"FRA LE RIVE DEL NULLA Discorsi sul Tao-Te-Ching di Lao Tzu (volumi 1-2)" di OSHO (MEDITERRANEE Edizioni www.edizionimediterranee.it) innesta abilmente nella nostra dimensione contemporanea Lao Tzu e il suo "codice esistenziale" che prese forma in Cina in un periodo in cui il Paese era sconvolto da guerre e violenze.
Un testo doppiamente attuale: sia per l'assonanza storica dell'epoca laotziana con la svolta epocale che noi tutti siamo chiamati a vivere sia per la forza e la vivacità della visione che Osho propone a quanti si interrogano sul senso e lo scopo della propria vita.
Nuova edizione riveduta e confrontata con le registrazioni dei discorsi originali.
Osho (www.osho.com/it/) è un Maestro e mistico contemporaneo. La sua visione è di fatto orientata alla figura di un uomo nuovo, da lui definito "Zorba il Buddha": un essere in grado di equilibrare e di gioire in tutte le dimensioni nelle quali si dispiega la vita degli esseri umani.
E in particolare nella sfera mondana con tutti i suoi giochi e le sue dinamiche, e nella dimensione interiore con tutti i doni e le potenzialità ivi racchiuse.
Osho ha dedicato la vita al risveglio di questa consapevolezza. Le Edizioni Mediterranee hanno pubblicato i seguenti testi:
Meditazione Dinamica, Io sono la soglia, Dimensioni oltre il conosciuto,
Il libro arancione, Il libro del nulla, La rivoluzione interiore,
Dieci storie zen, La mia via, Bagliori di un'infanzia dorata,
La via del sole e del vento (Tao vol. 3), Il regno dell'accadere,
Meditazione: la prima e ultima libertà, Iniziazione alla meditazione.
"Fra le rive del nulla" illustra benissimo i profondi contenuti del Tao-Te-Ching di Lao Tzu. Ma chi è Lao Tzu?
Si conosce ben poco della sua vita. Il suo nome era Li Erh ed era un "uomo del villaggio di Hou hien, distretto di Lai, prefettura di Hou, nello Stato di Chou" (Cina orientale).
Per diversi anni occupò una carica governativa di "basso rango" lavorando come bibliotecario negli archivi imperiali della capitale della provincia dell'Honan, Lo-yang. Nato nel 571 a.C. in una famiglia colta dell'alta società dell'epoca, fu contemporaneo di Confucio.
È attribuita a Lao Tzu la scrittura del Tao Te Ching (testo sacro taoista) ed egli stesso è considerato il fondatore del Taoismo.
Tra le tante identità che si tenta di attribuire a Osho non può mancare quella di "novello taoista". Secondo il pensiero taoista esiste un'armonia che lega tutti i livelli del cosmo: terra, uomo e cielo.
Lao Tzu appartiene all'esigua minoranza di esseri umani che hanno conosciuto, non tramite le parole, non attraverso i testi sacri, ma vivendo realmente la vita.
Inoltre Lao Tzu appartiene all'ancora più esigua minoranza di coloro che, avendo compreso, hanno cercato strenuamente e incessantemente di rivelare ciò che avevano realizzato.
Lao Tzu era un uomo molto profondo, scrisse un'opera divisa in due parti: la prima sul TAO e la seconda sul TE. La parola Tao significa: la via.
"Il Tao è un sentiero che non è connesso ad alcuna meta! Ma il Tao è un sentiero tale per cui chi lo percorre consegue la sua meta esattamente là dove si trova!
Pertanto il Tao non può essere associato al comune concetto di sentiero: è una Via sulla quale si consegue la meta stando là dove si è.
Un'altra interpretazione di Tao è "religione". Ma non nel senso in cui si intende comunemente la religione, ma è la Legge Assoluta che regge l'intera esistenza.
Il Tao è una Legge che non conosce alcun limite. Esiste un'altra parola usata dagli antichi veggenti, probabilmente la più vicina al Tao: Rit, da cui deriva "ritu": stagione.
La vita si muove in modo circolare: il fattore che governa questo movimento è conosciuto come Rit. Indica il principio che governa e non una persona al comando: non c'è una persona che controlli, bensì un principio che continua a governare.
Lao Tzu dice: "Se desideri realizzarti, guardati da tutti i sentieri, oppure ti perderai. Se aspiri a conoscerlo, non acquisire alcun nome, oppure lo mancherai".
