"LIBERI DALLA DIPENDENZA DIGITALE" di Nancy COLIER (Il Punto d'Incontro Edizioni www.edizionilpuntodincontro.it) ti invita a scollegarti dalla Rete per riconnetterti con te stesso.
Internet sembra rispondere ai bisogni primari dell'uomo: essere apprezzati, essere riconosciuti, essere amati. Più amici virtuali abbiamo più ci sentiamo amati e popolari. Più like riceviamo più ci sentiamo importanti, visti, apprezzati. Più profili social abbiamo più la vita sembra avere un senso. Più condividiamo con gli altri fatti banali della nostra vita meno la vita ci appare banale.
Liberi dalla dipendenza digitale ti mostra come ritrovare la consapevolezza di te stesso, della vita reale e di chi ti sta attorno.
Abbiamo smesso di vivere una vita reale per passare sempre più tempo nel mondo virtuale. Sono frequenti i casi di persone che rischiano di essere investite per aver attraversato la strada con gli occhi fissi sullo smartphone.
I rapporti umani si sono fatti più superficiali. Non si discute più; se un amico fa qualcosa che non ci piace, gli si toglie l'amicizia con un "clic".
Spegni lo smartphone, chiudi il laptop e ritorna a sperimentare la libertà della consapevolezza, la gioia di essere presente e il potere di scegliere come vuoi vivere la tua vita.
Nancy Colier ti guida in un viaggio attraverso te stesso per passare dall'inconsapevolezza alla consapevolezza, dall'assenza alla presenza e dalla schiavitù alla libertà della mente. Ritorna a sentirti presente, connesso con te stesso e soprattutto a sentirti bene.
Leggi anche le recensioni di altri 2 libri sullo stesso argomento:
LE NUOVE DIPENDENZE di Claudette PORTELLI e Matteo PAPANTUONO Riconoscerle, capirle e superarle
IL DIGIUNO CONSAPEVOLE Teoria e pratica di Alfonso GUIZZARDI e Nicoletta FERRONI
Come e perché astenersi dal cibo e da altre abitudini compulsive
Nancy Colier (www.nancycolier.com) è psicoterapeuta, meditante di lunga data e ministro interreligioso; ha scritto Inviting a monkey to tea: befriending your mind and discovering lasting contentment e Getting out of your own way: unlocking your true performance potential.
Riceve nel suo studio a New York; conduce workshop sulla mindfulness nella vita di tutti i giorni. Nancy guida i suoi pazienti lungo il viaggio senza distanze dalla testa al cuore, dalla storia della vita alla sua esperienza diretta.
E' autrice di un blog che cura regolarmente per Psychology Today e per l'Huffington Post. Il suo lavoro si basa sugli insegnamenti buddhisti del non-dualismo, che studia e pratica da oltre 20 anni.
"La cosa più importante è scoprire qual è la cosa più importante" ha detto il monaco Zen Shunryu Suzuki Roshi.
Ogni giorno quando mi sveglio cerco di ricordare di chiedermi: "Qual è la cosa più importante? Cosa desidera il mio cuore?
Quali parti di me stessa voglio nutrire e crescere? Cosa voglio offrire? In sostanza cosa conta davvero?"." Nancy Colier
Siamo tutti connessi e poco interconnessi in questo periodo storico: come conseguenza abbiamo dimenticato non solo cos'è più importante nella vita ma anche quali sono le nostre priorità senza visibilità.
Siamo scollegati interiormente perchè siamo tutti in cerca dei consensi e molto spesso non ci domandiamo cosa conta davvero.
Il tempo è diventato una corsa verso l'approvazione e la motivazione si è trasformata in un processo lento e privo di fondamento. La società tecnologica sta trasformando l'evoluzione umana in una massa meccanizzata senza evoluzione della propria identità. Siamo diventati "macchine del tempo" che cercano il contatto strumentale invece del contatto umano.
Questa trasformazione radicale che cresce e si evolve costantemente ha creato dei "piccoli robottini" condizionando la crescita e l'evoluzione interiore dell'essere umano e rivoluzionando i rapporti umani con invasione e costrizione di un processo veloce e meccanico che penalizza i rapporti personali sia emotivamente che concretamente nel contesto sociale attuale.
