"BLACK & NOIR" di YAMI YUME (KIMERIK Edizioni www.kimerik.it) è una raccolta di 11 racconti che spaziano dal fantasy (con la sua variante urban-fantasy), all'horror, al thriller e a quant'altro rientri nelle sfumature del genere.
Di questi sei sono inediti, mentre gli altri cinque hanno partecipato a diversi premi letterari con eccellenti risultati e sono già stati pubblicati nelle antologie dai rispettivi concorsi.
Se vuoi guardare un video di presentazione del libro, clicca su questo link:
BLACK & NOIR BY YAMI; KIMERIK
Yami (conosciuta anche come Yami Yume) è una scrittrice emergente cosplayer originaria della Sicilia, innamorata del Giappone e della Corea del Sud e di ogni forma d'arte e cultura di questi Paesi. Affascinata dal mistero e dall'universo onirico e fantastico, scrive storie fantasy e horror, gran parte delle quali ispirate a sogni e incubi da lei avuti.
La sua narrativa intreccia elementi classici del genere fantasy con venature horror e drammatiche, in un contesto che mescola efficacemente scenari di inconfondibile cultura orientale di ultima generazione a un ambiente onirico oscillante tra il sogno e l'incubo. L'elemento principale delle sue storie è il mistero.
La raccolta "Black & Noir" è composta da questi racconti:
1- Trenta secondi 2- Il mistrero di Little Seaside 3- Buio
4- Gli occhi del cieco 5- Il mendicante cieco 6- Lo scrittore visionario
7- Follia 8- Hello, Freddy... 9- Cacciatori e prede
10 - Una corsa da incubo 11 - Lola Butcher
L'elemento che caratterizza la scrittura di Yami Yume, oltre alla vividissima fantasia, è decisamente costituito da una sorprendente cura descrittiva del particolare, da una minuzia della rappresentazione che si direbbe quasi ossessiva, paragonabile al lavoro del cesello.
I racconti di Black & Noir, pur avendo un'autonomia narrativa che li distingue l'uno dall'altro, hanno tuttavia il loro fil rouge nel senso d'angoscia e oppressione che caratterizza lo stile narrativo dell'autrice.
Proviamo a chiudere un momento gli occhi, adesso, noi che siamo qui. Pensate a percepire cosa immaginano nella mente le persone "non vedenti", è insopportabile l'idea, vero? Ecco un racconto che Yami ci dedica in questa sua raccolta, un insieme di emozioni profonde da provare. Se restiamo con gli occhi chiusi, non possiamo vedere nulla ma solo immaginare tutto nella nostra fantasia.
GLI OCCHI DEL CIECO
"Appena nato, i miei genitori mi scaricarono in un cassonetto. Una vecchia pazza, venuta a raccattare la "cena" dall'immondizia, mi raccolse e mi portò nel suo rifugio. Aveva sempre desiderato un figlio, il suo gliel'avevano ammazzato in una guerra tra i clan che si contendevano il territorio.
Ero un povero abbandonato e per di più ero cieco da molto tempo. Una mattina la vecchia si allontanò e non fece più ritorno. Attesi tre giorni dopo di che l'istinto di sopravvivenza mi spinse ad abbandonare la "tana". Non era difficile spostarmi poichè già da alcuni anni lo facevo e poi abbandonare la "vecchia tana" non era poi una gran perdita. Mi spostai da un'altra parte della zona (per me era nuova) che mi sembrava una vera pace e qui iniziai a percepire uno stato di pace e tranquillità.
Ad un certo punto sentii il suono di una moneta cadere nel mio barattolo dell'elemosina: l'accompagnava la voce di una giovane donna che mi degnò di una sua benedizione. Per la prima volta da quando ero cieco desiderai con tutto me stesso di poter tornare a VEDERE.
Rimasi nella mia postazione, pregando che passasse di nuovo. E così fu. La donna tornò per altri giorni e puntualmente mi dava la benedizione e la moneta. La sua dolcezza mi diceva che dovevo vederla, mi sentivo attratto da lei. In pratica mi ero innamorato.
Incominciai a pensare come poterla vedere, solo allora mi ricordai di quello stregone. Si vociferava che nel cuore del vecchio quartiere abitasse uno stregone che comunicava con gli spiriti e che riusciva a guarire anche la cecità.
Non sapevo che le dicerie erano fondate, ma decisi di verificare. Riuscii a raggiungere lo stregone (fui colpito dalla sua puzza di oppio), gli esposi il mio problema, gli dissi che desideravo poter tornare a vedere. L'uomo recitò una nenia, mi unse le palpebre con un unguento maleodorante e mi spruzzò un liquido sulla faccia.
