mercoledì 24 aprile 2019

CERCARE LA FELICITA' NON RENDE FELICI di Emily ESFAHANI SMITH I quattro pilastri per una vita ricca e appagante

CERCARE LA FELICITA' NON RENDE FELICI I 4 pilastri per una vita ricca e appagante di Emily Esfahani Smith (Il Punto d'Incontro Edizioni www.edizionilpuntodincontro.it) non è un manuale su come essere felici.
Anzi l'idea che la felicità sia un obiettivo cui puntare a ogni costo viene scardinata fin dall'inizio.
In tanti oggi sono convinti che per essere felici occorra ricercare il senso della vita compiendo grandi imprese, recandosi in un remoto monastero o sfogliando le pagine di polverosi volumi. E invece il senso è proprio attorno a noi qui e ora. Così vicino che non ce ne accorgiamo.

Attingendo dalla psicologia, la sociologia, la filosofia e le neuroscienze (e da figure della letteratura e della storia quali George Eliot, Viktor Frankl, Aristotele e Buddha) Cercare la felicità non rende felici ti mostra come dare un significato alla tua vita coltivando i rapporti con gli altri, lavorando per uno scopo e comprendendo il tuo posto nel mondo.
"Un attacco convincente all'idea che la felicità sia l'obiettivo al quale dovremmo mirareraffinato e prezioso." Wall Street Journal



Emily Esfahani Smith (www.emilyesfahanismith.com) attinge a psicologia, filosofia e letteratura per parlare dell'esperienza umana: perché siamo come siamo e come possiamo trovare un senso in un mondo pieno di sofferenza.
Ha pubblicato articoli su Wall Street Journal, New York Times, The Atlantic, TIME e altre riviste.

Ha conseguito un master in psicologia positiva presso l'Università della Pennsylvania ed è editor presso la Stanford University Hoover Institution.
Nata a Zurigo, è cresciuta a Montreal. Vive con suo marito a Washington, DC.
Leggi un estratto da CERCARE LA FELICITA' NON RENDE FELICI I quattro pilastri per una vita ricca e appagante di Emily ESFAHANI SMITH:

QUAL E' IL SENSO DELLA VITA? Scopri i 4 pilastri alla base dei sistemi spirituali che danno un senso alla vita della gente

L'industria della ricerca ossessiva della felicità ha creato una società che (come hanno scoperto gli scienziati sociali) rende le persone più tristi.
La felicità va e viene mentre dare un significato alla vita ci dà benessere, ci rende più ispirati e parte di qualcosa di più grande.
La felicità è la conseguenza che si trova lungo la strada quando si serve qualcosa oltre se stessi e si sviluppa il meglio di sé. I ricercatori pensano che la ricerca del significato rende gli esseri umani unicamente umani.

Mettendo da parte i nostri interessi egoistici per servire qualcuno o qualcosa di più grande di noi stessi (dedicando le nostre vite al "dare" piuttosto che al "prendere") non stiamo solo esprimendo la nostra umanità fondamentale ma stiamo anche riconoscendo che c'è di più nella ricerca di un senso di una vita buona che nella ricerca della semplice felicità.
La felicità non è un obiettivo a cui puntare a ogni costo perché la ricerca del senso è molto più appagante della ricerca della felicità personale.

Se la ricerca della felicità può portare a risultati positivi sul breve termine, la ricerca di senso fa sentire più ricchi, più ispirati, parte di qualcosa di più grande. Sul lungo periodo è il perseguimento del senso a promuovere benessere.
I 4 pilastri del senso sono l'appartenenza, lo scopo, la narrazione e la trascendenza. Per saperne di più leggi questo articolo:

Felicità o significato? I 4 pilastri di una vita piena di significato

La psicologia positiva venne ideata da Martin Seligman (autore di Fai fiorire la tua vita) che notò che il suo campo di indagine era in crisi.
Si rese conto che lui e i suoi colleghi potevano curare la depressione e l'ansia ma aiutare la gente a vincere i propri demoni e a vivere bene non era la stessa cosa. Gli psicologi sapevano ben poco sul benessere.
Quindi Seligman invitò i suoi colleghi a indagare su cosa rende la vita appagante e degna di essere vissuta.

Dal 2005 a oggi l'interesse per la felicità è triplicato. "La via più breve per ottenere qualsiasi cosa vogliate dalla vita", scrive Rhonda Byrne nel suo bestseller The Secret, "è ESSERE e SENTIRSI felici adesso!"
Ma c'è un grande problema con questa esaltazione della felicità: non è riuscita a mantenere le promesse. Gli scienziati sociali hanno scoperto una cosa ironicamente triste: il perseguimento della felicità rende infelici.

"Tra una vita felice e una vita che ha un senso c'è una differenza. Questa distinzione ha una lunga storia nella filosofia, che per migliaia di anni ha riconosciuto due vie alla buona vita. La prima è hedonia, ciò che oggi sulle orme di Sigmund Freud chiamiamo felicità.
Gli esseri umani, scrisse Freud, "aspirano alla felicità, vogliono diventare felici e continuare a esserlo" e questo "principio del piacere", come lo definì, è ciò che in molte persone "decide lo scopo della vita"...

L'altra via alla buona vita è il senso e si capisce meglio se ci rivolgiamo al filosofo greco Aristotele e al suo concetto di eudemonia, parola del greco antico che significa "benessere". Eudemonia viene tradotto molte volte con "felicità" e quindi ad Aristotele viene spesso attribuita l'idea che la felicità sia il bene supremo e l'obiettivo principale della vita.
In realtà Aristotele usava parole molto dure contro coloro che perseguivano il piacere e la "vita del godimento". Li definiva "schiavi" e "volgari", sostenendo che il cammino verso la buona vita definito dallo stare bene era più "adatto alle bestie" che agli esseri umani." Emily Esfahani Smith


Un caro saluto. Raffaele Ciruolo


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4 commenti:

  1. La felicità quella che descrive l'autrice è ben espressa in questo libro, infatti non è una mèta da raggiungere ma è un percorso quotidiano che va allenato e condiviso costantemente

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  2. Chi cerca la felicità secondo me ha già perso in partenza, perchè non ha capito il senso della vita!

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  3. Chi cerca la felicità sarà sempre una persona infelice. La felicità significa imparare ad amare sé stesso e il mondo che ci circonda, se non si ama in modo universale non si potrà mai capire il vero significato della concreta felicità.

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  4. Mi piace definire la felicità come la definiva Socrate: "Colui che durante la sua vita non ha mai smesso di fare ricerca sarà un uomo virtuoso e felice..."

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