"PSICOGENEALOGIA Guarire le ferite familiari e ritrovare se stessi" di Anne Ancelin SCHUTZENBERGER (DI RENZO Editore) descrive l'obiettivo della psicogenealogia clinica: riappropriarsi della propria storia personale e familiare, inserirsi meglio in una discendenza e in una leggenda e mettere ordine nel "cantiere" lasciato dai nostri avi.
Anne Ancelin Schutzenberger, psicologa e psicoterapeuta francese, è cofondatrice dell'Associazione Internazionale di Psicoterapia di Gruppo. La sua esperienza è nota a livello internazionale, soprattutto per la psicoterapia di gruppo e lo psicodramma.
È autrice di numerosi libri sull'argomento, tra cui:
La sindrome degli antenati
Il piacere di vivere
L'autrice volge la propria attenzione al contesto, ai fenomeni e alle situazioni del proprio ambito familiare, storico, economico, culturale, nazionale, e psicostorico.
La "PSICOGENEALOGIA" è un'arte, una scienza, è una conoscenza del sé in rapporto alle generazioni che ci hanno preceduto, al fine di un vero e proprio aiuto per la salute e l'equilibrio delle persone.
E' un metodo per conoscere le proprie radici e se stessi. E' una tecnica che ci aiuta a scoprire da dove vengono alcune difficoltà che ci angustiano.
La psicologia applicata alla genealogia serve per capire le problematiche e i nodi psichici dei nostri antenati, ci aiuta a comprendere meglio da dove veniamo e chi siamo.
Alejandro Jodorowsky ha inventato il termine di Psicogenealogia. Le idee di A. J. sulle influenze dell'Albero Genealogico sono precise:
"Tutti siamo marcati, per non dire contaminati, dall'Universo Psicomentale dei nostri antenati. Così molti individui fanno propria una personalità che non è la loro, ma che proviene da uno o più membri della loro cerchia affettiva".
Il libro è formato da 15 capitoli:
Capitolo primo: E' inutile dirlo, ma è meglio se lo si dice: la comunicazione cosciente verbale e l'espressione dei sentimenti, diretta o indiretta.
Capitolo secondo: Siamo fedeli ai nostri antenati, ma anche e soprattutto a noi stessi: le "lealtà familiari" invisibili e inconsce
Capitolo terzo: Non ripetiamo gli errori, le sofferenze e le colpe dei nostri avi, ma impariamo che i fatti si ripetono in periodi importanti, spesso significativi: la sindrome d'anniversario.
Capitolo quarto: L'importanza di terminare ciò che è stato iniziato: l'effetto Zeigarnik.
Capitolo quinto: Ciò che non si esprime a parole s'imprime e si imprime nel male: il linguaggio del corpo e così far sapere senza dire.
Capitolo sesto: Cambiamento e resistenza al cambiamento
Capitolo settimo: A chi, a che cosa si tiene veramente? I veri legami.
Capitolo ottavo: Come fare un genosociogramma
Capitolo nono: La vita inizia al concepimento, dipende dal'ambiente familiare, dalla classe sociale e dalle etichette da parte degli altri
Capitolo decimo: Memoria familiare, dimenticanze e ricostruzione
Capitolo undicesimo: Quando si lavora da soli
Capitolo dodicesimo: Spazio senza pericolo e sicurezza di base
Capitolo tredicesimo: Senza un posto al sole
Capitolo quattordicesimo: Quando non si ha accesso alla memoria familiare
Capitolo quindicesimo: Pedagogia bianca, pedagogia nera in eredità, genitori tossici
Il GENOSOCIOGRAMMA è uno strumento d'indagine che ha rivoluzionato la psicoterapia, costringendo i terapeuti a rivisitare il lavoro clinico e la comprensione psicodiagnostica.
Il Genosociogramma comprende:
- I nomi e le età di tutti i membri della famiglia, compresi quelli non nati (aborti) o nati morti, e anche delle persone significative non appartenenti alla famiglia;
- Le date di nascita, di matrimonio, di separazione, divorzio, morte e di altri avvenimenti significativi;
- Indicazioni delle attività, occupazioni, luoghi di residenza, trasferimenti, immigrazioni, ecc.;
- Cambiamenti nello sviluppo vitale, lutti non risolti, malattie, handicap ecc.;
- Cambiamenti di status sociale, licenziamenti, fallimenti, ma anche promozione sociale, ricchezza;
- Informazioni su almeno tre generazioni;
- Rapporti affettivi tra le persone: amore, odio, legami conflittuali, esclusioni, ecc.
