"PIU' FORTE DEI NO Corso intensivo di fiducia in se stessi Cronaca semiseria per superare la paura del rifiuto e diventare invincibili" di Jia JIANG (Antonio VALLARDI Edizioni) è un vero corso intensivo per imparare che anche la richiesta più assurda può essere accolta, se posta nel modo giusto.
Il più grande ostacolo alla realizzazione dei tuoi desideri è la paura del fallimento e della negazione. Jia Jiang ha imparato come affrontare e superare questa paura limitante sulla propria pelle, avviando il progetto "100 Days of Rejection".
L'esperimento, una vera e propria terapia per rendersi invulnerabile, consiste nel sottoporsi volontariamente ad un rifiuto ogni 24 ore per 100 giorni.
Ciò che è emerso ha aiutato l'autore a conquistare la fiducia in se stesso e nelle sue capacità perché, inaspettatamente, tra i vari no sono arrivati diversi sì e alcune utilissime lezioni di vita.
Questo libro nasce da questa incredibile esperienza e contiene tutte le lezioni imparate da Jia Jiang. Con "Più forte dei no Corso intensivo di fiducia in se stessi" imparerai che:
la curiosità di chi ascolta gioca un ruolo a vantaggio di chi chiede ed è possibile trasformare un iniziale NO in un SÌ!
VIDEO di Jia JIANG: PIU' FORTE DEI NO Corso intensivo di fiducia in se stessi
Jia Jiang (www.fearbuster.com), nato a Pechino, all'età di 17 anni si trasferisce negli Stati Uniti grazie a una borsa di studio: qui ottiene l'MBA, un dottorato in informatica e un posto di lavoro invidiabile.
Nel 2014 crea un blog e diventa un fenomeno virale postando su YouTube una serie di video in cui testimonia con parole e immagini le sue esperienze volontarie di "rifiuto" (100 Days of Rejection).
La sua storia è ripresa e amplificata dai media: "The Huffington Post", "Daily Mail", "Bloomberg Businessweek", "Forbes", MTV, Yahoo News, Fox News, CBS raccontano le sue vicende, contribuendo ad alimentare la sua eccezionale popolarità.
Leggi un estratto dal libro PIU' FORTE DEI NO Corso intensivo di fiducia in se stessi di Jia JIANG
La paura di sentirci dire NO si trova ai primi posti fra i timori più grandi, ancora prima di quelli della solitudine, del dolore e della malattia.
Jia Jiang nasce in Cina ma da adolescente ottiene una borsa di studio per andare negli USA a inseguire il sogno della sua vita: diventare il nuovo Bill Gates.
Quando però riceve il primo rifiuto precipita nell'insicurezza e non ha più il coraggio di prendere l'iniziativa. Jia Jiang capisce allora che l'ostacolo maggiore alla realizzazione del suo sogno non è il NO ricevuto ma la paura del rifiuto e decide di imparare a gestirla.
Così dà il via a un esperimento di 100 giorni ("100 Days of Rejection") in cui, come terapia per rendersi invulnerabile, si sottopone volutamente a un rifiuto al giorno.
Con il cellulare si filma mentre rivolge a perfetti sconosciuti le più svariate richieste: da un prestito di 100 dollari alle ciambelle confezionate in 15 minuti con la forma dei 5 cerchi olimpici, dalla possibilità di dare il benvenuto col microfono ai passeggeri di un aereo all'accesso al giardino di una casa privata per giocare al pallone sul prato...
I risultati sono davvero straordinari. Ecco una piccola guida essenziale riassuntiva.
LE ARMI PER SCONFIGGERE LA PAURA DEL RIFIUTO: come imparare a gestire i "No" che riceviamo e gestire la paura di essere rifiutati
"1) RIESAMINARE IL "NO"
Dire di no è umano: è un modo di interagire a 2 facce che spesso la dice lunga più sul rifiutante che sul rifiutato e non vai mai preso come una verità universale o un giudizio assoluto.
Il rifiuto è un'opinione: chi rifiuta è pesantemente influenzato dal proprio contesto storico, da differenze culturali e da fattori psicologici. Non esistono né il rifiuto né l'accettazione universali.
