"IL GRANDE RACCONTO DI ULISSE" di Piero BOITANI (Società Editrice IL MULINO www.mulino.it) è una meravigliosa narrazione dell'Odissea (riccamente illustrata) nata dalla passione dell'autore per Ulisse, il primo "eroe" della storia: il primo uomo moderno dell'antichità.
Questo gli ha dato una forma speciale di immortalità: la forza o forse il dono di attraversare e imporsi tra le culture più diverse. «Sono Odisseo, figlio di Laerte, noto agli uomini per tutte le astuzie, la mia fama va fino al cielo».
La figura che ha letteralmente afferrato l'immaginario occidentale sino a plasmarne le fondamenta culturali è inafferrabile.
Eroe dal multiforme ingegno, Ulisse continua ad affascinarci proprio per questo.
E' l'uomo del travestimento, dell'ambiguità, delle molteplici identità, dei giochi di parola, della manipolazione politica, le cui uniche verità risiedono forse nel suo essere uomo sino in fondo e nel talento di narratore supremo, tanto che lo si ascolterebbe raccontare le sue "imprese meravigliose" fino "all'aurora divina".
Dall'isola di Calipso a quella dei Feaci, dall'accecamento di Polifemo al canto delle Sirene, dai sortilegi di Circe alla discesa nell'Ade, al drammatico incontro con Scilla e Cariddi, alla strage dei Proci, al riconoscimento finale con Penelope.
Nel suo lungo errare durante il viaggio di ritorno a Itaca va incontro ad avventure strabilianti, ponendosi come il campione dell'intelligenza, della conoscenza, dell'esperienza, della virtù etica e della sopravvivenza.
Ma la vera attrazione magnetica che ancora oggi il personaggio mitico continua a esercitare su di noi è quella delle sue metamorfosi nel tempo (una su tutte: il folle volo dantesco), delle sue «ombre» che si allungano nel cinema, nella poesia, nel romanzo, nell'arte, nella scienza e nella filosofia.
Ulisse è ovunque, il suo vero viaggio (come testimonia questo libro con il suo appassionato e coltissimo inseguire l'eroe in epoche e mondi diversi) è senza fine. Leggi anche le recensioni di altri 2 libri pubblicati dallo stesso editore, collana "Grandi illustrati":
IL GRANDE RACCONTO DELLA GUERRA DI TROIA di Giulio GUIDORIZZI Il poema delle passioni estreme e travolgenti
IL GRANDE RACCONTO DELLE RELIGIONI di Giovanni FILORAMO
Piero Boitani insegna Letterature comparate nella Sapienza-Università di Roma. Tra i suoi libri per il Mulino: «Sulle orme di Ulisse» (nuova ed. 2007),
«Letteratura europea e Medioevo volgare» (2007), «Il Vangelo secondo Shakespeare» (2009), «L’ombra di Ulisse» (nuova ed. 2012),
«Il grande racconto delle stelle» (2012) e «Tre favole romane» (2014). Ha vinto il Premio Balzan 2016.
"Ulisse mi piaceva moltissimo perché non solo aveva vinto la guerra di Troia ma l'aveva vinta con l'intelligenza, non con la forza. Non potendo prendere Troia con le armi si inventò il cavallo di Troia. Quindi quello stesso motivo che nell'antichità dava fastidio, per il quale lui appariva un imbroglione, attirava me.
Quel che riempiva poi di ammirazione era il fatto che alla fine della guerra, cercando di tornare a casa, Ulisse passa 10 anni a vagare per il mondo. Passa otto anni con belle donne, un anno con Circe e gli altri sette con Calipso…
Quest'uomo va alla ricerca di quello che Dante chiama l'"esperienza", i vizi umani e il valore, cioè di quello che l'uomo vale e non vale, insomma va alla ricerca della sua virtù etica." Piero Boitani
Il grande racconto di Ulisse descrive l'Odissea romanzo epico (fonte di ispirazione di tante opere) e opera immortale, descritta attraverso gli occhi degli artisti che lo hanno succeduto. Ulisse è il rappresentante di tutta la sua civiltà incentrata sul mare e sulle navi. Il nostro eroe affascina proprio per la sua scaltrezza e per il senso dell'avventura.
