"UNA STRANA MALATTIA: terribile e meravigliosa, terrificante e affascinante" di Silvia Santilli (Kimerik Edizioni www.kimerik.it) "descrive in maniera egregia ed estremamente scorrevole cos'è la malattia mentale, la sofferenza che ha provocato nell'autrice e il cammino faticoso che ha condotto alla ricerca di una via di uscita.
Scorrendo queste pagine potrete capire tale esperienza (che ognuno di noi potrebbe avere) meglio che leggendo qualsiasi testo scientifico che descriva la psicopatologia.
Il disturbo affettivo è una malattia severa e si stima che negli ultimi 12 mesi un milione e mezzo di persone ne abbia sofferto.
La testimonianza dell'autrice di questo testo riesce a far comprendere l'importanza della diagnosi e della cura, che non è più solo affidata ai farmaci, ma deve avvenire attraverso l'erogazione di trattamenti di provata efficacia, negoziati con il paziente, e, in particolare, di quelli che consentono l'aumento delle capacità di coping e di automonitoraggio della propria salute.
Questo può favorire la diminuzione della paura della follia, che genera ancora la paura del contagio da essa." Emilia Alfonsi, Dottoressa in Psichiatria
Silvia Santilli, laureata all'Università di Udine, si qualifica come Professionista in Relazioni Pubbliche presentando la tesi intitolata "Diritti umani nella società contemporanea".
Dopo un master di II Livello alla Sapienza di Roma in Diritti umani e Diritto Internazionale con la tesi L'Eutanasia oggi, lavora oggi alla Pro Loco di Offagna come addetta alla segreteria. "Una Strana Malattia" è la sua prima pubblicazione.
Emerge una realtà sconcertante: tra le persone con sintomi di depressione che si sono rivolte a qualcuno solo il 32% ha contattato un medico e l'8% un operatore sanitario.
Se non trattata questa patologia è una causa importante d'inabilità nel mondo e comporta una considerevole spesa economica e sociale sia diretta (ricoveri ospedalieri, utilizzo di farmaci, servizi sanitari ecc.) sia indiretta (costanti cali lavorativi, perdita di produttività, pensionamenti, ecc.).
E' molto importante quindi agire sulla conoscenza della malattia. E' necessario che non venga ascoltata solo la parola degli esperti ma anche di coloro che ne soffrono.
"Tratterò il tema della follia in generale e della malattia di cui sono affetta in particolare. Lo scopo principale per cui scrivo è quello di esortare i malati mentali come me a non vergognarsi, a non avere paura di un giudizio fondato sul nonsense, e soprattutto ad accettarsi e curarsi nel miglior modo possibile.
Sono pienamente consapevole dell'importanza della conoscenza di queste patologie per la lotta contro di esse, soprattutto a livello di prevenzione, ma la mia esperienza, ahimè, non ha contribuito a rendermi ottimista a riguardo.
CIO' CHE SO SULLE MALATTIE MENTALI
Gli esperti del settore dicono che io sia malata mentale dalla nascita, ma io ho scoperto di esserlo solo all'età di ventidue anni. Il nome della mia malattia che ho scoperto da circa sette anni di cura è "psicosi bipolare maniacale a cicli rapidi".
In realtà poi non credo di soffrire di una sola patologia: le malattie mentali (specie quelle gravi) spesso funzionano da autobus sul quale altre malattie mentali salgono e scendono a seconda del periodo.
"Solo chi dispone di una conoscenza viva e diretta della malattia mentale potrà averne piena comprensione e non si deve mai dimenticare che rimarrà sempre un resto inaccessibile, inconoscibile, ciò che il linguaggio comune chiama la follia." Karl Jaspers, da Genio e follia
Esorto i miei colleghi a parlarne con gli altri, se non altro per sfogarsi e per essere aiutati, visto che non comprendere non significa non poter aiutare e non smetterò mai di invitarli a non vergognarsi.
LA FOLLIA ESISTE? COS'E'?
Da un semplice dizionario troviamo le seguenti definizioni: NORMALITA': condizione o situazioni conforme alla consuetudine o alla generalità; NORMALE: conforme alle consuetudine o alla generalità dei casi, usuale, in frasi negative può esprimere un giudizio non favorevole o alludere a una condizione patologica;
PAZZIA: qualsiasi forma di alterazione, permanente o temporanea delle facoltà mentali; PAZZO: malato di mente; FOLLIA : stato di malattia mentale caratterizzato dalla perdita di ogni criterio di giudizio;
FOLLE: dal latino follis, sacco di cuoio, pallone, come simbolo di testa vuota; matto: che ha perso l'uso della ragione.
