"Carl Rogers descrive così l'impatto dell' empatia su chi la riceve: "Quando... qualcuno ti ascolta davvero senza giudicarti, e senza assumersi la responsabilità per ciò che senti, senza cercare di influenzarti, allora ti senti davvero bene... Quando mi ascoltano e comprendono veramente, sono in grado di ri-percepire il mio mondo in modo nuovo e andare avanti. E' incredibile come elementi che sembrano insolubili si risolvano quando una persona ascolta. Come la confusione che sembra irrimediabile si trasforma in un flusso chiaro di pensieri quando si è ascoltati sul serio".
Dell'empatia aveva anche parlato il filosofo cinese Chuang-Tzu, che dice: "Il sentire che è solo nelle orecchie è una cosa. Il sentire che implica comprensione è un'altra cosa ancora. Ma il sentire con lo spirito non è limitato a queste due sole facoltà, l'orecchio e la mente. Quindi richiede lo svuotamento di queste facoltà. E quando queste facoltà sono vuote, allora è l'intero essere ad ascoltare. Riesci così ad afferrare ciò che è lì di fronte a te e che le tue orecchie o la tua mente da sole non riuscirebbero". Quindi l'empatia avviene solo quando ci siamo COMPLETAMENTE liberati di giudizi e pre-concetti sugli altri. E' soprattutto PRESENZA; non consiste nel sentire gli stessi sentimenti che sente l'altro (quella sarebbe "compassione"), ma nell'essere-con-l'altro mentre sente ciò che sente. La presenza che richiede l'empatia è difficile da mantenere. Difficile perché in genere reagiamo in modo non empatico agli altri, ad esempio criticando, consolando, minimizzando quanto l'altro dice ecc.. L'empatia invece consiste nel dare agli altri lo spazio ed il tempo di cui hanno bisogno per esprimersi completamente e sentirsi compresi.
In conclusione, l'empatia -se ben applicata- è lo strumento più potente per comunicare davvero con gli altri.” (Giuseppe Falco)
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