CAMBIAMENTO E RESISTENZA AL CAMBIAMENTO
Il cambiamento rappresenta spesso una difficoltà per le persone, le famiglie e la società. In generale esso è al tempo stesso sperato e temuto. Kurt Lewin ci insegna:
"Basta poco per ottenere un cambiamento, poichè tutto è in equilibrio di forze".
Basta aggiungere o sottrarre un piccolo fattore per far capovolgere e cambiare tutto. Come ogni lavoro su se stessi, la psicogenealogia genera una conquista di libertà rispetto a se stessi, alla propria famiglia, al proprio ambiente e agli altri membri del gruppo sociale.
Questa libertà implica dei cambiamenti per la persona stessa, ma anche, di rimbalzo, per gli altri. Poichè ogni cambiamento rimette in discussione le abitudini, buone o cattive, la gente preferisce spesso lamentarsi piuttosto che cambiare realmente.
C'è una differenza tra predecisione e decisione: la predecisione è un'intenzione di cambiamento, è soprattutto una decisione verbale ad apportare un cambiamento tramite "il passaggio dalla decisione all'azione".
Arrampicarsi sul proprio "albero della vita" e curiosare significa permettersi di includersi o distaccarsi, elaborare finalmente il lutto del passato per se stessi e per la propria famiglia, uscire dai ruoli prescritti, "ripulire il proprio albero genealogico", guarire le ferite familiari, recintando i lutti e i compiti incompiuti dalla nostra famiglia e dominare un po' ciò che si trasmette a se stessi.
Freud ci insegna che l'essere umano è come un iceberg: la parte invisibile sotto l'acqua è quella che determina la sua condotta e spiega ciò che accade.
Molti adulti si sono bloccati alle "frontiere" e ai passaggi dell'infanzia e dell'adolescenza, senza contesto di riferimento, senza limiti, senza saper prendere in mano la propria vita e le proprie responsabilità; alcuni entrano nei giochi vani del saccheggio per scherzo, del non lavoro e della piccola o grande criminalità.
Per non aver vissuto i riti o non aver incontrato un "traghettatore" che li abbia aiutati a divenire adulti. Oggi il mondo del lavoro è particolarmente ricco di incertezze e, come nelle famiglie, è importante che tutte le emozioni siano (in principio) controllate.
Per avere una buona relazione sana con chiunque non bisogna mai essere nel ruolo di "salvatore", ma in quello dell' "aiutante", senza fare mai più del minimo indispensabile per la sopravvivenza della "vittima" e soprattutto chiedendole sempre il suo parere su ciò che vuole realmente.
"Psicogenealogia" ci aiuta a porci le domande giuste per vivere, e non più sopravvivere, ci indica le trappole da evitare e ci apre il cammino che permette di raccogliere ciò che veramente conta: la gioia di vivere.
Elimineremo così le sofferenze, i fardelli del passato della nostra famiglia, accetteremo i drammi non risolti e le perdite difficili da superare. Riusciremo a costruire quel "giardino di famiglia" ricco di luce, pace ed amore che spesso non abbiamo.
La psicogenealogia clinica, della quale il genosociogramma è l'espressione e lo strumento preferito, è insomma un lavoro appassionante sul quale si può tornare quando il bisogno si fa sentire, a volte di anno in anno. E' un viaggio in se stessi, alla scoperta di se stessi.
Ecco alcune citazioni da "PSICOGENEALOGIA Guarire le ferite familiari e ritrovare se stessi" di Anne Ancelin SCHUTZENBERGER (DI RENZO Editore):
"Non c'è mai vento favorevole per colui che non sa dove va." Seneca
"Felice chi, come Ulisse, ha fatto un lungo viaggio nello spazio e nel tempo, finisce per ritrovare il suo cuore e la sua ragione, e realizza finalmente la sua vera vita per se stesso." Jaochim du Bellay
"Vedere negli altri ciò che hanno di meglio; lasciare dietro di sè qualcosa di buono, un figlio in buona salute, un angolo di giardino o una società in progresso.
