venerdì 16 ottobre 2009

Ruolo e funzione del COACHING

"Se apri te stesso al coaching, riceverai gli stessi vantaggi di cui godono i grandi attori e atleti in tutto il mondo. Se accetti il coaching non diventi più debole, ma PIU' FORTE. Diventi più RESPONSABILE del tuo stesso cambiamento...
I migliori coach ci mostrano come esaminare noi stessi. Ci vuole coraggio per ricorrere al coaching, ma i vantaggi possono essere enormi. I momenti migliori sono quelli in cui il coach ti aiuta a fare qualcosa che prima avevi paura di fare... Puoi ricorrere al coaching ogni volta che vuoi. Se ti è utile per giocare a golf o a tennis, ti servirà ancora di più per il gioco della vita. Ci vuole coraggio, ma ti porterà sempre a essere più motivato e a CRESCERE."
( Steve Chandler, dal libro "100 regole per motivare te stesso")

"Il coaching si concentra sulle POSSIBILITA' FUTURE, non sugli errori passati."
( John Whitmore, autore del libro "Coaching" )

Il coaching è un processo di "accompagnamento" di una persona, che ha come obiettivo "l'ottimizzazione del potenziale" degli individui. Grazie al coaching il coachee (ossia il cliente) può superare ciò che rappresenta un ostacolo al proprio sviluppo, esprimere le proprie aspirazioni, acquisire nuove competenze ed elaborare un PIANO D'AZIONE per migliorare la propria "performance" (le sue prestazioni).

Questo tipo di intervento si differenzia da altre "relazioni d'aiuto" come il counseling, il mentoring e la psicoterapia, perchè il coaching è una sorta di "collaborazione" (partnership) tra coach e cliente, in cui il coach è solo un "facilitatore del cambiamento" (un facilitatore del percorso dallo "stato attuale" allo "stato desiderato").
Il coach non è necessariamente un esperto, NON DA’ CONSIGLI e fa domande "potenti": il coachee ha in sè tutte le risorse di cui ha bisogno per raggiungere i risultati desiderati (è un “campione” da allenare per il successo).
Invece il counselor è un esperto (relativamente alla tipologia del problema del cliente), dà consigli e fornisce una guida attraverso l’uso dell’ascolto attivo e del feedback al cliente (che ha bisogno di supporto per risolvere i suoi problemi personali).

Il coach non propone soluzioni ma, con un processo simile alla maieutica socratica, agevola nel cliente la consapevolezza e la presa di coscienza delle sue potenzialità. Il fatto che il coach abbia piena fiducia nelle capacità inespresse del cliente è necessario per diversi motivi:

"- condiziona e struttura la relazione che si va a stabilire tra i due partner;
- crea nel cliente un fenomeno di accrescimento, portatore di speranza, di superamento e di dinamismo che ritorna nell'interazione;
- assicura che la crescita e le soluzioni emerse nel coaching siano quelle del cliente e quindi immediatamente assimilabili e utilizzabili da quest'ultimo;
- RESPONSABILIZZA il cliente e, paradossalmente, rinforza la sua autonomia nella realizzazione del suo progetto professionale."
(dal libro "Il coaching" di Pierre Angel e Patrick Amar, ediz. Il Mulino)

Volendo sintetizzare, il coach è un professionista che affianca, stimola e incoraggia l'assistito lasciandogli al tempo stesso il potere decisionale e quello di azione. Il coaching pone il cliente al centro della relazione, come "primo attore" della scena, e lo stimola a prendere in mano la propria vita, facendolo riflettere su quanto possa essere fondamentale il suo comportamento.
Il coachee aumenta la fiducia in se stesso e riconosce la sua capacità di trovare le risposte dentro di sè: per questo è molto più motivato nel passare dal piano all'azione.

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