"MARIO CASAVOLA SOLDATO E GENTILUOMO" di Elena CASAVOLA è un avvincente racconto storico e biografico della vita di Mario Casavola e della sua famiglia (più un'appendice con l'Albo dei Caduti di Martina Franca nella guerra 1915-18).
"Memorie sepolte ma non rimosse. Foto sbiadite ma non cancellate. La coscienza del nostro passato, di un patrimonio atavico, viscerale…
Un giovanissimo tenente del Genio, nella prima guerra mondiale, è il protagonista di questa affascinante storia del Novecento.
Un viaggio nel tempo: da Napoli (dove è nato) al collegio Archita di Taranto, all'università di Napoli, all'Accademia Militare di Torino, quindi la Prima Guerra Mondiale, sul Carso e sul Piave.
La Belle Epoque a Napoli, la Seconda guerra Mondiale a Taranto e il matrimonio nella Padova degli anni Quaranta. Parole e immagini, molte immagini.
Foto che fissano un'epoca: il primo Novecento, con molte comparse: familiari, camerati, commilitoni, luoghi e ambienti di Torino, Napoli, Martina Franca, Padova.
E c'è anche la campagna, la Valle d'Itria, con i suoi riti legati all'agricoltura, i contadini: dalla vendemmia alla trebbiatura, all'aratura dei campi.
Una vita intera e la sua filosofia." Prof.ssa Elena Casavola
Elena Casavola è nata a Martina Franca nel 1946. Laureata in Lettere, ha insegnato per circa trent'anni.
E' presidente dell'Associazione artistico-culturale "Il Parnaso delle Muse" (fondata da Alessandro Caroli). Ha pubblicato anche i seguenti libri:
Jurassic School (Edizioni Pugliesi 1995), L'onda del porto. Giovani nello Sri Lanka (Salani Narrativa 2008), Gli occhi nel lago. Fiaba per la Scuola media (Loffredo 2005), Donne del paradiso (Gruppo Edicom 1998).
Dalla grande soffitta di una vecchia casa l'autrice ricostruisce la storia di suo padre Mario attraverso le tracce di una borghesia colta e raffinata: abiti eleganti, riviste, lettere, spartiti musicali, cappelli a cilindro.
Ma anche paioli di rame e recipienti di terracotta che evocano ricordi di antiche atmosfere familiari e riti legati alla terra e alle stagioni.
Racconta un Sud colto, operoso, impegnato nell'educazione dei figli, nella difesa della Patria e capace di grandi sacrifici.
Uno spaccato di storia italiana fra Ottocento e Novecento tramite due grandi famiglie (i Casavola di Martina Franca e i Sersale di Napoli).
Dopo le sofferenze della guerra Mario Casavola arrivò a Padova dove conobbe una giovane donna che riuscì a conquistare il suo cuore.
Un po' di biografia dei Casavola… Dopo 10 anni di matrimonio (senza aver avuto figli) il dott. Pietro Antonio Casavola (padre di Mario) era rimasto vedovo e dopo altri 10 anni (nel 1893) si era risposato con Adelina Sersale, figlia del marchese Andrea Sersale, patrizio napoletano, del ramo dei duchi di Cerisano e dei principi di Castelfranco.
I Casavola erano un'antica famiglia proveniente da Napoli e insediatasi a Martina Franca già prima del XVIII secolo. Erano grandi proprietari terrieri (Masseria Bradamonte).
Nel corso degli anni i figli maschi erano stati avviati agli studi giuridici, diventando dottori in legge e magistrati; molto vicini ai Caracciolo di Sangro, ricoprirono cariche e incarichi di prestigio.
Pietro e Adelina si sposarono a Napoli, fu un matrimonio d'amore che seppe superare le difficoltà della vita quotidiana.
Pietro Casavola era un medico molto valoroso: era stato allievo del prof. Antonio Cardarelli e suo assistente.
Un uomo tutto d'un pezzo con un'aria burbera, che nascondeva un animo generoso: erano molti i suoi assistiti cui prestava gratis la propria opera.
Con il matrimonio avrebbe potuto ricevere il titolo di marchese ma lo rifiutò.
Adelina Sersale era stata educata per 10 anni nel famoso collegio Materdei di Napoli (tenuto da suore francesi e riservato alle figlie dell'aristocrazia): era vissuta in un ambiente colto, raffinato e socialmente aperto.
Adelina aveva inoltre una grande passione per il pianoforte che suonava alla perfezione: era stata allieva di Paolo Tosti che le aveva dedicato un valzer "A' mon élevè Adeline Sersale".
Mario Casavola fu inviato dallo zio Monsignore (chiamato "zio Mimì") a Padova dove viveva la zia Sofia Sersale (sorella di Adelina).
Qui conobbe Antonietta, una signorina di buona famiglia. Dopo solo otto mesi dall'incontro si sposò a Padova.