Il sentiero di Lao Tzu è proprio questo: a ogni passo elimina qualcosa, scarta ogni cosa; e ti porta al punto in cui non resta più nulla da eliminare... neppure tu!
Resta solo un vuoto: e questo vuoto è l'essenza, ciò che non muta ed è eterno. Come prima cosa abbandona i pensieri, poi lascia andare anche il sé.
La verità è questa: al di fuori della mente non esiste dualità alcuna; al di fuori della mente esiste un Tutto Unico e indivisibile. In questo senso non esiste alcuna esperienza dell'Assoluto.
GLI ANTICHI SAGGI
Sulla saggezza degli antichi Lao Tzu dice: "La saggezza degli antichi maestri era sottile, e la loro comprensione profonda, così profonda da essere insondabile.
Poichè la loro comprensione era insondabile, si può tutt'al più cercare di descriverne l'aspetto: erano cauti, come chi attraversa un torrente d'inverno; accorti, come chi teme pericoli da ogni lato; seri, come chi è ospite; cedevoli, come ghiaccio che fonde; semplici, come un tronco di legno; aperti, come una valle; e liberi, nel mescolarsi con chiunque, come acqua fangosa.
Com'è possibile trovare pace in un mondo torbido? Restando immobili il fango si deposita. Com'è possibile restare immobili a lungo? Attraverso l'azione l'inattività si rinnova."
Il saggio è cauto. Esita. Non afferma con certezza. Perciò la saggezza non è mai riducibile a una teoria.
Ogni teoria è qualcosa di meno della vita; ogni teoria è troppo stretta per contenere la vita, che è vasta, terribilmente vasta, infinita.
Il saggio sa una sola cosa: di non sapere. L'erudito sa mille e una cosa e crede di sapere; in ciò sta la sua follia. Non fa altro che accumulare cose nella sua memoria, diventa un immenso serbatoio di nozioni, un'enciclopedia, ma è un sapere privo di vita.
La conoscenza è consapevolezza congelata quando diventa sapere; la saggezza è consapevolezza fluida. Il saggio vive in modo totale: la sola cosa che sa è di non sapere.
Il saggio non è un insegnante; può essere un Maestro, ma non un insegnante. Che differenza c'è tra le due cose? Un insegnante è sempre pronto ad insegnare. E' in un atteggiamento attivo, aggressivo.
Un Maestro non è mai pronto ad insegnare: il suo atteggiamento è passivo, non-aggressivo. L'insegnante ti insegue e ti costringe a caricarti il suo sapere "sulle spalle". Il Maestro aspetta.
Da lui devi tirar fuori le cose e, per farlo, devi sedere alla mensa del suo essere; lui non ti insegue, non ti costringe, non viene a bussare alla tua porta: si limita ad aspettare.
Il Maestro è un saggio; ma la sua comprensione è così profonda che ti è impossibile capirla: puoi solo viverla." Osho
Osho, in questo libro, trasmette la sua visione sulla vita: egli ci invita a non essere semplici spettatori, ma a diventare attori nello splendido "gioco della vita", imparando a viverne ogni aspetto come "testimoni attivi".
Egli ci insegna i valori nuovi dell'essere umano e annulla i pregiudizi del passato, decidendo di affrontare un processo di consapevolezza attraverso la meditazione e dando vita a un uomo assolutamente nuovo, la cui vita si fonda sulla gioia, l'amore e il buonumore.
Solo così si acquisirà un reale appagamento e dentro di noi nascerà un'intima armonia tra corpo-mente-anima: così la nostra vita sarà allietata dalla sottile musica della nostra anima.
Alcune citazioni da "FRA LE RIVE DEL NULLA Discorsi sul Tao-Te-Ching di Lao Tzu (volumi 1-2)" di OSHO (MEDITERRANEE Edizioni):
"Essere e non-essere non sono separabili, vita e morte non sono separabili: è impossibile. Esistono sempre insieme.
E persino dire che esistono insieme non è esatto perché la parola "insieme" evoca l'idea di due entità distinte, mentre essere e non-essere, vita e morte, non sono due cose distinte, ma una cosa sola, che semplicemente appare come dualità.
Da dove sei venuto? Hai mai riflettuto su questa domanda fonda-mentale? Sei venuto dal nulla. E dove vai? Nel nulla. Dal nulla al nulla...