La pazzia, nel senso più comune e confuso del termine, secondo me, non esiste. Su di essa è stato scritto, detto e fatto di tutto analogamente al tema dell'Amore forse proprio perchè, come l'Amore, essa è connaturata nell'uomo, è sua caratteristica, inscindibile da esso, e sono d'accordo con Pascal nell'affermare che "gli uomini sono così necessariamente folli che sarebbe folle, d'un altro modo di follia, non essere folli".
O Shakespeare: " la pazzia se ne va a passeggio per il mondo come il sole e non v'è luogo in cui non risplenda". In un libro del 2002 viene riportato che più di dieci milioni di italiani soffrono o hanno sofferto di disturbi mentali.
Il 20-25% della popolazione mondiale maggiorenne soffre di un disturbo mentale, solo il 10% viene seguito dai servizi psichiatrici pubblici o privati.
Questo significa che il 90% dei malati mentali soffre, affronta da solo la sua malattia e non ha quindi nessuna speranza che le sue sofferenze si attenuino, anzi tutto ciò (come possiamo constatare attualmente) sfocia in gravi episodi di violenza e tragedie generali.
LA PSICOSI BIPOLARE VISTA DA UNA BIPOLARE
Io credo che per poter definire in modo esaustivo cosa sia la psicosi bipolare non basterebbero decine e decine di pagine... sì perchè noi bipolari avremmo pure la stessa malattia, ma non solo noi siamo tutti diversi, è la malattia stessa che ha più di un'accezione!
Io personalmente sono tecnicamente definita una psicotica bipolare maniacale a cicli rapidi. Ma il mio problema non è questo. I miei problemi sono sostanzialmente due, oltre a quello quotidiano di combattere contro la malattia. Un problema è capire come sono io (ancora non lo so e chissà se lo saprò mai).
Preciso e sottolineo che questa è una malattia che coinvolge ogni singolo aspetto della vita e della personalità di chi ne è affetto e non è solo una questione di umore come i più pensano sentendo il termine bipolare, sebbene sia classificabile fra le altre cose come disturbo dell'umore.
Inizio subito con la più semplice da spiegare, ma che conosco meno: l'euthymia. L'euthymia sarebbe quella che tutti voi vivete quotidianamente e che noi ci sforziamo di ottenere. Viene considerata la normalità, l'equilibrio, mentre noi le emozioni le portiamo sempre all'estremo o meglio è la malattia che ce lo fa fare.
Se dovessi veramente dire com'è la mia vita potrei solo rispondere: è come la vedo, peccato che non dipenda da una mia scelta, ma vi giuro che qualsiasi vita è stupenda o terribile secondo come tu stai dentro.
Il motto "La vita ti sorride se la guardi sorridendo" a voi sembrerà un'assurdità ma per noi bipolari è la quotidianità. Esistono infiniti modi per definire la vita umana e io direi che essa, come tutto nel mondo, è bipolare.
Nel bene e nel male amo la mia vita perchè in fondo penso che ogni essere umano vive periodi "neri" e periodi "rosa", ma chi non ha problemi? E pensate che tutti amano la loro vita? A tal proposito mi permetto di citare il meraviglioso "inno alla vita" di Madre Teresa di Calcutta:
"La vita è bellezza, ammirala. La vita è un'opportunità, coglila. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è una ricchezza, conservala. La vita è amore, donala. La vita è vita, difendila."
La vita è una giostra: divertiti... ma sappi che prima o poi dovrai e tu stesso vorrai scendere." Silvia Santilli
Alcune citazioni da "UNA STRANA MALATTIA: terribile e meravigliosa, terrificante e affascinante" di Silvia Santilli (Kimerik Edizioni www.kimerik.it):
"La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità." Tim Burton (Alice in Wonderland)
"Gli uomini mi hanno definito pazzo, ma non è ancora ben chiaro se la pazzia sia o non sia la più alta forma di intelligenza e se le manifestazioni più meravigliose e profonde dell'ingegno umano non nascano da una deformazione morbosa del pensiero, da aspetti mentali esaltati a spese dell'intelletto normale." Edgar Allan Poe
"Se a ciascun l'interno affanno si leggesse in fronte scritto quanti mai, che invidia fanno, ci farebbero pietà." P. Metastasio
ODE ALLA VITA: "Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità." Martha Medeiros
"Se vi interessa la sorte dei malati mentali, preparatevi a cambiare il mondo piano piano, prima di tutto dentro di voi. L'uomo ha sempre stupito per le sue doti, le sue capacità, le sue infinite risorse, la meravigliosa potenza dei suoi pensieri, delle sue idee, la coraggiosa lotta delle sue azioni, delle sue rivoluzioni." Silvia Santilli
Un caro saluto.
