"COME E PERCHE' Saggio sull'INTELLIGENZA" di Eugenio DI SALVATORE (KIMERIK Edizioni www.kimerik.it) è un testo molto utile: non si tratta di una generica utilità, bensì di un’utilità reale, di qualcosa da tenere nella nostra "cassetta degli attrezzi" intellettuale, possibilmente a portata di mano, da utilizzare in modo pratico, senza indecisioni nè insicurezze, ma con determinazione e costanza.
Che cos'è l'intelligenza? E' un dono naturale o divino? E' un destino biologico legato al patrimonio genetico, oppure è una facoltà fisiobiologica e al tempo stesso culturale, che si arricchisce e si affina nel tempo in rapporto con l'ambiente in cui si vive?
E' un'entità quantificabile e misurabile? Esiste una definizione generale e universale d'intelligenza, valida per tutti gli individui viventi in natura?
L'autore cerca di dare una risposta a questi e altri interrogativi, proponendo una definizione del concetto di intelligenza che parte dall’osservazione diretta e sperimentale del mondo che ci circonda.
Per intelligenza intendiamo quella spontanea, naturale e libera, non condizionata da alcunchè, e che dunque adotta scopi e obiettivi specifici.
Eugenio Di Salvatore si è laureato in chimica industriale presso l'Università di Bologna. Dopo una sfortunata esperienza lavorativa presso il reparto tecnologico di uno stabilimento petrolchimico, si inserisce nella scuola superiore come professore di matematica.
Ha già pubblicato "Risoluzione geometrica del problema di Fermat" e, con la Casa Editrice Kimerik, "Risoluzione di alcuni gialli matematici" e "Aiuto! Sono un bambino".
"Come e perché" sottolinea "il comportamento intelligente di ogni essere vivente", con riferimento particolare all'essere umano, il cui comportamento è teso soprattutto al raggiungimento e alla faticosa conquista di quello stato di tranquillità e benessere che generalmente, ed erroneamente, viene chiamato felicità.
Il termine "intelligenza" deriva dalla parola latina "intelligenzia", derivante a sua volta dal participio presente del verbo "intelligere" (capire, cogliere), che etimologicamente è formato dal prefisso latino inter (tra) e dalla radice legĕre (leggere), quindi "leggere tra", "leggere tra le righe", stabilire delle correlazioni tra elementi.
Oppure dalla radice ligare (legare, collegare) e quindi legare tra loro elementi che, altrimenti, resterebbero separati.
"Come e Perchè" è formato da 12 capitoli:
CAPITOLO 1: LE VARIE TEORIE INTERPRETATIVE DELL'INTELLIGENZA UMANA
CAPITOLO 2: L'INTELLIGENZA UMANA E I PROBLEMI SOCIALI
CAPITOLO 3: L'EDUCAZIONE UMANA: CONCETTO GENERALE DI SCUOLA E SUOI TIPI
CAPITOLO 4: CONCETTI PROPEDEUTICI ALLA DEFINIZIONE DELL'INTELLIGENZA
CAPITOLO 5: DEFINIZIONI GENERALI DELL'INTELLIGENZA
CAPITOLO 6: TIPOLOGIE D'INTELLIGENZA
CAPITOLO 7: L'INTELLIGENZA E L'AMBIENTE
CAPITOLO 8: ANCORA SULL'INTELLIGENZA BESTIALE
CAPITOLO 9: L'INTELLIGENZA VEGETALE
CAPITOLO 10: CONCLUSIONI SULLA DEFINIZIONE DELL'INTELLIGENZA
CAPITOLO 11: L'UOMO E LA RICERCA DELLA FELICITA'
CAPITOLO 12: GIUDIZIO FINALE SULL'INTELLIGENZA NELLE SUE VARIE MANIFESTAZIONI
"Ogni individuo vivente, qualsiasi siano le sue origini etniche, non nasce intelligente o incapace. Nasce semmai sano oppure no, e appena nato è senz'altro di indole non cattiva e innocente, perchè la distinzione tra comportamento buono e cattivo di un individuo si manifesta solo nell'animale uomo e dipende, oltre che dalla sua educazione in un certo ambiente, anche e soprattutto da un'altra capacità di origine attitudinale, che è la ragione.
