"LA MALATTIA SANA Perchè le malattie vengono ed eventualmente se ne vanno" di Jader TOLJA e Divna Slavec (TEA Edizioni www.tealibri.it) è un libro di nuova concezione non solo per la prospettiva inusuale che propone ma anche per la modalità semplice, concreta e informale con cui lo fa.
La vera rivoluzione copernicana che la medicina non ha ancora affrontato è quella di trasformare la mente "da padrone incompetente a servitore competente".
Quando si affronta la malattia si perde facilmente lucidità per tutte le emozioni, paure e domande che a questo punto si aprono.
La mente si considera il referente principale di valutazione per tutto ciò che ci accade a livello fisico anche se in realtà, dei 4 miliardi di byte di informazioni che il nostro cervello elabora ogni secondo, è cosciente di soli 2000.
Di conseguenza finisce per definire come "errato" e quindi "malattia" tutto ciò che non riesce a capire.
È solo quando guardiamo alla malattia dal punto di vista del corpo che tutto quanto succede a livello fisico può invece ritrovare una sua collocazione logica e naturale.
VIDEO di Jader TOLJA: LA MALATTIA SANA
Leggi un estratto dal libro LA MALATTIA SANA
Jader Tolja è medico, psicoterapeuta e ricercatore. Si è interessato soprattutto alla comprensione di come i diversi aspetti culturali cambiano le persone a livello neurologico e di come specifici cambiamenti fisici determinano altrettanto specifiche qualità psichiche e culturali.
Su tale argomento ha scritto diversi testi di prossima pubblicazione anche in Italia. Dal 1984 al 2014 ha lavorato come docente presso università e accademie private.
Attualmente dirige un laboratorio di ricerca (Body Conscious Design Lab) presso l'Università di Bratislava. "Pensare col corpo" è il suo testo più conosciuto e tradotto.
Divna Slavec, educatrice somatica, lavora come insegnante di terapia craniosacrale e di anatomia esperienziale.
Dopo il liceo classico e alcuni anni alla facoltà di medicina si è dedicata principalmente allo studio delle pratiche corporee occidentali e orientali che affinano la conoscenza esperienziale del corpo.
La malattia sana invita a non considerare la nostra capacità di pensiero e di elaborazione della realtà come limitate alla sola mente ma descrive la possibilità di "pensare con tutto il corpo".
L'ascolto del corpo e il riconoscere come cambia in relazione ai vari aspetti della nostra vita cambia concretamente il rapporto con la propria professione, lo spazio, il tempo, le persone, l'abbigliamento, il linguaggio, il cibo, la sessualità.
Come la mente e la sua struttura emotiva determinano la forma e la salute del nostro corpo analogamente la nostra organizzazione fisica determina i nostri pensieri e le nostre emozioni.
Nonostante teorie "psicosomatiche" sempre più diffuse per poter davvero comprendere perché le malattie arrivano, peggiorano o migliorano ed eventualmente spariscono occorre guardarle da un punto di vista completamente diverso: quello del corpo.
Il libro ha 2 caratteristiche principali che lo differenziano dagli altri testi sull'argomento. La prima caratteristica dimosta che non c'è relazione tra presenza e gravità dei sintomi e ciò che chiamiamo malattia: in fondo noi riteniamo patologico e definiamo quindi "malattia" ciò di cui la nostra mente e la nostra cultura di appartenenza non comprendono la funzione.
La seconda caratteristica descrive il processo di creazione di una malattia dal punto di vista di chi crea di fatto la malattia cioè il corpo.
Al fine di chiarire questa prospettiva, inusuale anche per chi ha una lunga esperienza nel campo della medicina psicosomatica, il libro si compone di tre parti:
la prima accompagna il lettore attraverso tutti i passaggi che il corpo/regista percorre nel creare una malattia. La seconda risponde ai principali dubbi e alle domande che tale prospettiva suscita.
La terza è la trascrizione letterale di una seduta che affronta un determinato problema medico per rendere tangibile tramite un esempio concreto l'applicazione di questa prospettiva.