Scorrendo queste pagine potrete capire tale esperienza (che ognuno di noi potrebbe avere) meglio che leggendo qualsiasi testo scientifico che descriva la psicopatologia.
Il disturbo affettivo è una malattia severa e si stima che negli ultimi 12 mesi un milione e mezzo di persone ne abbia sofferto.
La testimonianza dell'autrice di questo testo riesce a far comprendere l'importanza della diagnosi e della cura, che non è più solo affidata ai farmaci, ma deve avvenire attraverso l'erogazione di trattamenti di provata efficacia, negoziati con il paziente, e, in particolare, di quelli che consentono l'aumento delle capacità di coping e di automonitoraggio della propria salute.
Questo può favorire la diminuzione della paura della follia, che genera ancora la paura del contagio da essa." Emilia Alfonsi, Dottoressa in Psichiatria
Silvia Santilli, laureata all'Università di Udine, si qualifica come Professionista in Relazioni Pubbliche presentando la tesi intitolata "Diritti umani nella società contemporanea".
Dopo un master di II Livello alla Sapienza di Roma in Diritti umani e Diritto Internazionale con la tesi L'Eutanasia oggi, lavora oggi alla Pro Loco di Offagna come addetta alla segreteria. "Una Strana Malattia" è la sua prima pubblicazione.
Emerge una realtà sconcertante: tra le persone con sintomi di depressione che si sono rivolte a qualcuno solo il 32% ha contattato un medico e l'8% un operatore sanitario.
Se non trattata questa patologia è una causa importante d'inabilità nel mondo e comporta una considerevole spesa economica e sociale sia diretta (ricoveri ospedalieri, utilizzo di farmaci, servizi sanitari ecc.) sia indiretta (costanti cali lavorativi, perdita di produttività, pensionamenti, ecc.).
E' molto importante quindi agire sulla conoscenza della malattia. E' necessario che non venga ascoltata solo la parola degli esperti ma anche di coloro che ne soffrono.
"Tratterò il tema della follia in generale e della malattia di cui sono affetta in particolare. Lo scopo principale per cui scrivo è quello di esortare i malati mentali come me a non vergognarsi, a non avere paura di un giudizio fondato sul nonsense, e soprattutto ad accettarsi e curarsi nel miglior modo possibile.
Sono pienamente consapevole dell'importanza della conoscenza di queste patologie per la lotta contro di esse, soprattutto a livello di prevenzione, ma la mia esperienza, ahimè, non ha contribuito a rendermi ottimista a riguardo.
CIO' CHE SO SULLE MALATTIE MENTALI
Gli esperti del settore dicono che io sia malata mentale dalla nascita, ma io ho scoperto di esserlo solo all'età di ventidue anni. Il nome della mia malattia che ho scoperto da circa sette anni di cura è "psicosi bipolare maniacale a cicli rapidi".
In realtà poi non credo di soffrire di una sola patologia: le malattie mentali (specie quelle gravi) spesso funzionano da autobus sul quale altre malattie mentali salgono e scendono a seconda del periodo.
"Solo chi dispone di una conoscenza viva e diretta della malattia mentale potrà averne piena comprensione e non si deve mai dimenticare che rimarrà sempre un resto inaccessibile, inconoscibile, ciò che il linguaggio comune chiama la follia." Karl Jaspers, da Genio e follia
Esorto i miei colleghi a parlarne con gli altri, se non altro per sfogarsi e per essere aiutati, visto che non comprendere non significa non poter aiutare e non smetterò mai di invitarli a non vergognarsi.
LA FOLLIA ESISTE? COS'E'?
Da un semplice dizionario troviamo le seguenti definizioni: NORMALITA': condizione o situazioni conforme alla consuetudine o alla generalità; NORMALE: conforme alle consuetudine o alla generalità dei casi, usuale, in frasi negative può esprimere un giudizio non favorevole o alludere a una condizione patologica;
PAZZIA: qualsiasi forma di alterazione, permanente o temporanea delle facoltà mentali; PAZZO: malato di mente; FOLLIA : stato di malattia mentale caratterizzato dalla perdita di ogni criterio di giudizio;
FOLLE: dal latino follis, sacco di cuoio, pallone, come simbolo di testa vuota; matto: che ha perso l'uso della ragione.