I "no" sono numerati: se il respinto subisce un numero sufficiente (ma pur sempre imprevedibile) di rifiuti, è possibile che finisca per ottenere un "sì".
2) ACCETTARE IL "NO"
Chiedete "perché?" prima di congedarvi: attaccate bottone dopo il rifiuto iniziale. La magica parolina "perché?" spesso permette di conoscere i reali motivi di un "no". Di conseguenza offre al respinto la possibilità di risolvere la questione.
Ritiratevi senza scappare: non arrendendosi dopo il rifiuto iniziale, bensì ridimensionando la propria richiesta, si hanno molte più probabilità di ottenere un "sì".
Collaborate invece di pretendere: mai discutere con l'interlocutore! Provate invece a collaborare con lui cercando di convincerlo ad acconsentire alla vostra richiesta.
Cambiate aria ma non arrendetevi: prima di decidere se mollare o non mollare fate un passo indietro e provate a chiedere a un'altra persona oppure in un ambiente o in circostanze diversi.
3) AGEVOLARE IL "SI'"
Dite il vostro "perché": spiegando i motivi di una richiesta si aumentano le proprie probabilità di ottenere un "sì".
Mettetevi nei panni altrui: non bisogna mai dare per scontati i bisogni e gli interessi del prossimo senza conoscerli veramente.
Prendete atto dei dubbi: prendendo atto esplicitamente degli eventuali dubbi dell'interlocutore si può aumentare la fiducia reciproca.
Selezionate l'interlocutore: scegliendo un pubblico più ricettivo si possono avere più probabilità di essere accettati e apprezzati.
4) DIRE DI NO
Pazienza e rispetto: il "no" solitamente ferisce. Respingere qualcuno con l'atteggiamento giusto può addolcire la pillola. Mai sminuire il respinto come persona.
Siate franchi: quando dite di no spiegatene i motivi ma evitando lunghe divagazioni e ragionamenti contorti.
Offrite delle alternative: offrire delle alternative o dei compromessi, al posto di un "sì", può farvi apprezzare dal respinto nonostante il "no".
5) VEDERE I PRO
La motivazione: un rifiuto può diventare una delle motivazioni più forti per raggiungere un obiettivo.
L'automiglioramento: non darsi per vinti dopo un rifiuto può essere un sistema efficace per migliorare un'idea o un prodotto.
L'originalità: talvolta è una fortuna subire un rifiuto, soprattutto se l'opinione pubblica è fortemente influenzata dalle convenzioni e dalle pressioni sociali e se l'idea è rivoluzionaria.
Forza di carattere: mettersi alla prova in circostanze difficili aiuta a rafforzare il proprio carattere in vista di obiettivi più importanti.
6) ATTRIBUIRE UN SIGNIFICATO
Farsi coinvolgere emotivamente: l'esperienza del rifiuto è comune a un numero immenso di persone a questo mondo. Si può sfruttare per cercare di comprendere gli altri e farsi coinvolgere emotivamente dalle loro sofferenze.
Attribuire un valore: i rifiuti ripetuti possono essere usati come metro di giudizio per valutare le proprie convinzioni e la propria determinazione. Alcuni dei successi più grandi si realizzano solo dopo aver subito rifiuti strazianti.
Assumersi una missione: talvolta i rifiuti più brutali della vita costituiscono per il respinto un nuovo inizio e il punto di partenza di una missione.
7) CONQUISTARE LA LIBERTA'
La libertà di chiedere: spesso ci priviamo della libertà di chiedere ciò che vogliamo per paura dei rifiuti e dei giudizi. Eppure possono succedere cose incredibili dopo aver compiuto quel primo passo.
La libertà di accettare se stessi: il nostro bisogno interiore di approvazione ci spinge a cercare costantemente l'accettazione da parte degli altri. Invece siamo noi stessi le persone da cui abbiamo più bisogno di essere accettati.
