervi offrire un guest post che presenta un punto di vista davvero originale sul classico tema della formulazione degli obiettivi. Buona lettura!

"In Italia e nel mondo, di siti sulla crescita personale ce ne sono a bizzeffe. Alcuni sono fatti bene, altri un po' di meno; alcuni approcciano l'argomento in modo scientifico, altri si concentrano più sulla motivazione pura e semplice. Ma tutti questi siti hanno in comune un consiglio, una tecnica che propongono per il miglioramento personale: porsi degli obiettivi. Devono essere motivanti, devono essere raggiungibili ma non senza sforzo, devono spronarti a dare il meglio di te.

porsi un obiettivo

Questo in sostanza è ciò che viene proposto ogni volta. Ma andando più in dettaglio, come ci si pone veramente un obiettivo? Prima di arrivare ad una risposta, ti invito a provare a farlo adesso: poniti un nuovo obiettivo. Bene, pronto? Quali passi hai fatto per arrivare alla definizione? Molto probabilmente nessuno, hai solo pensato alle caratteristiche che deve avere un obiettivo e hai posto il traguardo proprio là, dov'è raggiungibile con uno sforzo adeguato.

Ma c'è un modo migliore per trovare l'obiettivo adatto a te. Infatti non devi solo averne uno alla giusta distanza e abbastanza motivante, devi prima di tutto sapere dove vuoi arrivare. Per questo ho elaborato un sistema che prevede tre passi: da quando lo uso, la mia definizione degli obiettivi è migliorata veramente molto. Spero possa essere d'aiuto anche a te!

1 - Analizza la tua situazione

 

Non puoi sapere dove andare se non sai prima da che punto parti. Allo stesso modo, non sarai mai in grado di porti un obiettivo coerente con la tua crescita personale senza un'analisi della situazione iniziale.

In questa fase devi concentrarti unicamente sul presente, non sul futuro e su quello che vuoi diventare. Prendi carta e penna (i due grandi amici della crescita personale) e fai i seguenti passi:
  • Elenca i più grandi successi nella tua vita. Possono essere in qualsiasi sfera: personale, professionale, affettiva e chi più ne ha più ne metta. Questa fase ti serve per farti capire quali sono le tue capacità e cosa sei stato in grado di realizzare in passato: in questo modo eviterai di porti un obiettivo sottodimensionato;
  • Adesso le cose si fanno un po' più tristi: elenca nello stesso modo i tuoi più grandi fallimenti. Saprai così quali sono i limiti da superare.
Fatto? Bene, adesso sei pronto per passare alla seconda fase della definizione di un obiettivo.

2 - Definire l'obiettivo

 

Ok, adesso si inizia a fare sul serio! Prendi un secondo foglio di carta, e immagina come potrebbe essere il tuo futuro se le cose andassero proprio come vuoi tu. Nel farlo tieni d'occhio anche il primo foglio, dove hai scritto i tuoi successi e i tuoi fallimenti. Per essere più preciso, concentrati su:
  • Cosa comporterebbe riuscire a superare le difficoltà e i fallimenti che hai appena scritto. In che modo ti bloccano? Cosa succederebbe se riuscissi a superarli?
  • Ricostruisci la scena ad occhi chiusi, come in un film. Concentrati in particolar modo sulle emozioni positive che provi: questo ti darà la carica necessaria per porti degli obiettivi adeguati.
Bene, hai visualizzato il futuro proprio come tu lo vorresti e sei più motivato di quando hai iniziato a leggere questo articolo, sbaglio? Ottimo, perché questo è il momento di AGIRE! Devi porti gli obiettivi quando sei in questo stato d'animo, quando hai visto i benefici dei tuoi successi futuri e sei pronto per passare all'azione fin da ora. Quando sei triste non dovresti mai provare a definire un traguardo ambizioso: sottovaluteresti le tue capacità. Invece adesso sai esattamente quello che puoi e non puoi fare (grazie alla prima fase).