Oggi i giovani (ma anche molti adulti) cercano le affermazioni e le approvazioni "in vetrina": è prova tangibile che tanti controllano lo smartphone 150 volte al giorno o ogni 6 minuti pensando che sia una cosa normale.
Ma è una vera dipendenza: tale comportamento nei confronti della tecnologia è un problema reale. La tecnologia è diventata una presenza persistente nella nostra sfera pubblica e privata, di giorno come di notte.
In media un individuo trascorre più di 8 ore al giorno sul telefono e sul portatile, più tempo di quello che passa dormendo; inoltre la maggior parte tiene sempre il telefono acceso anche a letto.
La smartphone-dipendenza è donna: una su 5 (contro un uomo su 8) perde ore di sonno a causa del dispositivo mobile per eccellenza.
Oltre una persona su 10 di entrambi i sessi accusa il dispositivo simbolo dei nostri tempi di aver diminuito la produttività.
Il 24% delle donne e il 14% degli uomini può essere considerato un utilizzatore problematico. Il 14% delle donne e l'8% degli uomini cerca di nascondere il tempo passato al telefono. Fra le conseguenze dell'uso l'8% circa del campione di entrambi i sessi ha accusato qualche dolore o fastidio fisico.
Questo studio sottolinea anche la crescente influenza dello smarthphone su diversi aspetti della vita quotidiana, dalla perdita di sonno all'allentarsi delle responsabilità, per cui il calo nell'attenzione alla guida è l’esempio più immediato. Per dormire meglio il consiglio è semplice: spegnere i dispositivi perché per essere riposati al sonno non c'è sostituto.
I giovani oggi inviano in media 110 messaggi al giorno. Il 46% di chi usa lo smartphone oggi afferma che tali dispositivi rappresentano un qualcosa senza il quale "non potrebbe vivere". E' diventata una vera "patologia tecnologica": un'èra di eccessi e al tempo stesso un'era di carenza affettiva.
La tecnologia ci offre potenzialmente tutto ciò che possiamo immaginare ma quando facciamo lo sforzo di stare in silenzio spesso scopriamo che quanto realmente vogliamo ("la cosa più importante") è una vita bella, piena di appagamento, amore, senso e profondità, una vita colma di ricche esperienze e relazioni, non straripante di tutto quello che è virtualmente possibile.
Le cose più preziose nella vita sono i valori profondi e le emozioni dirette con gli esseri umani: vivere in armonia con tutti significa condividere le proprie esperienze vivendole sulla propria pelle e non leggendole virtualmente.
La tecnologia non sempre è favorevole per l'evoluzione interiore: è solo uno strumento che limita la crescita individuale, le esperienze e i sentimenti. Lo strumento serve per informare non per completare un processo di evoluzione.
"Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti." Albert Einstein
"Questo libro è pensato per dare la sveglia più forte di qualsiasi suoneria, per creare una stretta di mano tra la tecnologia e la nostra umanità di base, per rammentarci di usare la tecnologia per promuovere il vero benessere, incoraggiarci e responsabilizzarci a vivere seguendo la nostra saggezza anziché i nostri impulsi. Parla di risvegliare la coscienza in un momento in cui la società sta attraversando un'epidemia di incoscienza.
La mia speranza è che risvegli i nostri aspetti più evoluti, la saggezza, la compassione e il desiderio di crescita, anch'essi parte della nostra natura.
Questo libro esorta a reclamare il diritto di essere padroni della propria esistenza in un momento storico in cui quel potere lo stiamo cedendo.
La mia intenzione è di aiutarti a ricordare "la cosa più importante" pur convivendo con la tecnologia e utilizzandola.
Il libro costituisce una mappa verso il qui e ora, non il concetto di "istante presente" bensì la sua esperienza diretta all'interno del corpo, del cuore e della mente. E mi auguro un'esperienza infusa di tutta la ricchezza che la vita ci offre.