LA MALATTIA DAL PUNTO DI VISTA DEL CORPO
Malattia e salute sono concetti al singolare perchè si riferiscono a uno stato dell'uomo e non (come oggi si usa dire) a organi o parti del corpo. Il corpo non fa niente di sua iniziativa: incamera emozioni e repressioni che possono esprimere malessere o benessere.
Quando le varie funzioni del corpo interagiscono in un determinato modo si crea un modello che noi sentiamo armonico e che perciò chiamiamo salute. Se una funzione esce fuori "dai binari" probabilmente ha sbagliato la direzione e quindi più o meno mette in pericolo tutta l'armonia e l'equilibrio interiore che poi si manifesterà in sintomi che sono segnali e informazioni di qualche "spia rossa" del corpo che non funziona.
I sintomi (spie rosse) ci informano in pratica che ci manca qualcosa o che qualcosa non funziona bene.
QUELLO CHE PENSIAMO DI ESSERE E QUELLO CHE SIAMO
Proviamo a capire come mai il corpo produce determinati sintomi e quali possono essere le cause di eventuali malattie. Alla base di ogni malattia c'è sempre una "mancanza iniziale": CIO' CHE NON SI ESPRIME SI IMPRIME sull'organismo.
Quindi possiamo dedurre che anche lo stress accumulato gioca a favore di malessere e quindi può manifestare una malattia futura. Quali possono essere i rimedi per evitare ciò?
La prima cosa da fare è circondarsi di persone che ci fanno stare bene e iniziare ad AMARE prima noi stessi e poi gli altri coinvolgendo il nostro partner o altri familiari vicini.
Alla base di qualsiasi malessere c'è sempre qualche mancanza. La prima mancanza di ogni essere umano che si ammala facilmente è la mancanza d'amore.
Amare e farsi amare è il primo antidoto contro le malattie. Per poter amare veramente una persona si devono innanzitutto distruggere i sentimenti di paura, ansia, incertezze e pessimismo.
Amare profondamente significa quindi non temere nessun sentimento di paura, nessun sentimento negativo, ma condividere il benessere, la serenità e soprattutto la felicità quotidiana con la nostra dolce metà.
Il vero sentimento parte dal cuore e se è sincero, puro e corrisposto riesce a migliorare qualsiasi malessere in corso e quindi riequilibrare il corpo nello spirito, nell'anima e di riflesso anche nel fisico.
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
La vera rivoluzione copernicana che la medicina non ha ancora affrontato è quella di trasformare la mente "da padrone incompetente a servitore competente".
Quando si affronta la malattia si perde facilmente lucidità per tutte le emozioni, paure e domande che a questo punto si aprono.
La mente si considera il referente principale di valutazione per tutto ciò che ci accade a livello fisico anche se in realtà, dei 4 miliardi di byte di informazioni che il nostro cervello elabora ogni secondo, è cosciente di soli 2000.
Di conseguenza finisce per definire come "errato" e quindi "malattia" tutto ciò che non riesce a capire.
È solo quando guardiamo alla malattia dal punto di vista del corpo che tutto quanto succede a livello fisico può invece ritrovare una sua collocazione logica e naturale.
VIDEO di Jader TOLJA: LA MALATTIA SANA
Leggi un estratto dal libro LA MALATTIA SANA
Jader Tolja è medico, psicoterapeuta e ricercatore. Si è interessato soprattutto alla comprensione di come i diversi aspetti culturali cambiano le persone a livello neurologico e di come specifici cambiamenti fisici determinano altrettanto specifiche qualità psichiche e culturali.
Su tale argomento ha scritto diversi testi di prossima pubblicazione anche in Italia. Dal 1984 al 2014 ha lavorato come docente presso università e accademie private.
Attualmente dirige un laboratorio di ricerca (Body Conscious Design Lab) presso l'Università di Bratislava. "Pensare col corpo" è il suo testo più conosciuto e tradotto.
Divna Slavec, educatrice somatica, lavora come insegnante di terapia craniosacrale e di anatomia esperienziale.
Dopo il liceo classico e alcuni anni alla facoltà di medicina si è dedicata principalmente allo studio delle pratiche corporee occidentali e orientali che affinano la conoscenza esperienziale del corpo.
La malattia sana invita a non considerare la nostra capacità di pensiero e di elaborazione della realtà come limitate alla sola mente ma descrive la possibilità di "pensare con tutto il corpo".
