martedì 10 novembre 2015

COMMEDIOLA RIFLESSIVA di Bruno Francesco MARANDO

"COMMEDIOLA RIFLESSIVA" di Bruno Francesco MARANDO (Kimerik Edizioni www.kimerik.it) ha origini lontane che risalgono a quando l'autore era poco più che un ragazzino e si avvicinava sempre più alla letteratura, alla storia e (in senso lato) all'amore per il sapere.
"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza", affermava Ulisse, grazie al sommo poeta. Nella vita quotidiana capita a tutti di soffermarsi a pensare sui più svariati temi: dalle domande filosofiche sulla condizione umana a considerazioni più semplici, che poi sono quelle che ci fanno apprezzare di più il valore della nostra vita.
"Ho sempre sentito il bisogno di riflettere sul mondo che mi circonda e, amando la semplicità nelle cose, ho capito che il metodo migliore per farlo in forma scritta era la commedia, con cui ho giocato per tessere la trama narrativa del libro."
Bruno Francesco Marando

Presentazione del libro COMMEDIOLA RIFLESSIVA il 27 novembre 2015


Bruno Francesco Marando è uno studente del Corso di Laurea in Beni Culturali e Archeologici di Torino. Appassionato e studioso di tattica militare e storia, predilige quella romana, che è la protagonista in questa opera d'esordio.
"Commediola riflessiva" ha ricevuto il Diploma d'onore con menzione d'encomio al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti - Seravezza 2015.

Leggi un'INTERVISTA a Bruno Francesco MARANDO

"Commediola Riflessiva" è nato per far riflettere il lettore sul nostro passato. L'autore infatti si sofferma su alcuni protagonisti della storia e in particolare su questi 4 personaggi: Marco Valerio Massimo, Tito Licinio, Lucio Marcio e Quinto Domizio Varro.
Questi personaggi, diversi tra loro sia come caratteri che come ceti sociali, ci trasmettono attraverso questa "Commediola Riflessiva" come si può trasformare la propria vita senza essere condizionati da pregiudizi esterni o da un sistema sociale che funziona male.

Il primo di questi era Marco Valerio Massimo, un ricco proprietario terriero di antiche origini aristocratiche. Marco si distingueva per la sua genialità nella compagnia: vuoi per cultura vuoi per natura, sapeva sempre cosa dire e come dirlo.
Egli esprimeva questo concetto di base: "Si deve vivere senza perturbazioni nell'animo e di sicuro la politica non aiuta in questo."
Il secondo era Tito Licinio, proprietario di una locanda e l'unico sposato con prole. Marco lo paragonava ad un auriga che frena i cavalli (che erano gli altri componenti del gruppo).
A Tito piaceva la vita tranquilla con la famiglia e forse anche per questo conosceva bene il senso della misura e capiva quando bisognava mollare.

Il terzo era Lucio Marcio, uno scrittore figlio di mercanti che, per vari motivi, non riscuoteva molto successo. Il padre, uomo severo ed austero, faceva di tutto per indirizzarlo verso l'attività commerciale ma a Lucio semplicemente non interessava e si accontentava di vivere nella sua ombra.
Era il più giovane e ingenuo dei quattro e la sua innocenza veniva spesso usata nelle loro bravate.
L'ultimo era Quinto Domizio Varro, il più energico e scalmanato dei quattro. Dopo essere stato legionario per molto tempo fu congedato pochi anni prima durante la rivolta di Boudicca, per ragioni mai chiarite del tutto.
Anche se sveglio di ragionamento, si faceva trasportare dai suoi istinti, che spesso lo cacciavano nei guai. Non più soldato ma semplice cittadino, lavorava presso un lupanare nella Suburra gestito da Giulia, un'amica intima di Marco.

Qui in questa Suburra si ritrovavano i quattro spesso a brindare e a progettare le loro avventure, in un quartiere da sempre diviso da miserie e glorie.
Il protagonista indiscusso è Marco Valerio, una persona che guida il suo "gruppo" proprio come un generale fa con i suoi soldati, ma che senza di essi non ha nessun valore.
Proprio come i nostri "potenti" che senza di noi non hanno nessun valore. Attraverso questo il testo ci porta ad analizzare il valore di ogni essere umano.

Ci fa comprendere che i due lati estremi non sempre portano equilibrio ma solo attraverso un'analisi profonda si ha una crescita interiore che potrà migliorare la propria condizione.
Dopo aver analizzato il contesto sociale dove viveva Marco era solito dire ai suoi amici: "Devi capire che agli uomini, soprattutto a quelli potenti, non interessano le tue motivazioni personali, a loro interessa solo sfruttare il tutto a loro vantaggio.
Pochi si chiedono come funzioni il mondo in cui vivono, ai più basta semplicemente che funzioni."



Un caro saluto. Raffaele Ciruolo

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