8) TROVARE LA FORZA
Essere indifferenti ai risultati: concentrandoci sugli elementi controllabili (come i nostri sforzi e le nostre azioni) e non facendoci coinvolgere emotivamente da quelli incontrollabili (come un'accettazione o un rifiuto) sul lungo termine possiamo avere maggior successo." Jia Jiang
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
Il più grande ostacolo alla realizzazione dei tuoi desideri è la paura del fallimento e della negazione. Jia Jiang ha imparato come affrontare e superare questa paura limitante sulla propria pelle, avviando il progetto "100 Days of Rejection".
L'esperimento, una vera e propria terapia per rendersi invulnerabile, consiste nel sottoporsi volontariamente ad un rifiuto ogni 24 ore per 100 giorni.
Ciò che è emerso ha aiutato l'autore a conquistare la fiducia in se stesso e nelle sue capacità perché, inaspettatamente, tra i vari no sono arrivati diversi sì e alcune utilissime lezioni di vita.
Questo libro nasce da questa incredibile esperienza e contiene tutte le lezioni imparate da Jia Jiang. Con "Più forte dei no Corso intensivo di fiducia in se stessi" imparerai che:
la curiosità di chi ascolta gioca un ruolo a vantaggio di chi chiede ed è possibile trasformare un iniziale NO in un SÌ!
VIDEO di Jia JIANG: PIU' FORTE DEI NO Corso intensivo di fiducia in se stessi
Jia Jiang (www.fearbuster.com), nato a Pechino, all'età di 17 anni si trasferisce negli Stati Uniti grazie a una borsa di studio: qui ottiene l'MBA, un dottorato in informatica e un posto di lavoro invidiabile.
Nel 2014 crea un blog e diventa un fenomeno virale postando su YouTube una serie di video in cui testimonia con parole e immagini le sue esperienze volontarie di "rifiuto" (100 Days of Rejection).
La sua storia è ripresa e amplificata dai media: "The Huffington Post", "Daily Mail", "Bloomberg Businessweek", "Forbes", MTV, Yahoo News, Fox News, CBS raccontano le sue vicende, contribuendo ad alimentare la sua eccezionale popolarità.
Leggi un estratto dal libro PIU' FORTE DEI NO Corso intensivo di fiducia in se stessi di Jia JIANG
La paura di sentirci dire NO si trova ai primi posti fra i timori più grandi, ancora prima di quelli della solitudine, del dolore e della malattia.
Jia Jiang nasce in Cina ma da adolescente ottiene una borsa di studio per andare negli USA a inseguire il sogno della sua vita: diventare il nuovo Bill Gates.
Quando però riceve il primo rifiuto precipita nell'insicurezza e non ha più il coraggio di prendere l'iniziativa. Jia Jiang capisce allora che l'ostacolo maggiore alla realizzazione del suo sogno non è il NO ricevuto ma la paura del rifiuto e decide di imparare a gestirla.
Così dà il via a un esperimento di 100 giorni ("100 Days of Rejection") in cui, come terapia per rendersi invulnerabile, si sottopone volutamente a un rifiuto al giorno.
Con il cellulare si filma mentre rivolge a perfetti sconosciuti le più svariate richieste: da un prestito di 100 dollari alle ciambelle confezionate in 15 minuti con la forma dei 5 cerchi olimpici, dalla possibilità di dare il benvenuto col microfono ai passeggeri di un aereo all'accesso al giardino di una casa privata per giocare al pallone sul prato...
I risultati sono davvero straordinari. Ecco una piccola guida essenziale riassuntiva.
LE ARMI PER SCONFIGGERE LA PAURA DEL RIFIUTO: come imparare a gestire i "No" che riceviamo e gestire la paura di essere rifiutati
"1) RIESAMINARE IL "NO"
Dire di no è umano: è un modo di interagire a 2 facce che spesso la dice lunga più sul rifiutante che sul rifiutato e non vai mai preso come una verità universale o un giudizio assoluto.
Il rifiuto è un'opinione: chi rifiuta è pesantemente influenzato dal proprio contesto storico, da differenze culturali e da fattori psicologici. Non esistono né il rifiuto né l'accettazione universali.
I "no" sono numerati: se il respinto subisce un numero sufficiente (ma pur sempre imprevedibile) di rifiuti, è possibile che finisca per ottenere un "sì".