Ebbe 4 figlie: Adelina Casavola (che poi sposò il deputato Giuseppe Caroli), Maria Cristina Casavola, Elena Casavola e Anna Casavola.
"Mio padre visse fino a 88 anni, in buone condizioni di salute, sempre mentalmente lucido e partecipe della vita familiare.
Ebbe la soddisfazione di accompagnare all'altare tutte e 4 le sue figlie lasciando un vuoto profondo e inimmaginabile…
Nella mente mi tornano, come un eco lontano, i versi di una breve poesia che egli spesso citava, una citazione di Giovanni Bertacchi:
"Il carro oltre passò, d'erbe ripieno, e ancor ne odora la silvestre via. Anima, sappi far come quel fieno: lascia buone memorie, anima mia!" Elena Casavola
Perché soldato e gentiluomo? Perché entrambi i ruoli sono stati esercitati impeccabilmente in modo eccellente e soddisfacente nell'arco della propria vita.
Soldato perché Mario Casavola è stato un eroe di guerra durante la prima guerra mondiale. Una persona d'ingegno e di impegno costante, che ha saputo valorizzare la propria professionalità (fu un brillante ingegnere).
Ha saputo controllare le proprie azioni, ha raggiunto il massimo risultato (stima e onoranze) con grande soddisfazione e orgoglio della famiglia e di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo: dall'educazione e l'amore per la famiglia (severo ma costantemente presente senza manifestazioni di gesti plateali) alla disciplina in ambito sociale e professionale.
Gentiluomo perché ha seguito il codice d'onore. In ogni suo gesto faceva trasparire una naturale nobiltà d'animo coltivando le virtù: l'onestà, la fiducia, la buona volontà, la coerenza, determinazione, serietà e affidabilità ma soprattutto costanza e amore confrontandosi senza pregiudizi, limitazioni egoistiche, sempre con buonsenso e predisposizione alla vita sociale e familiare.
L'etica della virtù non si può imparare da soli. Né si può acquisire da libri di testo. Il buon carattere si forma vivendo nella collettività dove la virtù viene incoraggiata e premiata.
Ralph Waldo Emerson disse: "La vita è azione e partecipazione quotidiana: l'umanità delle persone trionfa sempre contro il male e la chiusura personale."
In base a questa definizione Mario Casavola soldato e gentiluomo ne è di certo un rappresentante valoroso, umile e generoso!
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
"Memorie sepolte ma non rimosse. Foto sbiadite ma non cancellate. La coscienza del nostro passato, di un patrimonio atavico, viscerale…
Un giovanissimo tenente del Genio, nella prima guerra mondiale, è il protagonista di questa affascinante storia del Novecento.
Un viaggio nel tempo: da Napoli (dove è nato) al collegio Archita di Taranto, all'università di Napoli, all'Accademia Militare di Torino, quindi la Prima Guerra Mondiale, sul Carso e sul Piave.
La Belle Epoque a Napoli, la Seconda guerra Mondiale a Taranto e il matrimonio nella Padova degli anni Quaranta. Parole e immagini, molte immagini.
Foto che fissano un'epoca: il primo Novecento, con molte comparse: familiari, camerati, commilitoni, luoghi e ambienti di Torino, Napoli, Martina Franca, Padova.
E c'è anche la campagna, la Valle d'Itria, con i suoi riti legati all'agricoltura, i contadini: dalla vendemmia alla trebbiatura, all'aratura dei campi.
Una vita intera e la sua filosofia." Prof.ssa Elena Casavola
Elena Casavola è nata a Martina Franca nel 1946. Laureata in Lettere, ha insegnato per circa trent'anni.
E' presidente dell'Associazione artistico-culturale "Il Parnaso delle Muse" (fondata da Alessandro Caroli). Ha pubblicato anche i seguenti libri:
Jurassic School (Edizioni Pugliesi 1995), L'onda del porto. Giovani nello Sri Lanka (Salani Narrativa 2008), Gli occhi nel lago. Fiaba per la Scuola media (Loffredo 2005), Donne del paradiso (Gruppo Edicom 1998).
Dalla grande soffitta di una vecchia casa l'autrice ricostruisce la storia di suo padre Mario attraverso le tracce di una borghesia colta e raffinata: abiti eleganti, riviste, lettere, spartiti musicali, cappelli a cilindro.
Ma anche paioli di rame e recipienti di terracotta che evocano ricordi di antiche atmosfere familiari e riti legati alla terra e alle stagioni.
Racconta un Sud colto, operoso, impegnato nell'educazione dei figli, nella difesa della Patria e capace di grandi sacrifici.
Uno spaccato di storia italiana fra Ottocento e Novecento tramite due grandi famiglie (i Casavola di Martina Franca e i Sersale di Napoli).