Posso assicurarti che per quanto possa essere spiacevole in certi momenti seguire il processo il luogo cui sei diretto, la tua destinazione finale, la libertà della consapevolezza, la gioia della presenza, la magia della mindfulness, il potere di scegliere come vuoi vivere la tua vita valgono la pena." Nancy Colier
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
Internet sembra rispondere ai bisogni primari dell'uomo: essere apprezzati, essere riconosciuti, essere amati. Più amici virtuali abbiamo più ci sentiamo amati e popolari. Più like riceviamo più ci sentiamo importanti, visti, apprezzati. Più profili social abbiamo più la vita sembra avere un senso. Più condividiamo con gli altri fatti banali della nostra vita meno la vita ci appare banale.
Liberi dalla dipendenza digitale ti mostra come ritrovare la consapevolezza di te stesso, della vita reale e di chi ti sta attorno.
Abbiamo smesso di vivere una vita reale per passare sempre più tempo nel mondo virtuale. Sono frequenti i casi di persone che rischiano di essere investite per aver attraversato la strada con gli occhi fissi sullo smartphone.
I rapporti umani si sono fatti più superficiali. Non si discute più; se un amico fa qualcosa che non ci piace, gli si toglie l'amicizia con un "clic".
Spegni lo smartphone, chiudi il laptop e ritorna a sperimentare la libertà della consapevolezza, la gioia di essere presente e il potere di scegliere come vuoi vivere la tua vita.
Nancy Colier ti guida in un viaggio attraverso te stesso per passare dall'inconsapevolezza alla consapevolezza, dall'assenza alla presenza e dalla schiavitù alla libertà della mente. Ritorna a sentirti presente, connesso con te stesso e soprattutto a sentirti bene.
Leggi anche le recensioni di altri 2 libri sullo stesso argomento:
LE NUOVE DIPENDENZE di Claudette PORTELLI e Matteo PAPANTUONO Riconoscerle, capirle e superarle
IL DIGIUNO CONSAPEVOLE Teoria e pratica di Alfonso GUIZZARDI e Nicoletta FERRONI
Come e perché astenersi dal cibo e da altre abitudini compulsive
Riceve nel suo studio a New York; conduce workshop sulla mindfulness nella vita di tutti i giorni. Nancy guida i suoi pazienti lungo il viaggio senza distanze dalla testa al cuore, dalla storia della vita alla sua esperienza diretta.
E' autrice di un blog che cura regolarmente per Psychology Today e per l'Huffington Post. Il suo lavoro si basa sugli insegnamenti buddhisti del non-dualismo, che studia e pratica da oltre 20 anni.
"La cosa più importante è scoprire qual è la cosa più importante" ha detto il monaco Zen Shunryu Suzuki Roshi.
Ogni giorno quando mi sveglio cerco di ricordare di chiedermi: "Qual è la cosa più importante? Cosa desidera il mio cuore?
Quali parti di me stessa voglio nutrire e crescere? Cosa voglio offrire? In sostanza cosa conta davvero?"." Nancy Colier
Siamo tutti connessi e poco interconnessi in questo periodo storico: come conseguenza abbiamo dimenticato non solo cos'è più importante nella vita ma anche quali sono le nostre priorità senza visibilità.
Siamo scollegati interiormente perchè siamo tutti in cerca dei consensi e molto spesso non ci domandiamo cosa conta davvero.
Il tempo è diventato una corsa verso l'approvazione e la motivazione si è trasformata in un processo lento e privo di fondamento. La società tecnologica sta trasformando l'evoluzione umana in una massa meccanizzata senza evoluzione della propria identità. Siamo diventati "macchine del tempo" che cercano il contatto strumentale invece del contatto umano.
Questa trasformazione radicale che cresce e si evolve costantemente ha creato dei "piccoli robottini" condizionando la crescita e l'evoluzione interiore dell'essere umano e rivoluzionando i rapporti umani con invasione e costrizione di un processo veloce e meccanico che penalizza i rapporti personali sia emotivamente che concretamente nel contesto sociale attuale.
Oggi i giovani (ma anche molti adulti) cercano le affermazioni e le approvazioni "in vetrina": è prova tangibile che tanti controllano lo smartphone 150 volte al giorno o ogni 6 minuti pensando che sia una cosa normale.
Ma è una vera dipendenza: tale comportamento nei confronti della tecnologia è un problema reale. La tecnologia è diventata una presenza persistente nella nostra sfera pubblica e privata, di giorno come di notte.