Il poema inizia con l'invocazione alla Musa, importante perché il poeta le chiede di ispirarlo a narrare di quest'uomo dalla mente sfaccettata, dalle tante ragioni, un uomo con la metis, l'intelligenza astuta a fin di bene, e che tanto ha viaggiato, venendo a conoscere città e pensieri degli uomini, che tanto ha patito sul mare: "L'uomo cantami, dea, l'eroe del lungo viaggio, colui che errò per tanto tempo dopo che distrusse la città sacra di Ilio."
Egli esprime il fascino dell'avventura completa. Il mare in senso metaforico rappresenta i problemi fondamentali che l'uomo si trova sempre ad affrontare nella propria vita. Ecco Odisseo che vaga per il Mediterraneo:
"Felice chi come Ulisse ha compiuto un viaggio avventuroso… Il mare interno che gli antichi consideravano così vasto e pieno di meraviglie.
Invero terribile e meraviglioso esso era; perché siamo noi stessi che, trasportati dall'audacia delle nostre menti e dai tremori del nostro cuore, siamo i soli artigiani di tutta la meraviglia e tutto il romanzesco del mondo."
La prima parte di questo libro (L'OMBRA DI ULISSE) racchiude la meraviglia: poesia e storia. Ulisse costituisce quello che alcuni critici contemporanei definirebbero un "discorso" della civiltà occidentale: per gli storici "un immaginario di lunga durata", un archetipo dei miti che si sviluppa nella storia e nella letteratura come un costante logos culturale.
Ulisse rappresenta "l'archeologia" dell'immagine europea dell'uomo. Ulisse, eroe della continuità e della metamorfosi, può forse congiungere dentro ciascuno di noi quelle due rive del tempo fra le quali vive ogni cittadino d'Europa e ogni figlio della sua civiltà in tutti i continenti.
La seconda parte (OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE, FINO A NOI) concentra l'attenzione su Ulisse e le stelle e Il folle volo.
Ulisse fissa gli occhi sulle stelle, è l'inizio di una relazione profonda tra l'eroe greco e gli astri: all'origine di tutta una tradizione scientifico-tecnico-poetica.
La terza parte (ULISSE NEL MONDO) ci insegna questa riflessione metaforica: "Il remo che spinge la barca contro i flutti e con i flutti è tutto. Cammina sempre più verso l'interno col tuo remo finché qualcuno non ti domanda cosa sia.
Allora costruisci la tua casa… Perché solo allora avrai bisogno di dire e di sapere che il mare è immenso e insondabile, che il remo che spinge contro l'onda e con l'onda è tutto." Piero Boitani
Il viaggio in mare è la metafora della vita, il mitico Ulisse esprime apertura, ambiguità e la ricerca e riscoperta della propria identità. Viaggiare comporta un sicuro cambiamento interiore dell'individuo: è la metafora della vita umana.
La ricerca avviene essenzialmente nella dimensione interiore ed inconscia. Il viaggio è un punto di convergenza di varie correnti della vita ma soprattutto una predisposizione mentale diversa, nuova, evolutiva: insegna che la conoscenza profonda di se stessi inizia quando prendiamo "il largo" oltre l'orizzonte.
I viaggi di Ulisse non puntano solo al ritorno in patria ma anche alla ricerca del nuovo, la misura della distanza che ci separa dalle realtà sconosciute, l'abilità di relazionarsi con il diverso, la capacità di adattamento a situazioni imprevedibili.
Ogni avventura è una prova, una difficoltà da superare che assume al contempo un significato fortemente simbolico: il viaggio interiore, analizzare se stessi: "conoscere per capire e capire per agire".
Ciò consentirà di scoprire la bellezza interiore e l'importanza della propria vita!