L'ascolto del corpo e il riconoscere come cambia in relazione ai vari aspetti della nostra vita cambia concretamente il rapporto con la propria professione, lo spazio, il tempo, le persone, l'abbigliamento, il linguaggio, il cibo, la sessualità.
Come la mente e la sua struttura emotiva determinano la forma e la salute del nostro corpo analogamente la nostra organizzazione fisica determina i nostri pensieri e le nostre emozioni.
Nonostante teorie "psicosomatiche" sempre più diffuse per poter davvero comprendere perché le malattie arrivano, peggiorano o migliorano ed eventualmente spariscono occorre guardarle da un punto di vista completamente diverso: quello del corpo.
Il libro ha 2 caratteristiche principali che lo differenziano dagli altri testi sull'argomento. La prima caratteristica dimosta che non c'è relazione tra presenza e gravità dei sintomi e ciò che chiamiamo malattia: in fondo noi riteniamo patologico e definiamo quindi "malattia" ciò di cui la nostra mente e la nostra cultura di appartenenza non comprendono la funzione.
La seconda caratteristica descrive il processo di creazione di una malattia dal punto di vista di chi crea di fatto la malattia cioè il corpo.
Al fine di chiarire questa prospettiva, inusuale anche per chi ha una lunga esperienza nel campo della medicina psicosomatica, il libro si compone di tre parti:
la prima accompagna il lettore attraverso tutti i passaggi che il corpo/regista percorre nel creare una malattia. La seconda risponde ai principali dubbi e alle domande che tale prospettiva suscita.
La terza è la trascrizione letterale di una seduta che affronta un determinato problema medico per rendere tangibile tramite un esempio concreto l'applicazione di questa prospettiva.
LA MALATTIA DAL PUNTO DI VISTA DEL CORPO
Malattia e salute sono concetti al singolare perchè si riferiscono a uno stato dell'uomo e non (come oggi si usa dire) a organi o parti del corpo. Il corpo non fa niente di sua iniziativa: incamera emozioni e repressioni che possono esprimere malessere o benessere.
Quando le varie funzioni del corpo interagiscono in un determinato modo si crea un modello che noi sentiamo armonico e che perciò chiamiamo salute. Se una funzione esce fuori "dai binari" probabilmente ha sbagliato la direzione e quindi più o meno mette in pericolo tutta l'armonia e l'equilibrio interiore che poi si manifesterà in sintomi che sono segnali e informazioni di qualche "spia rossa" del corpo che non funziona.
I sintomi (spie rosse) ci informano in pratica che ci manca qualcosa o che qualcosa non funziona bene.
QUELLO CHE PENSIAMO DI ESSERE E QUELLO CHE SIAMO
Proviamo a capire come mai il corpo produce determinati sintomi e quali possono essere le cause di eventuali malattie. Alla base di ogni malattia c'è sempre una "mancanza iniziale": CIO' CHE NON SI ESPRIME SI IMPRIME sull'organismo.
Quindi possiamo dedurre che anche lo stress accumulato gioca a favore di malessere e quindi può manifestare una malattia futura. Quali possono essere i rimedi per evitare ciò?
La prima cosa da fare è circondarsi di persone che ci fanno stare bene e iniziare ad AMARE prima noi stessi e poi gli altri coinvolgendo il nostro partner o altri familiari vicini.
Alla base di qualsiasi malessere c'è sempre qualche mancanza. La prima mancanza di ogni essere umano che si ammala facilmente è la mancanza d'amore.
Amare e farsi amare è il primo antidoto contro le malattie. Per poter amare veramente una persona si devono innanzitutto distruggere i sentimenti di paura, ansia, incertezze e pessimismo.
Amare profondamente significa quindi non temere nessun sentimento di paura, nessun sentimento negativo, ma condividere il benessere, la serenità e soprattutto la felicità quotidiana con la nostra dolce metà.
Il vero sentimento parte dal cuore e se è sincero, puro e corrisposto riesce a migliorare qualsiasi malessere in corso e quindi riequilibrare il corpo nello spirito, nell'anima e di riflesso anche nel fisico.
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
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