martedì 16 luglio 2013

DONNA E UOMO: DUE MODI DI ESSERE UMANO di Enrica ROMANO Percorsi di etica e identità di genere

"DONNA E UOMO: DUE MODI DI ESSERE UMANO Percorsi di etica e identità di genere" di Enrica ROMANO (Casa Editrice KIMERIK) è una lettura piacevole e interessante su un tema ancora irrisolto e ricco di prospettive spesso contrastanti.
Il senso e il valore di questo libro è racchiuso in una semplice frase di Enrica Romano: "Venire al mondo maschio o femmina non è una variabile irrilevante".
Leggi anche le recensioni di altri testi pubblicati da KIMERIK Edizioni:

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Enrica Romano, laureata in filosofia ad indirizzo psicologico, è counselor psicosociale e mediatrice familiare.
Appassionata al cosiddetto "pensiero della differenza", debutta come scrittrice con il saggio sull'etica e l'identità di genere "Donna e uomo: due modi di essere umano".
È socia fondatrice dell'associazione "Progetto Famiglia-Vita Caserta" di Succivo (CE) (www.progettofamiglia.org), a cui destinerà metà del ricavato della vendita del libro. Conduce seminari esperienziali di consapevolezza per donne (seminario "la mia ora").
Enrica Romano ha pubblicato anche la silloge poetica "Ho roghi al cuore", sua voce intima e segreta.

L'autrice, in questo saggio filosofico "Donna e uomo: due modi di essere umano", riesce a fare una brillante panoramica generale su quanto presente in letteratura, sintetizzando ma non trascurando le varie sfere (psicologica, psicosessuale, sociale, etica, morale, filosofica) in cui va inserita la questione.
L'uomo e la donna sviluppano una modalità peculiare di "declinare" la vita, di tessere le relazioni interpersonali, di approcciarsi alla conoscenza e alla scienza, alla sfera etica, sociale, politica.
In particolare il titolo rimanda all'ipotesi di un differente percorso etico nella donna e nell'uomo, a partire da un diverso sviluppo psicosessuale e da una specifica acquisizione dell'identità di genere, vale a dire la consapevolezza di appartenere ad un sesso.

Nella società occidentale c'è una distinzione tra la sfera privata (mondo domestico, relazioni private) e la sfera pubblica (mondo esterno e relazioni pubbliche).
Alla donna è stato generalmente attribuito il dominio della sfera privata, mentre all'uomo è stata riconosciuta la collocazione primaria nella sfera pubblica.
Donne e uomini sono diversi e comunicano in modo diverso. L'uomo ha una comunicazione immediata, verticale, veloce e diretta, step dopo step.

La donna ha una comunicazione orizzontale e a rete
, fatta di nodi, e si tratta di una comunicazione lenta, che ha bisogno di tempo per stabilirsi e consolidarsi.
Purtroppo le differenze sulla comunicazione di genere spesso sfociano negli stereotipi e pregiudizi che caratterizzano la società di oggi.
Quindi secondo alcuni esperti è necessario puntare ad un'educazione di genere. "Donna e uomo: due modi di essere umano" è composto da 5 capitoli:

CAPITOLO I: La questione dell'identità di genere nella ricerca psicoanalitica e psicologica
CAPITOLO II: L'acquisizione dell'identità di genere nello sviluppo: l'orientamento psico-sociale
CAPITOLO III: La critica agli stereotipi sessuali di maschile e femminile
CAPITOLO IV: Lo sviluppo morale nella riflessione psicoanalitica e nella ricerca psicologica
CAPITOLO V: Il contributo di Carol Gilligan sull'identità e sulla moralità femminile

Nel primo capitolo si spiega come i vari teorici, a partire da Freud, hanno delineato la strutturazione dell'identità di genere e i processi che influiscono maggiormente su questa formazione.
Nel secondo capitolo viene trattato il processo di formazione dell'identità di genere, che è correlato alle aspettative dei genitori e ai significati culturali.
Nel terzo capitolo l'autrice sottolinea come gli stereotipi sessuali maschili e femminili agiscono in tutti i campi: scientifico, sociale, lavorativo.
Nel quarto capitolo si passa al campo della morale e dell'etica. Il quinto capitolo è dedicato all'originale riflessione di Carol Gilligan, membro della facoltà di Harvard per trent'anni e prima insegnante di Studi di genere nel 1997.

IL CONTRIBUTO DI C. GILLIGAN SULL'IDENTITA' E SULLA MORALITA' FEMMINILE

La ricerca della Gilligan è costituita da tre studi: si basa sulla convinzione che il modo in cui le persone parlano della propria vita è altamente significativo, perché il tipo di linguaggio usato e le connessioni compiute ci rivelano il mondo che esse percepiscono e nel quale si muovono.
Carol Gilligan si concentra sull'analisi dello sviluppo morale delle ragazze, fino a completare una ricerca che critica il modello di sviluppo di Lawrence Kohlberg in quanto adotterebbe un punto di vista esclusivamente maschile.
La Gilligan inoltre critica la teoria dello sviluppo morale di Kohlberg. Secondo Kohlberg vi sono sei stadi nello sviluppo morale, che segue una progressione di tre livelli.

Il primo livello è quello della comprensione egocentrica della giustizia, basata sul bisogno individuale (primo e secondo stadio).
Il secondo livello è quello della concezione ancorata alle convenzioni consensualmente accettate dalla società (terzo e quarto stadio).
Il terzo, che è la fase della maturità morale, vede una comprensione della giustizia basata su principi universali e fondata sulla logica autonoma dell’eguaglianza e della reciprocità (quinto e sesto stadio).

La prof.ssa Gilligan ritiene che la teoria dello sviluppo di Kohlberg sia errata poiché non è capace di valutare in maniera adeguata lo stadio morale femminile.
Per C. Gilligan gli uomini e le donne hanno una differente concezione del rapporto con gli altri: i primi rappresentano i rapporti come una gerarchia, le seconde come una rete. Ne deriva una diversa concezione della moralità.
Le donne percepiscono e interpretano la realtà sociale in modo diverso dagli uomini. Tale diversità riguarda fondamentalmente le esperienze dell'attaccamento e della separazione.

Il senso di sé delle donne è diverso da quello degli uomini
. Nelle donne il senso di integrità personale si intreccia con un'etica della cura responsabile "al punto che vedersi donna equivale a vedersi in un rapporto di connessione".
L'etica della responsabilità è il cardine dell’integrità e della forza personale femminile.
Gli individui sono persone reali immerse in una trama di rapporti reali: per rispondere ai bisogni delle persone il diritto non può essere concepito come un ideale astratto ma deve essere espressione di un insieme di sentimenti, culture e ragioni, dove nessuna di queste componenti è isolabile, nè ha una precedenza teorica sulle altre.


Un caro saluto.
Personal COACH, PNL practitioner e grande appassionato di sviluppo personale a 360 gradi

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