Fu come se mi sfondassero le pupille con due tizzoni ardenti. Mi portai le mani al volto e urlai dal forte dolore. Dopo un po' iniziai a vedere... Balzai in piedi esultando di gioia... mi girai intorno per ringraziare lo stregone ma non c'era un'anima viva...
Tornai nella mia "postazione" da mendicante e aspettavo con ansia e pregai di vedere la donna che ogni giorno mi regalava una moneta. All'improvviso l'aria mi portò il suo profumo.
Sollevai lentamente la testa e finalmente la vidi: era bella, i lunghi capelli castani raccolti in una coda di cavallo e i grandi occhi da cerbiatta spalancati in un'espressione di terrore. Davanti a lei c'erano due uomini dall'aspetto minaccioso che avevano intenzioni poco piacevoli. Maledetti topi di fogna! Pensai. Non avrei mai permesso a quei "sacchi di letame" di posare le loro luride mani su di lei! Iniziammo una violenta rissa e uno dei due "coglioni" mi colpì alle spalle con un bastone che teneva nascosto sotto il cappotto.
Lei era ancora lì paralizzata dalla paura. Le gridai di scappare e mettersi in salvo, ma non si mosse. Sentii una fitta acuta allo stomaco, il bastardo mi aveva pugnalato con un grosso coltello dalla lama lunga 20 cm. Le mie forze vennero meno e caddi a terra in un pozzo di sangue. Maledizione! Non doveva andare così.
In questi ultimi attimi sentivo la vita scivolarmi via. Si avvicinò la donna e con un filo di voce mi ringraziò per averla salvata. Dunque era questo il prezzo da pagare per poter ammirare il suo bellissimo viso almeno una volta?
Non avrei voluto vederla piangere: ero felice di aver donato la mia inutile vita per proteggere la sua. La morte si chinò su di me e mi avvolse nel suo buio, freddo abbraccio." Yami Yume
"Scrivo per un bisogno che nasce dal profondo della mia anima. Nella maggior parte dei casi le mie storie provengono dalle terre dei sogni e degli incubi. Ho bisogno di raccontarle, affinchè altri le conoscano e possano trarre insegnamento da esse.
Queste storie sono portatrici di messaggi e risposte che magari qualcuno, da qualche parte nel mondo, sta cercando da tempo." Yami Yume
Un caro saluto.
Di questi sei sono inediti, mentre gli altri cinque hanno partecipato a diversi premi letterari con eccellenti risultati e sono già stati pubblicati nelle antologie dai rispettivi concorsi.
Se vuoi guardare un video di presentazione del libro, clicca su questo link:
BLACK & NOIR BY YAMI; KIMERIK
Yami (conosciuta anche come Yami Yume) è una scrittrice emergente cosplayer originaria della Sicilia, innamorata del Giappone e della Corea del Sud e di ogni forma d'arte e cultura di questi Paesi. Affascinata dal mistero e dall'universo onirico e fantastico, scrive storie fantasy e horror, gran parte delle quali ispirate a sogni e incubi da lei avuti.
La sua narrativa intreccia elementi classici del genere fantasy con venature horror e drammatiche, in un contesto che mescola efficacemente scenari di inconfondibile cultura orientale di ultima generazione a un ambiente onirico oscillante tra il sogno e l'incubo. L'elemento principale delle sue storie è il mistero.
La raccolta "Black & Noir" è composta da questi racconti:
1- Trenta secondi 2- Il mistrero di Little Seaside 3- Buio
4- Gli occhi del cieco 5- Il mendicante cieco 6- Lo scrittore visionario
7- Follia 8- Hello, Freddy... 9- Cacciatori e prede
10 - Una corsa da incubo 11 - Lola Butcher
L'elemento che caratterizza la scrittura di Yami Yume, oltre alla vividissima fantasia, è decisamente costituito da una sorprendente cura descrittiva del particolare, da una minuzia della rappresentazione che si direbbe quasi ossessiva, paragonabile al lavoro del cesello.
I racconti di Black & Noir, pur avendo un'autonomia narrativa che li distingue l'uno dall'altro, hanno tuttavia il loro fil rouge nel senso d'angoscia e oppressione che caratterizza lo stile narrativo dell'autrice.
Proviamo a chiudere un momento gli occhi, adesso, noi che siamo qui. Pensate a percepire cosa immaginano nella mente le persone "non vedenti", è insopportabile l'idea, vero? Ecco un racconto che Yami ci dedica in questa sua raccolta, un insieme di emozioni profonde da provare. Se restiamo con gli occhi chiusi, non possiamo vedere nulla ma solo immaginare tutto nella nostra fantasia.