Gli obiettivi possono essere uno o più, a tua scelta. Personalmente, io al momento ne ho tre: laurearmi, rendere più popolare il mio blog, finire di scrivere il libro che ho in cantiere. Ricorda sempre questi punti:
  • Ad ogni obiettivo devi associare un'emozione, un risultato tangibile e non astratto. Qui ti tornerà utile il foglio di carta sul quale hai scritto come vorresti che fosse il tuo futuro: assapora ogni emozione positiva che ogni cambiamento ti porterà ed associalo indelebilmente ad un obiettivo (e uno solo). In questo modo avrai la concentrazione e determinazione necessaria per portarlo a termine;
  • Non cercare di strafare: adesso conosci i tuoi limiti attraverso i tuoi fallimenti, quindi valuta attentamente se le tue capacità sono adeguate a raggiungere il traguardo che ti sei posto. Ricorda che un obiettivo irraggiungibile è peggio che non avere nessun obiettivo!
  • Se sei una persona molto occupata, evita di definire mille obiettivi diversi. Limitati a uno o due. Io ne ho tre perché so di avere abbastanza tempo per dedicarmi ad ognuno di loro: decidi in base al tuo tempo libero;
  • Gli obiettivi non devono essere né troppo generali né troppo ristretti. Dai un'occhiata ai miei obiettivi: si focalizzano su un aspetto particolare della mia vita, ma non sono così specifici. La specificità arriverà nella terza fase.

3 - L'asino e la carota

 

Mi piace definire la terza fase di un percorso di scelta degli obiettivi "L'asino e la carota". Perché?

Per tenerti motivato, il metodo migliore è quello di porti un obiettivo a breve termine che continua a sfuggirti portandoti verso la meta finale: è questo il momento nel quale puoi essere più specifico con gli obiettivi da raggiungere.

Prima di farlo, però, dovrai fare un esercizio un po' noioso. Torna ai tuoi amici carta e penna, e SCRIVI i passi che devi compiere per raggiungere l'obiettivo definito nella seconda fase. Adesso sai qual è il tuo punto di partenza (passo 1) e dove vuoi arrivare (passo 2), non ti resta che riempire il vuoto che c'è lì in mezzo. Sarà più facile di quanto pensi, perché sai esattamente quello che vuoi e non ti farai guidare dal caso.

Per finire, la parte più importante: crea la tua carota. Torna alla lista che hai appena compilato e datti da fare per completare il primo passo verso il tuo traguardo. Una volta fatto, passa al secondo.

Per farti capire meglio, prendo un esempio dai miei obiettivi. Uno di essi prevede che finisca di scrivere il mio libro in tempi decenti, giusto? Bene, allora la mia carota sarà quella di dover scrivere un capitolo oggi. Finito il capitolo, mi porrò il nuovo obiettivo di terminarne un altro entro 3 giorni. Allo stesso modo farò con gli altri due obiettivi, in modo da avere sempre qualcosa di definito che posso portare a termine in meno di una settimana.

Adesso è il momento di darsi da fare! Hai definito i tuoi obiettivi, non ti resta che prenderli e farli diventare realtà. :-)

Se ti è piaciuto questo articolo, sei sempre il benvenuto sul mio sito per leggere altre applicazioni della "tecnica della carota": spezzettare gli obiettivi per renderli più semplici. :-) "

Stefano Mini
http://www.mindcheats.net/

P.S. Segnalo ai miei lettori il mio guest post pubblicato nel sito di Stefano Mini.
Il titolo è "Come cambiare le tue credenze limitanti scegliendo nuove credenze potenzianti":

http://www.mindcheats.net/2011/11/come-cambiare-le-tue-credenze-limitanti-scegliendo-nuove-credenze-potenzianti.html 


Segnalo anche l'INTERVISTA che mi ha fatto Stefano Mini:

Intervista a RAFFAELE CIRUOLO

Un caro saluto.
Raffaele Ciruolo

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martedì 1 novembre 2011

Il sito "L'ARTE DEL COACHING" di Nicolò Barsotti

Oggi ho il piacere di offrirvi un guest post di NICOLO' BARSOTTI, un giovane psicologo, coach e TRAINER di Programmazione Neuro Linguistica, certificato direttamente da RICHARD BANDLER (co-creatore della PNL) e JOHN LA VALLE. Nicolò è anche lo scrittore e l’ideatore del blog http://www.lartedelcoaching.com e della pagina su Facebook "L' Arte del Coaching":
Se vuoi leggere il suo profilo completo, clicca su questo link:

Da molto tempo seguo regolarmente il sito "BIANIC - Lartedelcoaching" con crescente interesse e da poco sono anche diventato amico di Nicolò su Facebook: dalla comune passione per il coaching, la PNL e la psicologia è nata l'idea di presentare le sue interessanti iniziative anche nel mio blog. Apprezzo i post di Nicolò per l'impostazione precisa, rigorosa e utile, ma nello stesso tempo chiara e piacevole da leggere. Ecco ora un valido esempio:

"Il RAPPORT è la capacità di sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda del nostro interlocutore, vedendo le cose anche dal suo punto di vista. Diventa un “must” fondamentale per chi lavora nel campo delle vendite e costituisce una grande risorsa per la persuasione. Sviluppando il giusto rapport si riesce ad avere l’appoggio delle persone in maniera naturale e ci permette di guidare le persone a fare quello che vogliamo.

Il rapport si sviluppa in maniera verbale e non verbale – in quanto la comunicazione è fatta di entrambi – e si riconosce da un allineamento degli interlocutori. I partecipanti all’interazione, al termine della conversazione, si sentiranno capiti dall’altro e di essere stati sulla stessa lunghezza d’onda.

Anche il rapport è una qualità che si può migliorare, in quanto abbiamo sempre la scelta di mettere in evidenza le differenze tra se stessi e gli altri, oppure le somiglianze e i punti in comune. Nel primo caso diventa difficile costruire rapport e guidare le persone, ma mettendo in risalto le comunalità, le resistenze comunicative evaporeranno.

Il segreto per sviluppare un buon rapport è RICALCARE l’altra persona. Ricalcare non vuol dire ricopiare, ma "andare incontro all’altra persona nel punto in cui lei si trova riflettendo quello che lui o lei sa o presuppone sia vero, o accordarsi con alcune parti dell’esperienza che lei sta vivendo" (Milton Erickson). Il ricalco può essere fatto sull’umore, sul linguaggio corporeo e sugli schemi comunicativi (velocità nel parlare, le parole usate, le frasi e le immagini utilizzate).

"Ci sono tanti modi diversi di vedere il mondo quante sono le persone... Aumentare la tua capacità di identificarti con gli altri è come viaggiare: allarga i tuoi orizzonti. E, in più, hai la possibilità di scegliere la direzione del tuo viaggio e di condurre gli altri nella stessa direzione."
Jerry Richardson (autore del libro "Introduzione alla PNL", n.d.r.)

Lo sviluppo del rapport è alla base per effettuare un coaching di successo e sta alla base di tutte le relazioni umane positive. Il rapport è necessario per andare in guida e permette di avere il controllo sull’interazione.
Il rapport costituisce anche un elemento chiave nella persuasione, l’ottenere l’appoggio da altre persone, l’arte di fare in modo che esse facciano quello che vuoi.

I dizionari indicano il rapport, come un rapporto contraddistinto da armonia, concordanza, accordo e affinità. Si può essere in rapport sia verbalmente o non verbalmente, oppure avendo delle somiglianze con l’altra persona.
Ci sono 2 modi di vedere le persone: mettendo in risalto le differenze, oppure mettendo in evidenza quello che c’è in comune. Nel primo caso non si instaura rapport, nel secondo sì.

Attraverso il Practitioner di PNL  http://lartedelcoaching.com/corsi/  apprenderai come entrare facilmente in rapport con le persone, capendo come utilizzare al meglio i vari sistemi rappresentazionali."


Spero che la lettura sia stata abbastanza chiara ed esauriente: tuttavia se hai dubbi e/o domande da fare, aspetto i tuoi commenti e saremo lieti di rispondere.
Un caro saluto.
Raffaele Ciruolo
Personal coach, PNL practitioner e grande appassionato di sviluppo personale a 360 gradi


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