E' l'esperienza di vita che abilita ogni attitudine posseduta a svilupparla per avere la relativa capacità o un comportamento autonomo intelligente o vitale, cioè orientato verso un certo obiettivo." Eugenio Di Salvatore
L'UOMO E LA RICERCA DELLA FELICITA'
"L'obiettivo più importante cui può tendere intelligentemente l'individuo umano è il raggiungimento e la conquista, faticosa e paziente ma gratificante, di uno stato di tranquillità e benessere che generalmente, ma secondo me erroneamente, viene chiamato felicità.
L'uomo è, per sua indole, condannato a godere al massimo di brevi momenti di felicità nel corso della vita, a patto che sappia consapevolmente approfittare delle situazioni propizie allo stato di felicità: "carpe diem", diceva Orazio, "prendi e godi il momento che ti capita".
La felicità umana è quindi sostanzialmente una chimera, verso cui naturalmente si tende ma si è condannati a non raggiungere mai, se non temporaneamente.
Come è possibile, allora, trovare e vivere a lungo la felicità terrena? L'unica possibilità è la costituzione di una famiglia, sostenuta anche da un buon lavoro, in grado di soddisfare le attività immanenti di ogni individuo vivente e, contemporaneamente, capace di fornire uno scopo reale alla propria vita.
La famiglia, quindi, è l'unico obiettivo che prevale tra tutti gli altri obiettivi umani per il raggiungimento della vera felicità terrena.
Lo scopo di questo testo non è risolvere i vari problemi, ma definire e studiare l'azione utile per affrontare le situazioni che ci capitano o che ci proponiamo come obiettivo e quindi superarle o raggiungerle nel migliore dei modi, cioè nel modo più opportuno o più "intelligente".
L'intelligenza umana è illimitata perchè è razionale e le conoscenze che raggiunge di volta in volta vengono utilizzate per scoprirne altre e applicarle a campi sempre più nuovi e moderni, cioè sono il trampolino di lancio per nuove conoscenze e applicazioni tecniche." Eugenio Di Salvatore
Un caro saluto.
Che cos'è l'intelligenza? E' un dono naturale o divino? E' un destino biologico legato al patrimonio genetico, oppure è una facoltà fisiobiologica e al tempo stesso culturale, che si arricchisce e si affina nel tempo in rapporto con l'ambiente in cui si vive?
E' un'entità quantificabile e misurabile? Esiste una definizione generale e universale d'intelligenza, valida per tutti gli individui viventi in natura?
L'autore cerca di dare una risposta a questi e altri interrogativi, proponendo una definizione del concetto di intelligenza che parte dall’osservazione diretta e sperimentale del mondo che ci circonda.
Per intelligenza intendiamo quella spontanea, naturale e libera, non condizionata da alcunchè, e che dunque adotta scopi e obiettivi specifici.
Eugenio Di Salvatore si è laureato in chimica industriale presso l'Università di Bologna. Dopo una sfortunata esperienza lavorativa presso il reparto tecnologico di uno stabilimento petrolchimico, si inserisce nella scuola superiore come professore di matematica.
Ha già pubblicato "Risoluzione geometrica del problema di Fermat" e, con la Casa Editrice Kimerik, "Risoluzione di alcuni gialli matematici" e "Aiuto! Sono un bambino".
"Come e perché" sottolinea "il comportamento intelligente di ogni essere vivente", con riferimento particolare all'essere umano, il cui comportamento è teso soprattutto al raggiungimento e alla faticosa conquista di quello stato di tranquillità e benessere che generalmente, ed erroneamente, viene chiamato felicità.
Il termine "intelligenza" deriva dalla parola latina "intelligenzia", derivante a sua volta dal participio presente del verbo "intelligere" (capire, cogliere), che etimologicamente è formato dal prefisso latino inter (tra) e dalla radice legĕre (leggere), quindi "leggere tra", "leggere tra le righe", stabilire delle correlazioni tra elementi.