GLI OCCHI DEL CIECO
"Appena nato, i miei genitori mi scaricarono in un cassonetto. Una vecchia pazza, venuta a raccattare la "cena" dall'immondizia, mi raccolse e mi portò nel suo rifugio. Aveva sempre desiderato un figlio, il suo gliel'avevano ammazzato in una guerra tra i clan che si contendevano il territorio.
Ero un povero abbandonato e per di più ero cieco da molto tempo. Una mattina la vecchia si allontanò e non fece più ritorno. Attesi tre giorni dopo di che l'istinto di sopravvivenza mi spinse ad abbandonare la "tana". Non era difficile spostarmi poichè già da alcuni anni lo facevo e poi abbandonare la "vecchia tana" non era poi una gran perdita. Mi spostai da un'altra parte della zona (per me era nuova) che mi sembrava una vera pace e qui iniziai a percepire uno stato di pace e tranquillità.
Ad un certo punto sentii il suono di una moneta cadere nel mio barattolo dell'elemosina: l'accompagnava la voce di una giovane donna che mi degnò di una sua benedizione. Per la prima volta da quando ero cieco desiderai con tutto me stesso di poter tornare a VEDERE.
Rimasi nella mia postazione, pregando che passasse di nuovo. E così fu. La donna tornò per altri giorni e puntualmente mi dava la benedizione e la moneta. La sua dolcezza mi diceva che dovevo vederla, mi sentivo attratto da lei. In pratica mi ero innamorato.
Incominciai a pensare come poterla vedere, solo allora mi ricordai di quello stregone. Si vociferava che nel cuore del vecchio quartiere abitasse uno stregone che comunicava con gli spiriti e che riusciva a guarire anche la cecità.
Non sapevo che le dicerie erano fondate, ma decisi di verificare. Riuscii a raggiungere lo stregone (fui colpito dalla sua puzza di oppio), gli esposi il mio problema, gli dissi che desideravo poter tornare a vedere. L'uomo recitò una nenia, mi unse le palpebre con un unguento maleodorante e mi spruzzò un liquido sulla faccia.
Fu come se mi sfondassero le pupille con due tizzoni ardenti. Mi portai le mani al volto e urlai dal forte dolore. Dopo un po' iniziai a vedere... Balzai in piedi esultando di gioia... mi girai intorno per ringraziare lo stregone ma non c'era un'anima viva...
Tornai nella mia "postazione" da mendicante e aspettavo con ansia e pregai di vedere la donna che ogni giorno mi regalava una moneta. All'improvviso l'aria mi portò il suo profumo.
Sollevai lentamente la testa e finalmente la vidi: era bella, i lunghi capelli castani raccolti in una coda di cavallo e i grandi occhi da cerbiatta spalancati in un'espressione di terrore. Davanti a lei c'erano due uomini dall'aspetto minaccioso che avevano intenzioni poco piacevoli. Maledetti topi di fogna! Pensai. Non avrei mai permesso a quei "sacchi di letame" di posare le loro luride mani su di lei! Iniziammo una violenta rissa e uno dei due "coglioni" mi colpì alle spalle con un bastone che teneva nascosto sotto il cappotto.
Lei era ancora lì paralizzata dalla paura. Le gridai di scappare e mettersi in salvo, ma non si mosse. Sentii una fitta acuta allo stomaco, il bastardo mi aveva pugnalato con un grosso coltello dalla lama lunga 20 cm. Le mie forze vennero meno e caddi a terra in un pozzo di sangue. Maledizione! Non doveva andare così.
In questi ultimi attimi sentivo la vita scivolarmi via. Si avvicinò la donna e con un filo di voce mi ringraziò per averla salvata. Dunque era questo il prezzo da pagare per poter ammirare il suo bellissimo viso almeno una volta?
Non avrei voluto vederla piangere: ero felice di aver donato la mia inutile vita per proteggere la sua. La morte si chinò su di me e mi avvolse nel suo buio, freddo abbraccio." Yami Yume
"Scrivo per un bisogno che nasce dal profondo della mia anima. Nella maggior parte dei casi le mie storie provengono dalle terre dei sogni e degli incubi. Ho bisogno di raccontarle, affinchè altri le conoscano e possano trarre insegnamento da esse.
Queste storie sono portatrici di messaggi e risposte che magari qualcuno, da qualche parte nel mondo, sta cercando da tempo." Yami Yume
Un caro saluto.
Personal COACH, PNL practitioner e grande appassionato di sviluppo personale a 360 gradi
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