E, in mezzo fra questi due nulla, c'è l'essere; il fiume dell'essere scorre fra due rive di nulla." Osho
Un testo doppiamente attuale: sia per l'assonanza storica dell'epoca laotziana con la svolta epocale che noi tutti siamo chiamati a vivere sia per la forza e la vivacità della visione che Osho propone a quanti si interrogano sul senso e lo scopo della propria vita.
Nuova edizione riveduta e confrontata con le registrazioni dei discorsi originali.
Osho (www.osho.com/it/) è un Maestro e mistico contemporaneo. La sua visione è di fatto orientata alla figura di un uomo nuovo, da lui definito "Zorba il Buddha": un essere in grado di equilibrare e di gioire in tutte le dimensioni nelle quali si dispiega la vita degli esseri umani.
E in particolare nella sfera mondana con tutti i suoi giochi e le sue dinamiche, e nella dimensione interiore con tutti i doni e le potenzialità ivi racchiuse.
Osho ha dedicato la vita al risveglio di questa consapevolezza. Le Edizioni Mediterranee hanno pubblicato i seguenti testi:
Meditazione Dinamica, Io sono la soglia, Dimensioni oltre il conosciuto,
Il libro arancione, Il libro del nulla, La rivoluzione interiore,
Dieci storie zen, La mia via, Bagliori di un'infanzia dorata,
La via del sole e del vento (Tao vol. 3), Il regno dell'accadere,
Meditazione: la prima e ultima libertà, Iniziazione alla meditazione.
"Fra le rive del nulla" illustra benissimo i profondi contenuti del Tao-Te-Ching di Lao Tzu. Ma chi è Lao Tzu?
Si conosce ben poco della sua vita. Il suo nome era Li Erh ed era un "uomo del villaggio di Hou hien, distretto di Lai, prefettura di Hou, nello Stato di Chou" (Cina orientale).
Per diversi anni occupò una carica governativa di "basso rango" lavorando come bibliotecario negli archivi imperiali della capitale della provincia dell'Honan, Lo-yang. Nato nel 571 a.C. in una famiglia colta dell'alta società dell'epoca, fu contemporaneo di Confucio.
È attribuita a Lao Tzu la scrittura del Tao Te Ching (testo sacro taoista) ed egli stesso è considerato il fondatore del Taoismo.
Tra le tante identità che si tenta di attribuire a Osho non può mancare quella di "novello taoista". Secondo il pensiero taoista esiste un'armonia che lega tutti i livelli del cosmo: terra, uomo e cielo.
Lao Tzu appartiene all'esigua minoranza di esseri umani che hanno conosciuto, non tramite le parole, non attraverso i testi sacri, ma vivendo realmente la vita.
Inoltre Lao Tzu appartiene all'ancora più esigua minoranza di coloro che, avendo compreso, hanno cercato strenuamente e incessantemente di rivelare ciò che avevano realizzato.
Lao Tzu era un uomo molto profondo, scrisse un'opera divisa in due parti: la prima sul TAO e la seconda sul TE. La parola Tao significa: la via.
"Il Tao è un sentiero che non è connesso ad alcuna meta! Ma il Tao è un sentiero tale per cui chi lo percorre consegue la sua meta esattamente là dove si trova!
Pertanto il Tao non può essere associato al comune concetto di sentiero: è una Via sulla quale si consegue la meta stando là dove si è.
Un'altra interpretazione di Tao è "religione". Ma non nel senso in cui si intende comunemente la religione, ma è la Legge Assoluta che regge l'intera esistenza.
Il Tao è una Legge che non conosce alcun limite. Esiste un'altra parola usata dagli antichi veggenti, probabilmente la più vicina al Tao: Rit, da cui deriva "ritu": stagione.
La vita si muove in modo circolare: il fattore che governa questo movimento è conosciuto come Rit. Indica il principio che governa e non una persona al comando: non c'è una persona che controlli, bensì un principio che continua a governare.
Lao Tzu dice: "Se desideri realizzarti, guardati da tutti i sentieri, oppure ti perderai. Se aspiri a conoscerlo, non acquisire alcun nome, oppure lo mancherai".
Il sentiero di Lao Tzu è proprio questo: a ogni passo elimina qualcosa, scarta ogni cosa; e ti porta al punto in cui non resta più nulla da eliminare... neppure tu!
