mercoledì 26 settembre 2018

RISPOSTA ALL'ALZHEIMER di Marwan SABBAGH Riduci il tuo rischio e mantieni sano il tuo cervello

"RISPOSTA ALL'ALZHEIMER" di Marwan SABBAGH (ARMANDO Editore www.armando.it) è un testo di divulgazione scientifica sul morbo di Alzheimer, pensato per i pazienti e i loro familiari.
I contenuti comprendono 4 sezioni riguardo ai temi della prevenzione, il rischio di sviluppare la malattia, i consigli per ridurre il rischio, le indicazioni su come affrontare l'Alzheimer dal momento della diagnosi in poi.
L'autore si basa sui risultati delle più recenti ricerche nel campo dell'Alzheimer, dandone una panoramica concisa ma esaustiva.
Un libro veramente aggiornato, semplice e completo.

Pur consapevole dei limiti di un approccio ad una malattia a tutt'oggi senza cura, lo sguardo dell'autore è positivo: dall'esperienza di medico geriatra derivano gli utili consigli per la prevenzione della demenza e per migliorare la qualità della vita, offrendo una risposta a quelle domande che chiunque si pone affrontando questa malattia.
Risposta all'Alzheimer colma una lacuna del panorama editoriale italiano, privo di un libro ugualmente preciso e autorevole ma al contempo semplice ed esaustivo, che risponda ad una necessità reale del lettore e della società in generale.



Il dott. Marwan Sabbagh, neurologo geriatrico, è direttore medico-scientifico presso il Banner Sun Health Research Institute.
E' autore e coautore di lavori scientifici sulla ricerca sul morbo di Alzheimer.
"Spesso la gente mi chiede: "C'è qualcosa che posso fare per evitare questa malattia?". In breve credo che la risposta sia SI' e nei capitoli che seguono riassumo quello che so e quello che non so in merito alla demenza e ai modi per prevenirla e rallentarla
La buona notizia è che sappiamo molto di più a riguardo di questa devastante malattia di quanto la maggior parte delle persone creda." Marwan Sabbagh

"Questo libro aiuta chiunque a conoscere bene "il nemico", ad impossessarsi delle sue subdole strategie, a batterlo in anticipo e sul suo terreno; in una parola: ci fornisce lo scudo per proteggerci e le armi per lottare alla pari, casomai egli decida di bussare alla nostra porta."
Dalla prefazione all'edizione italiana di Annapaola Prestia

La malattia prende il nome da Alois Alzheimer, neurologo tedesco che per la prima volta nel 1906 ne descrisse i sintomi e gli aspetti neuropatologici.
La demenza di Alzheimer si manifesta con lievi problemi di memoria fino a concludersi con grossi danni ai tessuti cerebrali ma la rapidità con cui i sintomi si acutizzano varia da persona a persona. Anche se il decorso è unico per ogni individuo ci sono molti sintomi comuni.
Oltre ad essere una malattia del paziente essa è una malattia della famiglia. Le famiglie spesso sono lasciate sole ad affrontare un problema grande e complesso di cura, di relazione, di adattamento psicologico e comportamentale a cambiamenti spesso radicali e traumatici.

In Risposta all'Alzheimer scoprirai quali informazioni mediche richiedere, quale dieta seguire e che livello di peso raggiungere per ridurre questo rischio.
Il numero dei pazienti con demenza di Alzheimer è destinato a crescere nei prossimi anni. La ricerca su questa patologia (iniziata circa 50 anni fa) è fatta di ipotesi, tentativi, piccoli passi e fallimenti: non esiste ancora una cura certa.
Il decorso della malattia è lento e in media i pazienti possono vivere fino a 8-10 anni dopo la diagnosi.

Un gruppo internazionale di neuroscienziati guidati da Jochen Herms ha mostrato con una nuova ricerca che le cellule della microglia possono in realtà dare un deciso contributo alla perdita di neuroni tipica dell'Alzheimer.
"Questa forma di demenza progressiva è dovuta a un'inesorabile perdita di cellule nervose associata alla formazione di proteine non solubili che formano le cosiddette placche beta-amiloidi e gli aggregati neurofibrillari."

Spesso le persone associano qualche ricorrente dimenticanza con un inizio di Alzheimer ma non è esattamente così: sfatiamo questo "falso mito" popolare.
L'Alzheimer è un tipo di demenza, tutti i casi di Alzheimer sono demenze ma non tutte le demenze sono Alzheimer. Ma vediamo cos'è esattamente il morbo di Alzheimer.
E' una malattia proprio come le malattie cardiovascolari, il cancro, il diabete e l'ictus e può colpire le persone anche all'età di 40 o 50 anni così come potrebbe non colpire mai individui in età più avanzata.

I fattori di rischio non modificabili includono l'età, la storia familiare, l'influenza genetica e l'appartenenza al genere femminile.
I fattori di rischio modificabili sono l'ipertensione, il colesterolo, le malattie cardiache, l'obesità, le malattie cardiovascolari, i traumi cerebrali, la carenza di vitamine, il diabete ed elevati livelli di omocisteina.

Perché è fondamentale prevenire piuttosto che curare? Come puoi prevenire? La prevenzione parte dal buonsenso di acquisire uno stile di vita più salutare.
Prove emergenti suggeriscono che una vigorosa e continuata attività fisica è in effetti un toccasana per il cervello e lo stesso vale per l'attività mentale: le attività cognitivamente stimolanti potrebbero indicarci la direzione giusta in tema di prevenzione.
I ricercatori della Columbia University di New York hanno deciso di stabilire la relazione tra scolarità e tasso di declino cognitivo nell'Alzheimer e hanno concluso che i pazienti con una più elevata scolarità mostravano un declino cognitivo più precoce.

CONSIGLI UTILI PER LA PREVENZIONE DEL MORBO DI ALZHEIMER 

Rimani sempre mentalmente attivo impegnandoti in attività stimolanti e piacevoli come i giochi da tavolo, i giochi di parole, le arti creative, la lettura, la scrittura...
Vai in biblioteca, programma un corso di lingua straniera, gioca a carte, pratica il sudoku e suona uno strumento musicale: tutto ciò per il cervello è ancora più importante dell'attività fisica.
"La ricerca in ambito sanitario è un investimento che contribuisce non solo ad alimentare le conoscenze scientifiche a beneficio del benessere dei cittadini ma anche a migliorare la qualità del servizio sanitario e allo sviluppo dell'intero sistema economico del Paese." Beatrice Lorenzin

"Se non riesci a ricordare dove hai messo le chiavi, non pensare subito all'Alzheimer; inizia invece a preoccuparti se non riesci a ricordare a cosa servono le chiavi."
Rita Levi-Montalcini
"Le malattie dell'anima sono più pericolose e più numerose di quelle del corpo." Cicerone
"La cosa più importante in medicina? Non è tanto la malattia di cui il paziente è affetto quanto la persona che soffre di quella malattia." Ippocrate



Un caro saluto. Raffaele Ciruolo 
Scarica GRATIS il mio e-book Sviluppa le tue capacità con la PNL
 Altre RISORSE GRATUITE


Condividi su Facebook, Twitter o Google Buzz:
Condividi su Facebook Condividi su Twitter Pubblica su Google Buzz

0 commenti:

Posta un commento

Articoli correlati