2) ACCETTARE IL "NO"
Chiedete "perché?" prima di congedarvi: attaccate bottone dopo il rifiuto iniziale. La magica parolina "perché?" spesso permette di conoscere i reali motivi di un "no". Di conseguenza offre al respinto la possibilità di risolvere la questione.
Ritiratevi senza scappare: non arrendendosi dopo il rifiuto iniziale, bensì ridimensionando la propria richiesta, si hanno molte più probabilità di ottenere un "sì".
Collaborate invece di pretendere: mai discutere con l'interlocutore! Provate invece a collaborare con lui cercando di convincerlo ad acconsentire alla vostra richiesta.
Cambiate aria ma non arrendetevi: prima di decidere se mollare o non mollare fate un passo indietro e provate a chiedere a un'altra persona oppure in un ambiente o in circostanze diversi.
3) AGEVOLARE IL "SI'"
Dite il vostro "perché": spiegando i motivi di una richiesta si aumentano le proprie probabilità di ottenere un "sì".
Mettetevi nei panni altrui: non bisogna mai dare per scontati i bisogni e gli interessi del prossimo senza conoscerli veramente.
Prendete atto dei dubbi: prendendo atto esplicitamente degli eventuali dubbi dell'interlocutore si può aumentare la fiducia reciproca.
Selezionate l'interlocutore: scegliendo un pubblico più ricettivo si possono avere più probabilità di essere accettati e apprezzati.
4) DIRE DI NO
Pazienza e rispetto: il "no" solitamente ferisce. Respingere qualcuno con l'atteggiamento giusto può addolcire la pillola. Mai sminuire il respinto come persona.
Siate franchi: quando dite di no spiegatene i motivi ma evitando lunghe divagazioni e ragionamenti contorti.
Offrite delle alternative: offrire delle alternative o dei compromessi, al posto di un "sì", può farvi apprezzare dal respinto nonostante il "no".
5) VEDERE I PRO
La motivazione: un rifiuto può diventare una delle motivazioni più forti per raggiungere un obiettivo.
L'automiglioramento: non darsi per vinti dopo un rifiuto può essere un sistema efficace per migliorare un'idea o un prodotto.
L'originalità: talvolta è una fortuna subire un rifiuto, soprattutto se l'opinione pubblica è fortemente influenzata dalle convenzioni e dalle pressioni sociali e se l'idea è rivoluzionaria.
Forza di carattere: mettersi alla prova in circostanze difficili aiuta a rafforzare il proprio carattere in vista di obiettivi più importanti.
6) ATTRIBUIRE UN SIGNIFICATO
Farsi coinvolgere emotivamente: l'esperienza del rifiuto è comune a un numero immenso di persone a questo mondo. Si può sfruttare per cercare di comprendere gli altri e farsi coinvolgere emotivamente dalle loro sofferenze.
Attribuire un valore: i rifiuti ripetuti possono essere usati come metro di giudizio per valutare le proprie convinzioni e la propria determinazione. Alcuni dei successi più grandi si realizzano solo dopo aver subito rifiuti strazianti.
Assumersi una missione: talvolta i rifiuti più brutali della vita costituiscono per il respinto un nuovo inizio e il punto di partenza di una missione.
7) CONQUISTARE LA LIBERTA'
La libertà di chiedere: spesso ci priviamo della libertà di chiedere ciò che vogliamo per paura dei rifiuti e dei giudizi. Eppure possono succedere cose incredibili dopo aver compiuto quel primo passo.
La libertà di accettare se stessi: il nostro bisogno interiore di approvazione ci spinge a cercare costantemente l'accettazione da parte degli altri. Invece siamo noi stessi le persone da cui abbiamo più bisogno di essere accettati.
8) TROVARE LA FORZA
Essere indifferenti ai risultati: concentrandoci sugli elementi controllabili (come i nostri sforzi e le nostre azioni) e non facendoci coinvolgere emotivamente da quelli incontrollabili (come un'accettazione o un rifiuto) sul lungo termine possiamo avere maggior successo." Jia Jiang
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
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