domenica 1 dicembre 2019

ALZHEIMER L'EPIDEMIA SILENZIOSA di Marcello PAMIO Come prevenire e curare la demenza

ALZHEIMER L'EPIDEMIA SILENZIOSA Come prevenire e curare la demenza di Marcello PAMIO (UNO editori www.unoeditori.com) descrive una delle patologie più tremende che l'uomo abbia mai conosciuto: una malattia silente ma in grado di devastare non una persona ma l'intera famiglia!
Il cervello è l'organo più enigmatico e complesso dell'universo e forse proprio per questo è l'unico del corpo umano il cui funzionamento ancora sfugge alla nostra comprensione.
Le cifre che lo descrivono sono a dir poco astronomiche: in un volume di 1.500 centimetri cubi si racchiudono 100.000 milioni di neuroni che utilizzano fino a 19.000 dei 30.000 geni che compongono il genoma umano.

I neuroni si collegano tra loro formando un miliardo di connessioni per ogni millimetro cubo di corteccia cerebrale. Per non parlare delle cellule gliali di supporto che sono addirittura 10 volte tanto. Eppure questa splendida macchina può andare incontro a declino cognitivo e demenza tra cui il morbo di Alzheimer, la più diffusa patologia sopra una certa età.
I malati di Alzheimer al mondo sono 47 milioni e questa cifra è destinata a raddoppiare ogni 20 anni. Quali sono le cause di questa subdola malattia che lentamente cancella la coscienza? È possibile prevenirla e/o curarla?

A rispondere a queste domande una quindicina tra medici e ricercatori, che oltre a dare la loro interpretazione, propongono interessanti strumenti di intervento e percorsi terapeutici.
Con questo libro scopri: quali potrebbero essere le cause scatenanti della demenza; come poter intervenire preventivamente;
i più interessanti percorsi terapeutici naturali... e molto altro ancora.
Leggi anche altri post sullo stesso argomento:

RISPOSTA ALL'ALZHEIMER di Marwan SABBAGH
Riduci il tuo rischio e mantieni sano il tuo cervello

UNA PALESTRA PER LA MENTE 2 di Donata GOLLIN, Arianna FERRARI e Anna PERUZZI Nuovi esercizi di stimolazione cognitiva per l'invecchiamento cerebrale e le demenze

ATTACCO ALLE MALATTIE DEL CERVELLO di Paolo GIORDO
Prevenire e curare con metodi naturali: sclerosi multipla, Parkinson, Alzheimer, miastenia gravis, SLA, fibromialgia, sindrome da fatica cronica




Marcello Pamio è uno scrittore e insegna nutrizione in diverse scuole di naturopatia. Dal 1999 gestisce il sito internet www.disinformazione.it.
È autore di diversi saggi di successo tra cui ricordo: Il lato oscuro del Nuovo Ordine Mondiale, Manifesto contro la televisione, Diabete, La vita inizia prima della nascita (scritto insieme a Marisa Bettio).
Con Uno editori ha già pubblicato: La fabbrica dei malati, Dietro le quinte, Cancro S.P.A., Il marketing della pazzia, Vaccinazioni.

Leggi 2 estratti da ALZHEIMER L'EPIDEMIA SILENZIOSA Come prevenire e curare la demenza di Marcello PAMIO:

ALZHEIMER: SINTOMI, DIAGNOSI E PREVENZIONE Scopri come si sviluppa e come si può limitare questa malattia neurodegenerativa

UNA MALATTIA SUBDOLA E INVISIBILE

L'Alzheimer, più che una patologia, potrebbe essere interpretato come una sorta di "meccanismo di difesa". La malattia di Alzheimer può essere definita una "patologia neurologica che viene considerata la principale forma di "demenza" che esordisce, tendenzialmente, nella terza età.
Si manifesta con la perdita graduale e progressiva della memoria, delle facoltà intellettive e, nelle ultime fasi, anche del controllo delle funzioni fisiologiche."
Sembra esserci una predisposizione genetica e una frequente associazione con una forte depressione, non risolta, tra i 50 e i 65 anni. Il 7 aprile 2017 è stata resa nota la scoperta:
"l'origine dell'Alzheimer: non è nell'area del cervello associata alla memoria che va cercato il responsabile del morbo. All'origine della malattia ci sarebbe, invece, la morte dei neuroni nell'area collegata anche ai disturbi dell'umore." Prof. Marcello D'Amelio

Una persona malata di Alzheimer o di una patologia psichiatrica grave come la schizofrenia è pressoché immune dal tumore. Il libro strutturalmente è diviso in 2 parti.
Nella prima parte viene spiegato cos'è e cosa non è l'Alzheimer. La seconda parte risponde ad alcune domande come per esempio: "Qual è la causa o le cause dell'Alzheimer?"; "Esiste una cura?".
L'autore ha intervistato una quindicina di medici e ricercatori con lo scopo di inquadrare il fenomeno nella sua complessità e globalità: vuole condividere queste conoscenze non per dare false illusioni ma per mantenere accesa e viva la fiammella della speranza:
"Se infine teniamo conto che per la medicina ufficiale l'Alzheimer è una patologia neurodegenerativa assolutamente incurabile, per la quale non esiste nessuna cura... cosa rischiamo cambiando visione e prospettiva?" Marcello Pamio

Il cervello, esattamente come per un muscolo, va tenuto costantemente in allenamento con stimoli adeguati (letture, immaginazione, visualizzazione, musica, cruciverba, ecc.) alternati a profondo riposo e a una nutrizione corretta.
Il declino cognitivo è una delle maggiori preoccupazioni della popolazione anziana e il morbo di Alzheimer è la maggiore causa di declino cognitivo correlato all'età.
L'Italia è la prima al mondo per numero di casi. Secondo un nuovo studio la malattia potrebbe essere la terza causa di morte negli Stati Uniti. Inoltre le donne sono l'epicentro di questa epidemia: sono donne il 65% dei pazienti.