Dopo le sofferenze della guerra Mario Casavola arrivò a Padova dove conobbe una giovane donna che riuscì a conquistare il suo cuore.
Un po' di biografia dei Casavola… Dopo 10 anni di matrimonio (senza aver avuto figli) il dott. Pietro Antonio Casavola (padre di Mario) era rimasto vedovo e dopo altri 10 anni (nel 1893) si era risposato con Adelina Sersale, figlia del marchese Andrea Sersale, patrizio napoletano, del ramo dei duchi di Cerisano e dei principi di Castelfranco.
I Casavola erano un'antica famiglia proveniente da Napoli e insediatasi a Martina Franca già prima del XVIII secolo. Erano grandi proprietari terrieri (Masseria Bradamonte).
Nel corso degli anni i figli maschi erano stati avviati agli studi giuridici, diventando dottori in legge e magistrati; molto vicini ai Caracciolo di Sangro, ricoprirono cariche e incarichi di prestigio.
Pietro e Adelina si sposarono a Napoli, fu un matrimonio d'amore che seppe superare le difficoltà della vita quotidiana.
Pietro Casavola era un medico molto valoroso: era stato allievo del prof. Antonio Cardarelli e suo assistente.
Un uomo tutto d'un pezzo con un'aria burbera, che nascondeva un animo generoso: erano molti i suoi assistiti cui prestava gratis la propria opera.
Con il matrimonio avrebbe potuto ricevere il titolo di marchese ma lo rifiutò.
Adelina Sersale era stata educata per 10 anni nel famoso collegio Materdei di Napoli (tenuto da suore francesi e riservato alle figlie dell'aristocrazia): era vissuta in un ambiente colto, raffinato e socialmente aperto.
Adelina aveva inoltre una grande passione per il pianoforte che suonava alla perfezione: era stata allieva di Paolo Tosti che le aveva dedicato un valzer "A' mon élevè Adeline Sersale".
Mario Casavola fu inviato dallo zio Monsignore (chiamato "zio Mimì") a Padova dove viveva la zia Sofia Sersale (sorella di Adelina).
Qui conobbe Antonietta, una signorina di buona famiglia. Dopo solo otto mesi dall'incontro si sposò a Padova.
Ebbe 4 figlie: Adelina Casavola (che poi sposò il deputato Giuseppe Caroli), Maria Cristina Casavola, Elena Casavola e Anna Casavola.
"Mio padre visse fino a 88 anni, in buone condizioni di salute, sempre mentalmente lucido e partecipe della vita familiare.
Ebbe la soddisfazione di accompagnare all'altare tutte e 4 le sue figlie lasciando un vuoto profondo e inimmaginabile…
Nella mente mi tornano, come un eco lontano, i versi di una breve poesia che egli spesso citava, una citazione di Giovanni Bertacchi:
"Il carro oltre passò, d'erbe ripieno, e ancor ne odora la silvestre via. Anima, sappi far come quel fieno: lascia buone memorie, anima mia!" Elena Casavola
Perché soldato e gentiluomo? Perché entrambi i ruoli sono stati esercitati impeccabilmente in modo eccellente e soddisfacente nell'arco della propria vita.
Soldato perché Mario Casavola è stato un eroe di guerra durante la prima guerra mondiale. Una persona d'ingegno e di impegno costante, che ha saputo valorizzare la propria professionalità (fu un brillante ingegnere).
Ha saputo controllare le proprie azioni, ha raggiunto il massimo risultato (stima e onoranze) con grande soddisfazione e orgoglio della famiglia e di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo: dall'educazione e l'amore per la famiglia (severo ma costantemente presente senza manifestazioni di gesti plateali) alla disciplina in ambito sociale e professionale.
Gentiluomo perché ha seguito il codice d'onore. In ogni suo gesto faceva trasparire una naturale nobiltà d'animo coltivando le virtù: l'onestà, la fiducia, la buona volontà, la coerenza, determinazione, serietà e affidabilità ma soprattutto costanza e amore confrontandosi senza pregiudizi, limitazioni egoistiche, sempre con buonsenso e predisposizione alla vita sociale e familiare.
L'etica della virtù non si può imparare da soli. Né si può acquisire da libri di testo. Il buon carattere si forma vivendo nella collettività dove la virtù viene incoraggiata e premiata.
Ralph Waldo Emerson disse: "La vita è azione e partecipazione quotidiana: l'umanità delle persone trionfa sempre contro il male e la chiusura personale."
In base a questa definizione Mario Casavola soldato e gentiluomo ne è di certo un rappresentante valoroso, umile e generoso!
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
Leggendo questa biografia mi fa ricordare la vita vissuta in prima persona dai miei genitori. La descrizione di soldato e gentiluomo di quest'uomo è veramente lodevole e ammirevole.
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