Oppure dalla radice ligare (legare, collegare) e quindi legare tra loro elementi che, altrimenti, resterebbero separati.
"Come e Perchè" è formato da 12 capitoli:
CAPITOLO 1: LE VARIE TEORIE INTERPRETATIVE DELL'INTELLIGENZA UMANA
CAPITOLO 2: L'INTELLIGENZA UMANA E I PROBLEMI SOCIALI
CAPITOLO 3: L'EDUCAZIONE UMANA: CONCETTO GENERALE DI SCUOLA E SUOI TIPI
CAPITOLO 4: CONCETTI PROPEDEUTICI ALLA DEFINIZIONE DELL'INTELLIGENZA
CAPITOLO 5: DEFINIZIONI GENERALI DELL'INTELLIGENZA
CAPITOLO 6: TIPOLOGIE D'INTELLIGENZA
CAPITOLO 7: L'INTELLIGENZA E L'AMBIENTE
CAPITOLO 8: ANCORA SULL'INTELLIGENZA BESTIALE
CAPITOLO 9: L'INTELLIGENZA VEGETALE
CAPITOLO 10: CONCLUSIONI SULLA DEFINIZIONE DELL'INTELLIGENZA
CAPITOLO 11: L'UOMO E LA RICERCA DELLA FELICITA'
CAPITOLO 12: GIUDIZIO FINALE SULL'INTELLIGENZA NELLE SUE VARIE MANIFESTAZIONI
"Ogni individuo vivente, qualsiasi siano le sue origini etniche, non nasce intelligente o incapace. Nasce semmai sano oppure no, e appena nato è senz'altro di indole non cattiva e innocente, perchè la distinzione tra comportamento buono e cattivo di un individuo si manifesta solo nell'animale uomo e dipende, oltre che dalla sua educazione in un certo ambiente, anche e soprattutto da un'altra capacità di origine attitudinale, che è la ragione.
E' l'esperienza di vita che abilita ogni attitudine posseduta a svilupparla per avere la relativa capacità o un comportamento autonomo intelligente o vitale, cioè orientato verso un certo obiettivo." Eugenio Di Salvatore
L'UOMO E LA RICERCA DELLA FELICITA'
"L'obiettivo più importante cui può tendere intelligentemente l'individuo umano è il raggiungimento e la conquista, faticosa e paziente ma gratificante, di uno stato di tranquillità e benessere che generalmente, ma secondo me erroneamente, viene chiamato felicità.
L'uomo è, per sua indole, condannato a godere al massimo di brevi momenti di felicità nel corso della vita, a patto che sappia consapevolmente approfittare delle situazioni propizie allo stato di felicità: "carpe diem", diceva Orazio, "prendi e godi il momento che ti capita".
La felicità umana è quindi sostanzialmente una chimera, verso cui naturalmente si tende ma si è condannati a non raggiungere mai, se non temporaneamente.
Come è possibile, allora, trovare e vivere a lungo la felicità terrena? L'unica possibilità è la costituzione di una famiglia, sostenuta anche da un buon lavoro, in grado di soddisfare le attività immanenti di ogni individuo vivente e, contemporaneamente, capace di fornire uno scopo reale alla propria vita.
La famiglia, quindi, è l'unico obiettivo che prevale tra tutti gli altri obiettivi umani per il raggiungimento della vera felicità terrena.
Lo scopo di questo testo non è risolvere i vari problemi, ma definire e studiare l'azione utile per affrontare le situazioni che ci capitano o che ci proponiamo come obiettivo e quindi superarle o raggiungerle nel migliore dei modi, cioè nel modo più opportuno o più "intelligente".
L'intelligenza umana è illimitata perchè è razionale e le conoscenze che raggiunge di volta in volta vengono utilizzate per scoprirne altre e applicarle a campi sempre più nuovi e moderni, cioè sono il trampolino di lancio per nuove conoscenze e applicazioni tecniche." Eugenio Di Salvatore
Un caro saluto.
Personal COACH, PNL practitioner e grande appassionato di sviluppo personale a 360 gradi
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