lunedì 30 marzo 2015

IL VENTO GELIDO DELLA FOLLIA di Maati Matteo EL HOSSI

"IL VENTO GELIDO DELLA FOLLIA" di Maati Matteo EL HOSSI (Kimerik Edizioni www.kimerik.it) racconta la storia di migliaia di donne sulle quali, forse, finalmente oggi la società ha puntato i propri riflettori. Donne vittime di violenze da parte di mariti, ex, amanti, sconosciuti che, resi ciechi da una passione grande e assassini da un istinto feroce e incontrollabile, hanno picchiato, torturato, ucciso.
Purtroppo molti uomini maltrattano e aggrediscono le donne perché non si danno pace per un rifiuto, un abbandono o ancora peggio lo fanno nella convinzione di essere stati traditi.
A comportarsi così sono uomini che non accettano il no di una donna, figli ahimè di una società in cui per anni si sono sentiti legittimati a pretendere con la forza quello che a loro viene negato con la ragione.
Essi, infatti, non sanno nulla o forse troppo poco di quello che una volta era il delitto d'onore che avveniva negli anni 70-80, anni in cui venivano attenuate le pene a chi uccideva la moglie, la figlia, la sorella, nella più totale convinzione di difendere l'onore proprio o della famiglia.

VIDEO Matteo El Hossi presenta il suo romanzo "Il vento gelido della follia"

Maati Matteo El Hossi è nato a Casablanca (Marocco). È emigrato in Italia con i suoi genitori a 6-7 anni. In questa bellissima terra si è integrato con i luoghi e la popolazione. Vive tutt'oggi a Grassano (Matera): qui ha studiato conseguendo la qualifica di cuoco.
Lavora presso una cooperativa sociale, dove svolge la funzione d'interprete (Arabo-Italiano). È sposato con una ragazza italiana e ha due figli. Libri pubblicati: "Il nemico invisibile" (Albatros 2011) e "Le origini e la partenza" (La stamperia 2013).

Maati Matteo El Hossi mette in evidenza in questo libro la testimonianza di un detenuto, accusato di omicidio volontario di primo grado e occultamento di cadavere. Egli fornisce una nuova prospettiva rispetto al problema. Non più un'introspezione nella mente della vittima, né un dialogo con la disperazione dei parenti e degli amici sopravvissuti.
Maati Matteo ha voluto muoversi nella psiche dell'assassino per cercare di capire perchè l'essere umano si spinge a uccidere l'amore della sua vita e perchè rende infernale la propria vita e quella delle persone amate (in questo caso la vittima si chiama Monica).
Monica era una ragazza che lasciava il ricordo della sua delicatezza, del suo grande attaccamento alla vita e che trasmetteva amore e lucentezza. Monica non è che l'ennesima vittima caduta per mano della follia di un uomo il quale, non potendo accettare un rifiuto, offende, maltratta e usa l'arma.

La parola "amore" è violentata e maltrattata da questi uomini che commettono delle brutalità. Il femminicidio è un fenomeno che sempre più spesso è tragicamente protagonista della cronaca nera. La violenza esiste e va spiegata nei modi ritenuti più adatti, raccontando la società e l'essere umano anche nei lati più oscuri.
Spesso il femminicidio è l'ultima fase di una serie di oppressioni e violenze consumate all'interno delle mura domestiche, o comunque avvisaglia di una relazione insana. E così subentra il reato che va dai maltrattamenti allo stalking.
La parola stalking è un termine inglese usato per indicare una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che tormenta un'altra persona, perseguitandola e generando in lei stati di ansia e paura, che possono arrivare a compromettere il normale svolgimento della quotidianità. Nonostante le nuove leggi sullo stalking le violenze non sono diminuite in modo incisivo, anzi sono aumentate.

Lo stalker non è solo un criminale, ma è soprattutto una persona squilibrata da curare, ossessionata da un unico oggetto del desiderio: la donna. Secondo l'ultimo rapporto dell'Eures (Istituto di Statistica Europeo) sono 179 i femminicidi avvenuti nel 2013, anno dove si è registrata la percentuale più alta. Nel 2011 sono 97; nel 2012 157.
Le regioni dove avvengono i maggiori femminicidi: Lombardia 15%; Campania 15%; Emilia Romagna 12%; Sicilia 11% ; Piemonte 11%. Come affrontare tali violenze e dolori così pesanti e gravi?
Dove si trova la forza di vivere e lottare per avere delle risposte che nessuno sembra essere in grado di dare? Come si fa a tornare a una vita normale quando c'è stato tanto male intorno a noi?
Al di là dell'approvazione della legge (8 agosto 2013) è necessario un totale cambiamento culturale. Nonostante le battaglie sull'uguaglianza tra uomini e donne la parità esiste (anche se sulla carta): si iniziano a vedere piccoli cambiamenti, non bisogna disperare.

Bisogna capire che se vogliamo un cambiamento ci dobbiamo adoperare tutti per il meglio e offrire il meglio di ognuno di noi. Dobbiamo dare informazioni costruttive e invogliare le donne che subìscono le violenze a DENUNCIARE senza vergognarsi. Chiedere aiuto anche alle persone che nella quotidianità ci sono vicine.
Attualmente ci sono molte case di accoglienza, centri per donne vittime di stalking: basta chiedere sostegno e aiuto. Ecco i centri antiviolenza in Italia. "CHIAMATE se siete vittime di violenze... prima che sia troppo tardi!!!":
http://www.vitadidonna.it/salute/violenza/centri-antiviolenza.html

Inoltre in arrivo c'è anche un Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere che sarà finanziato da parte del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.
L'amore insegna, guarisce tutti i mali, e con valide persone la violenza potrà essere "accantonata"... anche se ci vorrà tempo, poichè la via della guarigione è lunga e faticosa.
Ma prima o poi si potrà guarire soprattutto quando capisci che c'è più gioia nel dare conforto, sostegno, comprensione, aiuto e collaborazione a persone che veramente hanno la morte nel cuore, che vogliono vivere piuttosto che morire...

"Disteso, con le mani tra le ginocchia, fissava con gli occhi persi le mani sporche di terra dei soccorritori. La vita è una successione di attimi infiniti, alcuni sono decisivi, determinanti. Che cosa è e può diventare un singolo attimo? Amore o dolore. Troppo amore che sfocia nel dolore più atroce.
Dell’amore non c'è più nessuna traccia, resta solo il buio che divora l'anima di colui che ha commesso l'atrocità. Noi tutti che ci siamo sentiti sospiri di vento, non possiamo rimanere inermi di fronte a tragedie ripetute."
Dal romanzo Il vento gelido della follia di Maati Matteo El Hossi


Un caro saluto.
Personal COACH, PNL practitioner e grande appassionato di sviluppo personale a 360 gradi

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