La pazzia, nel senso più comune e confuso del termine, secondo me, non esiste. Su di essa è stato scritto, detto e fatto di tutto analogamente al tema dell'Amore forse proprio perchè, come l'Amore, essa è connaturata nell'uomo, è sua caratteristica, inscindibile da esso, e sono d'accordo con Pascal nell'affermare che "gli uomini sono così necessariamente folli che sarebbe folle, d'un altro modo di follia, non essere folli".
O Shakespeare: " la pazzia se ne va a passeggio per il mondo come il sole e non v'è luogo in cui non risplenda". In un libro del 2002 viene riportato che più di dieci milioni di italiani soffrono o hanno sofferto di disturbi mentali.
Il 20-25% della popolazione mondiale maggiorenne soffre di un disturbo mentale, solo il 10% viene seguito dai servizi psichiatrici pubblici o privati.
Questo significa che il 90% dei malati mentali soffre, affronta da solo la sua malattia e non ha quindi nessuna speranza che le sue sofferenze si attenuino, anzi tutto ciò (come possiamo constatare attualmente) sfocia in gravi episodi di violenza e tragedie generali.
LA PSICOSI BIPOLARE VISTA DA UNA BIPOLARE
Io credo che per poter definire in modo esaustivo cosa sia la psicosi bipolare non basterebbero decine e decine di pagine... sì perchè noi bipolari avremmo pure la stessa malattia, ma non solo noi siamo tutti diversi, è la malattia stessa che ha più di un'accezione!
Io personalmente sono tecnicamente definita una psicotica bipolare maniacale a cicli rapidi. Ma il mio problema non è questo. I miei problemi sono sostanzialmente due, oltre a quello quotidiano di combattere contro la malattia. Un problema è capire come sono io (ancora non lo so e chissà se lo saprò mai).
Preciso e sottolineo che questa è una malattia che coinvolge ogni singolo aspetto della vita e della personalità di chi ne è affetto e non è solo una questione di umore come i più pensano sentendo il termine bipolare, sebbene sia classificabile fra le altre cose come disturbo dell'umore.
Inizio subito con la più semplice da spiegare, ma che conosco meno: l'euthymia. L'euthymia sarebbe quella che tutti voi vivete quotidianamente e che noi ci sforziamo di ottenere. Viene considerata la normalità, l'equilibrio, mentre noi le emozioni le portiamo sempre all'estremo o meglio è la malattia che ce lo fa fare.
Se dovessi veramente dire com'è la mia vita potrei solo rispondere: è come la vedo, peccato che non dipenda da una mia scelta, ma vi giuro che qualsiasi vita è stupenda o terribile secondo come tu stai dentro.
Il motto "La vita ti sorride se la guardi sorridendo" a voi sembrerà un'assurdità ma per noi bipolari è la quotidianità. Esistono infiniti modi per definire la vita umana e io direi che essa, come tutto nel mondo, è bipolare.
Nel bene e nel male amo la mia vita perchè in fondo penso che ogni essere umano vive periodi "neri" e periodi "rosa", ma chi non ha problemi? E pensate che tutti amano la loro vita? A tal proposito mi permetto di citare il meraviglioso "inno alla vita" di Madre Teresa di Calcutta:
"La vita è bellezza, ammirala. La vita è un'opportunità, coglila. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è una ricchezza, conservala. La vita è amore, donala. La vita è vita, difendila."
La vita è una giostra: divertiti... ma sappi che prima o poi dovrai e tu stesso vorrai scendere." Silvia Santilli
Alcune citazioni da "UNA STRANA MALATTIA: terribile e meravigliosa, terrificante e affascinante" di Silvia Santilli (Kimerik Edizioni www.kimerik.it):
"La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità." Tim Burton (Alice in Wonderland)
"Gli uomini mi hanno definito pazzo, ma non è ancora ben chiaro se la pazzia sia o non sia la più alta forma di intelligenza e se le manifestazioni più meravigliose e profonde dell'ingegno umano non nascano da una deformazione morbosa del pensiero, da aspetti mentali esaltati a spese dell'intelletto normale." Edgar Allan Poe
"Se a ciascun l'interno affanno si leggesse in fronte scritto quanti mai, che invidia fanno, ci farebbero pietà." P. Metastasio
ODE ALLA VITA: "Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità." Martha Medeiros
"Se vi interessa la sorte dei malati mentali, preparatevi a cambiare il mondo piano piano, prima di tutto dentro di voi. L'uomo ha sempre stupito per le sue doti, le sue capacità, le sue infinite risorse, la meravigliosa potenza dei suoi pensieri, delle sue idee, la coraggiosa lotta delle sue azioni, delle sue rivoluzioni." Silvia Santilli
Un caro saluto.
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