"Tre volte il fé girar con tutte l'acque; a la quarta levar la poppa in suso e la prora ire in giù, com'altrui piacque, infin che 'l mar fu sovra noi richiuso…" (Inferno, XXVI, vv.139-142)
"Ulisse, imperturbabile, è ancora lì." Piero Boitani
"Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza." (Inferno, XXVI)
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
Questo gli ha dato una forma speciale di immortalità: la forza o forse il dono di attraversare e imporsi tra le culture più diverse. «Sono Odisseo, figlio di Laerte, noto agli uomini per tutte le astuzie, la mia fama va fino al cielo».
La figura che ha letteralmente afferrato l'immaginario occidentale sino a plasmarne le fondamenta culturali è inafferrabile.
Eroe dal multiforme ingegno, Ulisse continua ad affascinarci proprio per questo.
E' l'uomo del travestimento, dell'ambiguità, delle molteplici identità, dei giochi di parola, della manipolazione politica, le cui uniche verità risiedono forse nel suo essere uomo sino in fondo e nel talento di narratore supremo, tanto che lo si ascolterebbe raccontare le sue "imprese meravigliose" fino "all'aurora divina".
Dall'isola di Calipso a quella dei Feaci, dall'accecamento di Polifemo al canto delle Sirene, dai sortilegi di Circe alla discesa nell'Ade, al drammatico incontro con Scilla e Cariddi, alla strage dei Proci, al riconoscimento finale con Penelope.
Nel suo lungo errare durante il viaggio di ritorno a Itaca va incontro ad avventure strabilianti, ponendosi come il campione dell'intelligenza, della conoscenza, dell'esperienza, della virtù etica e della sopravvivenza.
Ma la vera attrazione magnetica che ancora oggi il personaggio mitico continua a esercitare su di noi è quella delle sue metamorfosi nel tempo (una su tutte: il folle volo dantesco), delle sue «ombre» che si allungano nel cinema, nella poesia, nel romanzo, nell'arte, nella scienza e nella filosofia.
Ulisse è ovunque, il suo vero viaggio (come testimonia questo libro con il suo appassionato e coltissimo inseguire l'eroe in epoche e mondi diversi) è senza fine. Leggi anche le recensioni di altri 2 libri pubblicati dallo stesso editore, collana "Grandi illustrati":
IL GRANDE RACCONTO DELLA GUERRA DI TROIA di Giulio GUIDORIZZI Il poema delle passioni estreme e travolgenti
IL GRANDE RACCONTO DELLE RELIGIONI di Giovanni FILORAMO
Piero Boitani insegna Letterature comparate nella Sapienza-Università di Roma. Tra i suoi libri per il Mulino: «Sulle orme di Ulisse» (nuova ed. 2007),
«Letteratura europea e Medioevo volgare» (2007), «Il Vangelo secondo Shakespeare» (2009), «L’ombra di Ulisse» (nuova ed. 2012),
«Il grande racconto delle stelle» (2012) e «Tre favole romane» (2014). Ha vinto il Premio Balzan 2016.
Quel che riempiva poi di ammirazione era il fatto che alla fine della guerra, cercando di tornare a casa, Ulisse passa 10 anni a vagare per il mondo. Passa otto anni con belle donne, un anno con Circe e gli altri sette con Calipso…
Quest'uomo va alla ricerca di quello che Dante chiama l'"esperienza", i vizi umani e il valore, cioè di quello che l'uomo vale e non vale, insomma va alla ricerca della sua virtù etica." Piero Boitani
Il grande racconto di Ulisse descrive l'Odissea romanzo epico (fonte di ispirazione di tante opere) e opera immortale, descritta attraverso gli occhi degli artisti che lo hanno succeduto. Ulisse è il rappresentante di tutta la sua civiltà incentrata sul mare e sulle navi. Il nostro eroe affascina proprio per la sua scaltrezza e per il senso dell'avventura.
Il poema inizia con l'invocazione alla Musa, importante perché il poeta le chiede di ispirarlo a narrare di quest'uomo dalla mente sfaccettata, dalle tante ragioni, un uomo con la metis, l'intelligenza astuta a fin di bene, e che tanto ha viaggiato, venendo a conoscere città e pensieri degli uomini, che tanto ha patito sul mare: "L'uomo cantami, dea, l'eroe del lungo viaggio, colui che errò per tanto tempo dopo che distrusse la città sacra di Ilio."