Il termine "demenza" viene usato per descrivere un declino delle facoltà mentali abbastanza grave da interferire con la vita quotidiana. La perdita di memoria è solo un esempio di tale declino.
Una persona anziana, anche molto vecchia, non per forza di cose deve conoscere la demenza: infatti in certe popolazioni ultracentenarie come gli Hunza la demenza è sconosciuta.
La malattia prende il nome dal dott. Alois Alzheimer (1864-1915), psichiatra e neuropatologo tedesco che per la prima volta ne 1907 ne descrisse i sintomi e gli aspetti neuropatologici.
La diagnosi precoce è molto importante, non esistono farmaci in grado di fermare e far regredire la malattia per cui tutti i trattamenti oggi disponibili puntano solo al contenimento della sintomatologia con risultati scarsi ma inducendo effetti collaterali.

Una perdita di memoria momentanea o dimenticare qualche fatto della vita non significa avere il morbo di Alzheimer o un altro tipo di demenza!
Una vera demenza interferisce negativamente con la memoria, la comunicazione e il linguaggio, la capacità di concentrarsi e di prestare attenzione, il ragionamento, il giudizio e la percezione visiva.
Se si vuole prevenire la demenza o migliorare la condizione mentale in caso di malattia conclamata, è obbligatorio limitare la fruizione da apparecchi televisivi e dalle varie "diavolerie" elettroniche in generale per far posto ad altre attività dinamiche.
La malattia non fa distinzioni e non risparmia neppure le persone ricche, intelligenti e molto famose tra cui: il filosofo Kant, Emil Cioran, attori come Robin Williams, Peter Falk, Rita Hayworth, Lauretta Masiero, Sean Connery; politici come Ronald Reagan, Margaret Thatcher e molti altri.

Gli otto tipi di danni correlati alla frequenza del 5G (nuovo standard di comunicazione cioè la quinta generazione) sono i seguenti: 1) danni cellulari al DNA (rottura del filamento singolo del DNA, rottura del filamento doppio, ossidazione delle basi del DNA);
2) diminuzione della fertilità maschile e femminile, aumento di aborti spontanei, abbassamento di ormoni come estrogeni, progesterone e testosterone; 3) danni neurologici e neuropsichiatrici; 4) apoptosi e morte cellulare;
5) stress ossidativo e aumento dei radicali liberi (responsabili della maggior parte delle patologie croniche); 6) effetti ormonali; 7) aumento del calcio intracellulare; 8) effetto cancerogeno sul cervello, sulle ghiandole salivari e sul nervo acustico.

Oggi la dieta chetogenica (dr. Joseph Mercola) viene sempre più spesso applicata in patologie neurologiche come la depressione, l'Alzheimer, il Parkinson, ecc.: inoltre bere molta acqua è importante per mantenere in salute il cervello.
Una ricerca che studiava i composti attivi nel tè verde ha stabilito che le catechine contenute non solo sono antiossidanti e neuroprotettive ma addirittura stimolano il cervello a produrre più neuroni.
E' stato dimostrato che il tè verde ha implicazioni interessanti nel trattamento delle malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson e di Huntington.
Non esiste la panacea per tutti i mali dell'uomo e infatti per l'Alzheimer ufficialmente non c'è una cura. La cosa migliore da fare è la prevenzione: prima si interviene e migliori saranno i risultati ottenuti.

Se esiste un filo conduttore che lega tutti gli interventi del libro, sicuramente è il consiglio di CAMBIARE QUANTO PRIMA LO STILE DI VITA!
Per adottare uno stile di vita più salutare bisogna imparare a comprendere quali sono i grassi utili al cervello e quali sono dannosi. Secondo il dott. David Perlmutter l'Alzheimer è prevenibile attraverso una dieta appropriata.

Le diete ad alto contenuto di grassi sono associate a un rischio ridotto del 44%. Questa combinazione, pochi zuccheri e carboidrati e molti grassi salubri, è la chiave di lettura per affrontare non solo l'Alzheimer ma anche il diabete e le malattie cardiache!
Il libro di Neal Barnard Super Cibi per la mente ci indica che per gestire al meglio la salute del proprio cervello, oltre alla ginnastica mentale e una corretta alimentazione, bisogna praticare la ginnastica fisica che è importantissima.

Alcune delle mie citazioni preferite da ALZHEIMER L'EPIDEMIA SILENZIOSA Come prevenire e curare la demenza di Marcello PAMIO:

"Più esistenza, meno assistenza!" Dalla prefazione del prof. Ivano Spano
"Tu, i tuoi ricordi e le tue ambizioni non siete altro che il comportamento di un vasto insieme di neuroni e delle loro molecole." Francis Crick
"Un uomo può reputarsi felice se il suo cibo è anche la sua medicina." Henry David Thoreau
"Ogni uomo, se lo decide, può essere lo scultore del proprio cervello."
Santiago Ramon y Cajal, Premio Nobel per la Medicina 1906



Un caro saluto. Raffaele Ciruolo


Condividi su Facebook, Twitter o Google Buzz:
Condividi su Facebook Condividi su Twitter Pubblica su Google Buzz

1 commento:

  1. Recenti studi sull'Alzheimer hanno scoperto come un farmaco sperimentale (testato in Scozia) risulta efficace contro la atrofia del cervello già a basse dosi. Quindi ci sono buone speranze per il futuro. :-)

    RispondiElimina

Articoli correlati