In media un individuo trascorre più di 8 ore al giorno sul telefono e sul portatile, più tempo di quello che passa dormendo; inoltre la maggior parte tiene sempre il telefono acceso anche a letto.
La smartphone-dipendenza è donna: una su 5 (contro un uomo su 8) perde ore di sonno a causa del dispositivo mobile per eccellenza.
Oltre una persona su 10 di entrambi i sessi accusa il dispositivo simbolo dei nostri tempi di aver diminuito la produttività.
Il 24% delle donne e il 14% degli uomini può essere considerato un utilizzatore problematico. Il 14% delle donne e l'8% degli uomini cerca di nascondere il tempo passato al telefono. Fra le conseguenze dell'uso l'8% circa del campione di entrambi i sessi ha accusato qualche dolore o fastidio fisico.
Questo studio sottolinea anche la crescente influenza dello smarthphone su diversi aspetti della vita quotidiana, dalla perdita di sonno all'allentarsi delle responsabilità, per cui il calo nell'attenzione alla guida è l’esempio più immediato. Per dormire meglio il consiglio è semplice: spegnere i dispositivi perché per essere riposati al sonno non c'è sostituto.
I giovani oggi inviano in media 110 messaggi al giorno. Il 46% di chi usa lo smartphone oggi afferma che tali dispositivi rappresentano un qualcosa senza il quale "non potrebbe vivere". E' diventata una vera "patologia tecnologica": un'èra di eccessi e al tempo stesso un'era di carenza affettiva.
La tecnologia ci offre potenzialmente tutto ciò che possiamo immaginare ma quando facciamo lo sforzo di stare in silenzio spesso scopriamo che quanto realmente vogliamo ("la cosa più importante") è una vita bella, piena di appagamento, amore, senso e profondità, una vita colma di ricche esperienze e relazioni, non straripante di tutto quello che è virtualmente possibile.
Le cose più preziose nella vita sono i valori profondi e le emozioni dirette con gli esseri umani: vivere in armonia con tutti significa condividere le proprie esperienze vivendole sulla propria pelle e non leggendole virtualmente.
La tecnologia non sempre è favorevole per l'evoluzione interiore: è solo uno strumento che limita la crescita individuale, le esperienze e i sentimenti. Lo strumento serve per informare non per completare un processo di evoluzione.
"Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti." Albert Einstein
"Questo libro è pensato per dare la sveglia più forte di qualsiasi suoneria, per creare una stretta di mano tra la tecnologia e la nostra umanità di base, per rammentarci di usare la tecnologia per promuovere il vero benessere, incoraggiarci e responsabilizzarci a vivere seguendo la nostra saggezza anziché i nostri impulsi. Parla di risvegliare la coscienza in un momento in cui la società sta attraversando un'epidemia di incoscienza.
La mia speranza è che risvegli i nostri aspetti più evoluti, la saggezza, la compassione e il desiderio di crescita, anch'essi parte della nostra natura.
Questo libro esorta a reclamare il diritto di essere padroni della propria esistenza in un momento storico in cui quel potere lo stiamo cedendo.
La mia intenzione è di aiutarti a ricordare "la cosa più importante" pur convivendo con la tecnologia e utilizzandola.
Il libro costituisce una mappa verso il qui e ora, non il concetto di "istante presente" bensì la sua esperienza diretta all'interno del corpo, del cuore e della mente. E mi auguro un'esperienza infusa di tutta la ricchezza che la vita ci offre.
Posso assicurarti che per quanto possa essere spiacevole in certi momenti seguire il processo il luogo cui sei diretto, la tua destinazione finale, la libertà della consapevolezza, la gioia della presenza, la magia della mindfulness, il potere di scegliere come vuoi vivere la tua vita valgono la pena." Nancy Colier
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
Assolutamente vero questo messaggio, siamo nati liberi ma ovunque ci incateniamo. La dipendenza dalla tecnologia è ormai diventata una patologia vera e propria. Bisognerebbe adottate divieti e più restrizioni non solo in ambito familiare, ma anche in quello sociale (secondo me...)
RispondiElimina