Egli esprime il fascino dell'avventura completa. Il mare in senso metaforico rappresenta i problemi fondamentali che l'uomo si trova sempre ad affrontare nella propria vita. Ecco Odisseo che vaga per il Mediterraneo:
"Felice chi come Ulisse ha compiuto un viaggio avventuroso… Il mare interno che gli antichi consideravano così vasto e pieno di meraviglie.
Invero terribile e meraviglioso esso era; perché siamo noi stessi che, trasportati dall'audacia delle nostre menti e dai tremori del nostro cuore, siamo i soli artigiani di tutta la meraviglia e tutto il romanzesco del mondo."
La prima parte di questo libro (L'OMBRA DI ULISSE) racchiude la meraviglia: poesia e storia. Ulisse costituisce quello che alcuni critici contemporanei definirebbero un "discorso" della civiltà occidentale: per gli storici "un immaginario di lunga durata", un archetipo dei miti che si sviluppa nella storia e nella letteratura come un costante logos culturale.
Ulisse rappresenta "l'archeologia" dell'immagine europea dell'uomo. Ulisse, eroe della continuità e della metamorfosi, può forse congiungere dentro ciascuno di noi quelle due rive del tempo fra le quali vive ogni cittadino d'Europa e ogni figlio della sua civiltà in tutti i continenti.
La seconda parte (OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE, FINO A NOI) concentra l'attenzione su Ulisse e le stelle e Il folle volo.
Ulisse fissa gli occhi sulle stelle, è l'inizio di una relazione profonda tra l'eroe greco e gli astri: all'origine di tutta una tradizione scientifico-tecnico-poetica.
La terza parte (ULISSE NEL MONDO) ci insegna questa riflessione metaforica: "Il remo che spinge la barca contro i flutti e con i flutti è tutto. Cammina sempre più verso l'interno col tuo remo finché qualcuno non ti domanda cosa sia.
Allora costruisci la tua casa… Perché solo allora avrai bisogno di dire e di sapere che il mare è immenso e insondabile, che il remo che spinge contro l'onda e con l'onda è tutto." Piero Boitani
Il viaggio in mare è la metafora della vita, il mitico Ulisse esprime apertura, ambiguità e la ricerca e riscoperta della propria identità. Viaggiare comporta un sicuro cambiamento interiore dell'individuo: è la metafora della vita umana.
La ricerca avviene essenzialmente nella dimensione interiore ed inconscia. Il viaggio è un punto di convergenza di varie correnti della vita ma soprattutto una predisposizione mentale diversa, nuova, evolutiva: insegna che la conoscenza profonda di se stessi inizia quando prendiamo "il largo" oltre l'orizzonte.
I viaggi di Ulisse non puntano solo al ritorno in patria ma anche alla ricerca del nuovo, la misura della distanza che ci separa dalle realtà sconosciute, l'abilità di relazionarsi con il diverso, la capacità di adattamento a situazioni imprevedibili.
Ogni avventura è una prova, una difficoltà da superare che assume al contempo un significato fortemente simbolico: il viaggio interiore, analizzare se stessi: "conoscere per capire e capire per agire".
Ciò consentirà di scoprire la bellezza interiore e l'importanza della propria vita!
"Tre volte il fé girar con tutte l'acque; a la quarta levar la poppa in suso e la prora ire in giù, com'altrui piacque, infin che 'l mar fu sovra noi richiuso…" (Inferno, XXVI, vv.139-142)
"Ulisse, imperturbabile, è ancora lì." Piero Boitani
"Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza." (Inferno, XXVI)
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
Il fascino dell'avventura di Ulisse mi coinvolge sempre. Ulisse è sicuramente il più astuto di tutti gli eroi greci, dal multiforme ingegno, ma anche il più umano e la personificazione stessa del coraggio, come afferma anche De Crescenzo nel suo libro I grandi miti greci. Molto interessante!
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