Resta solo un vuoto: e questo vuoto è l'essenza, ciò che non muta ed è eterno. Come prima cosa abbandona i pensieri, poi lascia andare anche il sé.
La verità è questa: al di fuori della mente non esiste dualità alcuna; al di fuori della mente esiste un Tutto Unico e indivisibile. In questo senso non esiste alcuna esperienza dell'Assoluto.
GLI ANTICHI SAGGI
Sulla saggezza degli antichi Lao Tzu dice: "La saggezza degli antichi maestri era sottile, e la loro comprensione profonda, così profonda da essere insondabile.
Poichè la loro comprensione era insondabile, si può tutt'al più cercare di descriverne l'aspetto: erano cauti, come chi attraversa un torrente d'inverno; accorti, come chi teme pericoli da ogni lato; seri, come chi è ospite; cedevoli, come ghiaccio che fonde; semplici, come un tronco di legno; aperti, come una valle; e liberi, nel mescolarsi con chiunque, come acqua fangosa.
Com'è possibile trovare pace in un mondo torbido? Restando immobili il fango si deposita. Com'è possibile restare immobili a lungo? Attraverso l'azione l'inattività si rinnova."
Il saggio è cauto. Esita. Non afferma con certezza. Perciò la saggezza non è mai riducibile a una teoria.
Ogni teoria è qualcosa di meno della vita; ogni teoria è troppo stretta per contenere la vita, che è vasta, terribilmente vasta, infinita.
Il saggio sa una sola cosa: di non sapere. L'erudito sa mille e una cosa e crede di sapere; in ciò sta la sua follia. Non fa altro che accumulare cose nella sua memoria, diventa un immenso serbatoio di nozioni, un'enciclopedia, ma è un sapere privo di vita.
La conoscenza è consapevolezza congelata quando diventa sapere; la saggezza è consapevolezza fluida. Il saggio vive in modo totale: la sola cosa che sa è di non sapere.
Il saggio non è un insegnante; può essere un Maestro, ma non un insegnante. Che differenza c'è tra le due cose? Un insegnante è sempre pronto ad insegnare. E' in un atteggiamento attivo, aggressivo.
Un Maestro non è mai pronto ad insegnare: il suo atteggiamento è passivo, non-aggressivo. L'insegnante ti insegue e ti costringe a caricarti il suo sapere "sulle spalle". Il Maestro aspetta.
Da lui devi tirar fuori le cose e, per farlo, devi sedere alla mensa del suo essere; lui non ti insegue, non ti costringe, non viene a bussare alla tua porta: si limita ad aspettare.
Il Maestro è un saggio; ma la sua comprensione è così profonda che ti è impossibile capirla: puoi solo viverla." Osho
Osho, in questo libro, trasmette la sua visione sulla vita: egli ci invita a non essere semplici spettatori, ma a diventare attori nello splendido "gioco della vita", imparando a viverne ogni aspetto come "testimoni attivi".
Egli ci insegna i valori nuovi dell'essere umano e annulla i pregiudizi del passato, decidendo di affrontare un processo di consapevolezza attraverso la meditazione e dando vita a un uomo assolutamente nuovo, la cui vita si fonda sulla gioia, l'amore e il buonumore.
Solo così si acquisirà un reale appagamento e dentro di noi nascerà un'intima armonia tra corpo-mente-anima: così la nostra vita sarà allietata dalla sottile musica della nostra anima.
Alcune citazioni da "FRA LE RIVE DEL NULLA Discorsi sul Tao-Te-Ching di Lao Tzu (volumi 1-2)" di OSHO (MEDITERRANEE Edizioni):
"Essere e non-essere non sono separabili, vita e morte non sono separabili: è impossibile. Esistono sempre insieme.
E persino dire che esistono insieme non è esatto perché la parola "insieme" evoca l'idea di due entità distinte, mentre essere e non-essere, vita e morte, non sono due cose distinte, ma una cosa sola, che semplicemente appare come dualità.
Da dove sei venuto? Hai mai riflettuto su questa domanda fonda-mentale? Sei venuto dal nulla. E dove vai? Nel nulla. Dal nulla al nulla...
E, in mezzo fra questi due nulla, c'è l'essere; il fiume dell'essere scorre fra due rive di nulla." Osho
Un caro saluto.
Personal COACH, PNL practitioner e grande appassionato di sviluppo personale a 360 gradi
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