domenica 2 marzo 2008

"Il carattere dello scorpione"

Storiella retorica a sfondo morale dello scorpione e della rana

"Uno scorpione velenoso, sulla riva di un ruscello, non sapendo nuotare, chiede a una rana di prenderlo in groppa e di aiutarlo ad attraversare.
Ma la rana, che non è una sprovveduta, conoscendo la pericolosità dell'animale, si guarda bene dall'esaudire la sua richiesta, replicando che, se lo facesse, lui la pungerebbe mortalmente.
"Sei proprio una sciocca ranocchia", continua lo scorpione: "se ti pungessi mentre siamo in acqua e io ti sto in groppa, tu moriresti, ma io affogherei. Perchè dovrei farlo?"
Il discorso dello scorpione è estremamente logico: la rana, persuasa, lo fa salire sul suo dorso e si appresta a guadare il ruscello.
Sennonchè, giunti al centro del fiumiciattolo, lo scorpione la punge con l'aculeo velenoso. La rana, guardando sorpresa il suo assassino, gli chiede:"Perchè?? Perchè lo hai fatto? Ora moriremo entrambi..."
"Lo so!", dice lo scorpione, "ma non posso farci niente:
E' IL MIO CARATTERE!". "

La morale della storia non invita solo a guardarsi dalla pericolosità dello scorpione, ma anche dall'ingenuità della rana.
NON BISOGNA FIDARSI DELLE PERSONE CATTIVE E NON BISOGNA ESSERE
TROPPO INGENUI.
La rana si fida delle ragioni logiche dello scorpione, trascurando di tenere nella debita considerazione LA FORZA del carattere, L'IRRIDUCIBILITA' del carattere.

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