domenica 17 luglio 2016

L'ISOLA DEL CONDANNATO di Gianfranco Barcella

"L'ISOLA DEL CONDANNATO" di Gianfranco Barcella (Kimerik edizioni www.kimerik.it) è una bella raccolta di poesie: esprime il sentimento dell'autore di vita in azione e movimento, simboleggiata da un viaggio per mare, che giunge ad un approdo misterioso e fa presagire una condanna immeritata.
Il titolo vuole testimoniare non solo "la maestà delle sofferenze umane" ma anche un atto morale: il tentativo di salvare "l'uomo spiritualista, soffocato sempre più da una società materialista" su un approdo di bellezza (l'isola del condannato), che purtroppo sarà inglobato nel vortice generato dai flutti del tempo.
"Chiamerei "frammenti dell'anima" questa nuova raccolta di poesie che il professore Gianfranco Barcella dedica ai suoi amici del Sud, nel segreto desiderio di dirci che la poesia non è un canto solitario ma una cascata di suoni lenti e melodiosi da donare agli altri.

E sceglie la gente della mitica isola di Sicilia per parlare con voce poetica dell'ineluttabilità del destino di ogni essere umano attraverso una inquietudine che diventa angoscia.
Ne L'isola del condannato c'è spazio per spargere semi nuovi, per contenere nuovi stupori e nuovi trasalimenti tali da superare ogni travaglio interiore per assistere a quell'insieme miracoloso generato dalla Grazia creativa che ci circonda.
E ritrovarsi nel progetto sublime del mondo, dove sentimenti, immagini, sofferenze e segreti interiori si fondono per trasformarsi in quella luce che permette di smarrirsi dolcemente nell'immensità della poesia." Dalla prefazione di Maria Scarfì Cirone

Leggi un'INTERVISTA A GIANFRANCO BARCELLA

Gianfranco Barcella (nato nel 1954) è docente di materie letterarie e giornalista. È stato direttore editoriale di periodici. Ha pubblicato tra l'altro:
una monografia su Pietro Giuria; Invito alla lettura di Milena Milani; Una sola verità, romanzo giallo; Le vie dei savonesi illustri; Le vie degli albisolesi illustri; Santa Maria Giuseppa Rossello Testimone di Misericordia.
Nel 2012 ha pubblicato la raccolta di versi In riva al mare e nel 2014 Quaderno di bordo.

Nella nuova raccolta L'isola del condannato (in cui è protagonista l'isola) il mare ha una funzione "limitante" per l'isolamento che patisce chi è "condannato" a vivere in tale luogo.
Ma il mare serve anche per offrire al "condannato" il conforto della bellezza e la facoltà d'immaginare l'oltre, addolcendo così l'amaro prezzo della sua condanna.

"Il discorso poetico si dipana attraverso un ampio raggio di argomentazioni in cui la natura è percepita attraverso il filtro dei sentimenti.
Vi predomina la consapevolezza della morte come dell'esperienza su cui s'impianta l'etica dell'esistere, poiché l'isola, essendo "isolata" da altri mondi, fa sì che coloro che la abitano vivano isolati in se stessi.
Ciò accresce nel poeta la percezione di sentirsi un vero condannato, colui per il quale la vita "svapora nel riflesso della morte/ a dispetto dell’ardore quotidiano." Franca Maria Ferraris

"Ho raccolto in questo volume le liriche scritte in circa dieci anni sempre in ascolto della voce del mio essere fanciullo. "L'io (diceva Freud) è un costante incedere nell'essere".
La mia poesia è un perenne diario di bordo che mi aiuta, come sosteneva Pascoli, "a svelare il sorriso e la lacrima, nascosta in ogni cosa".
Per me scrivere non è solo una sfida alla banalità quotidiana: è uno dei mezzi più importanti per raggiungere la conoscenza del mio essere profondo.

E'un cammino icastico, cioè fatto per immagini, una strada da percorrere con pazienza e perseveranza per affrontare ogni giorno la tempesta dell'ignoto.
E' il cammino più fruttuoso che permette di rivelarci, cioè di far prendere luce alle nostre zone d'ombra anche se purtroppo (come affermava Ungaretti) "la morte è la morte, la cosa più tremenda della vita" che resterà forse per sempre il mistero dei misteri."
Gianfranco Barcella




Un caro saluto. Raffaele Ciruolo


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