lunedì 22 settembre 2014

DIMMI QUANDO TI FA MALE E TI DIRO' PERCHE' di Michel ODOUL Miti corporei e cicli di vita

"DIMMI QUANDO TI FA MALE E TI DIRO' PERCHE' Miti corporei e cicli di vita" di Michel ODOUL (Il Punto d'Incontro Edizioni www.edizionilpuntodincontro.it) esplora il concetto della temporalità nella vita e dimostra che i cicli, essendo in risonanza con la psiche e con le cellule del corpo, esercitano una forte influenza sull'organismo, la salute, la malattia e gli eventi che consideriamo "esterni".
Fondendo medicina tradizionale cinese e mitologia greco-romana, "Dimmi quando ti fa male e ti dirò perché" ti offre tutti gli strumenti per comprendere meglio il tuo cammino di vita e il senso dell'esistenza, fornendoti i punti di riferimento che sono andati perduti nel paradigma medico della società occidentale.
Intraprendendo un viaggio attraverso mitologia, archetipi e cicli planetari, Michel Odoul spiega che traumi e malattie non avvengono casualmente, ma secondo la risposta alla tua evoluzione, all'interno di un determinato ciclo.



Michel Odoul, dopo aver praticato aïkido (prima come allievo e poi come maestro) per 17 anni, si specializza, per un periodo di 8 anni, in tecniche energetiche orientali. Si è diplomato in shiatsu e tecniche energetiche di digitopuntura, discipline studiate dal 1978.
Si è inoltre formato per altri 7 anni nelle tecniche di rilassamento e di psicologia moderna. Nella continuità del suo lavoro di operatore e di formatore Michel Odoul è autore di opere che sono ormai un punto di riferimento nel campo del "lavoro sul corpo".
E' uno dei precursori della psicoenergetica e del suo sviluppo verso la psicologia corporea, approccio che si propone di dare un senso ai mali che il nostro corpo esprime.

"Dimmi quando ti fa male e ti dirò perchè" ha l'obiettivo di proporre una nuova lettura non basata sul caso, sulla finalità o sul determinismo, del modo in cui i grandi cicli temporali interagiscono con noi: affiora una nuova coscienza di chi siamo e di ciò che viviamo.
Grazie ad essa l'uomo potrà arricchire il senso di quanto gli succede (malattia, incidente, sofferenza) con il significato del momento della vita in cui ciò gli capita. Infine l'autore si appoggerà su una scienza millenaria chiamata Medicina Tradizionale Cinese (MTC).
La MTC rientra nelle grandi culture universali che fanno riferimento ai cicli, siano essi planetari, stagionali o circadiani. Il suo interesse per noi si trova nel permanente legame con il corpo, senza tuttavia trascurare quello che può essere stabilito con lo spirito.

I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE (MTC)

"L'idea alla base di tutta la logica della MTC e del taoismo è semplice: poichè la vita è ben fatta, essa è coerente e governata dalle stesse regole, dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande. Da qui scaturisce un principio fondamentale il quale conclude che, in ragione di questa coerenza, osservando l'infinitamente grande percepibile dai sensi è possibile dedurne l'infinitamente piccolo e l'invisibile, che invece non lo sono.
Gli antichi cinesi hanno osservato dunque il mondo nel quale vivevano. Hanno innanzitutto constatato di trovarsi tra due poli, il cielo al di sopra di loro e la terra sotto i loro piedi.
Hanno inoltre appurato che ciascuno di questi poli possedeva caratteristiche completamente diverse e al tempo stesso complementari perchè è così che l'universo si era costituito. L'osservazione ha loro permesso anche di constatare che quando cielo e terra erano in armonia, in equilibrio, si produceva un'armonia equivalente in tutta la natura.

ERCOLE E LE SUE DODICI FATICHE: LE TAPPE DELLA REALIZZAZIONE DELL'ESSERE

PRIMA FATICA: Il leone di Nemea = l'energia del polmone (riguarda la costituzione del territorio, della rettitudine e della verticalità dell'Essere).
SECONDA FATICA: L'idra di Lerna = l'energia dell'intestino crasso (riguarda l'accettazione della separazione, il taglio del legame, la cicatrizzazione delle ferite, del perdono).
TERZA PROVA: La cerva di Cerinea = l'energia della vescicola biliare (riguarda la conquista dei sentimenti e della bellezza dell'essere).
QUARTA PROVA: Il cinghiale di Erimanto = l'energia dello stomaco (riguarda la conquista dell'avidità e il distacco dell'appagamento istantaneo: accettare di non padroneggiare tutto sul piano materiale, ma liberarsi dalla prigione dell'avere).
QUINTA PROVA: Le stalle di Augia = l'energia della Milza/Pancreas (riguarda l'umiltà; l'individuo deve capire che non è ciò che possiede o ciò che accumula. Tutto quello che conserva diventa sterile e non nutre più la vita).
SESTA PROVA: Gli uccelli del lago Stinfalo = l'energia della Vescica (riguarda l'accettare la morte delle credenze e dei punti di riferimento: l'individuo deve rendersi conto che la vita nasce dalla morte).

SETTIMA PROVA: Il toro di Creta = l'energia del fegato (riguarda il possesso/esproprio dell'essere).
OTTAVA PROVA: Le cavalle di Diomede = l'energia del Cuore (riguarda la pacificazione e la padronanza delle emozioni).
NONA PROVA: La cintura di Ippolita = l'energia dell'intestino tenue (riguarda la conquista dell'equilibrio tra oggettività e soggettività dell'essere).
DECIMA PROVA: I buoi di Gerione = l'energia del rene (riguarda la sicurezza, la determinazione e il superamento di sè).
UNDICESIMA PROVA: I pomi d'oro del giardino delle Esperidi = l'energia del Triplice Riscaldatore (riguarda la consapevolezza della potenza interiore dell'essere).
DODICESIMA PROVA: La cattura di Cerbero = l'energia del Maestro del Cuore (riguarda la pacificazione degli inferi, in pratica l'individuo non ha più paura della morte).

Le 12 fatiche ci illustrano ciò che è la crescita dell'essere, ciò che costituisce le tappe fondamentali verso la metamorfosi: infatti Ercole rappresenta quello che ogni essere umano è quando viene al mondo.
In sostanza è l'incontro di uno spirito (il cielo) e di una realtà fisica (la terra). L'essere umano è un viaggiatore il cui fine non è solo la destinazione ma anche il viaggio, il cammino. L'Oriente conosce bene la filosofia del Cammino di Vita.
Essa costituisce la radice esplicativa dei vissuti, indipendentemente da quali siano. Comprendere questi misteri vuol dire accettare di ripristinare il collegamento, accettare di mettere in luce quanto vi è di oscuro in noi.
Ecco perchè dare un senso a quello che ci succede è illuminante e dare un senso al momento in cui ci succede lo è ancor di più!" Michel Odoul

Un caro saluto.
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