Sapere che almeno un essere respira meglio perchè voi siete passati in questo mondo; ecco cosa si chiama riuscire nella vita." Ralph Waldo Emerson
"La cultura è ciò che resta quando si dimentica tutto." Emile Henriot
"Se si guarisce un individuo senza toccare l'insieme della famiglia, se non viene compreso il senso delle ripetizioni transgenerazionali, la terapia non porta a nulla. Spesso si ottiene solo un miglioramento provvisorio...
Bisogna avere contemporaneamente piena coscienza di ciò che si sa e della vastità della propria ignoranza, che può essere grande in certi campi, in un mondo in continuo movimento e cambiamento dei paradigmi." Anne Ancelin Schutzenberger
Un caro saluto.
Anne Ancelin Schutzenberger, psicologa e psicoterapeuta francese, è cofondatrice dell'Associazione Internazionale di Psicoterapia di Gruppo. La sua esperienza è nota a livello internazionale, soprattutto per la psicoterapia di gruppo e lo psicodramma.
È autrice di numerosi libri sull'argomento, tra cui:
La sindrome degli antenati
Il piacere di vivere
L'autrice volge la propria attenzione al contesto, ai fenomeni e alle situazioni del proprio ambito familiare, storico, economico, culturale, nazionale, e psicostorico.
La "PSICOGENEALOGIA" è un'arte, una scienza, è una conoscenza del sé in rapporto alle generazioni che ci hanno preceduto, al fine di un vero e proprio aiuto per la salute e l'equilibrio delle persone.
E' un metodo per conoscere le proprie radici e se stessi. E' una tecnica che ci aiuta a scoprire da dove vengono alcune difficoltà che ci angustiano.
La psicologia applicata alla genealogia serve per capire le problematiche e i nodi psichici dei nostri antenati, ci aiuta a comprendere meglio da dove veniamo e chi siamo.
Alejandro Jodorowsky ha inventato il termine di Psicogenealogia. Le idee di A. J. sulle influenze dell'Albero Genealogico sono precise:
"Tutti siamo marcati, per non dire contaminati, dall'Universo Psicomentale dei nostri antenati. Così molti individui fanno propria una personalità che non è la loro, ma che proviene da uno o più membri della loro cerchia affettiva".
Il libro è formato da 15 capitoli:
Capitolo primo: E' inutile dirlo, ma è meglio se lo si dice: la comunicazione cosciente verbale e l'espressione dei sentimenti, diretta o indiretta.
Capitolo secondo: Siamo fedeli ai nostri antenati, ma anche e soprattutto a noi stessi: le "lealtà familiari" invisibili e inconsce
Capitolo terzo: Non ripetiamo gli errori, le sofferenze e le colpe dei nostri avi, ma impariamo che i fatti si ripetono in periodi importanti, spesso significativi: la sindrome d'anniversario.
Capitolo quarto: L'importanza di terminare ciò che è stato iniziato: l'effetto Zeigarnik.
Capitolo quinto: Ciò che non si esprime a parole s'imprime e si imprime nel male: il linguaggio del corpo e così far sapere senza dire.
Capitolo sesto: Cambiamento e resistenza al cambiamento
Capitolo settimo: A chi, a che cosa si tiene veramente? I veri legami.
Capitolo ottavo: Come fare un genosociogramma
Capitolo nono: La vita inizia al concepimento, dipende dal'ambiente familiare, dalla classe sociale e dalle etichette da parte degli altri
Capitolo decimo: Memoria familiare, dimenticanze e ricostruzione
Capitolo undicesimo: Quando si lavora da soli
Capitolo dodicesimo: Spazio senza pericolo e sicurezza di base
Capitolo tredicesimo: Senza un posto al sole
Capitolo quattordicesimo: Quando non si ha accesso alla memoria familiare
Capitolo quindicesimo: Pedagogia bianca, pedagogia nera in eredità, genitori tossici
Il GENOSOCIOGRAMMA è uno strumento d'indagine che ha rivoluzionato la psicoterapia, costringendo i terapeuti a rivisitare il lavoro clinico e la comprensione psicodiagnostica.
Il Genosociogramma comprende:
- I nomi e le età di tutti i membri della famiglia, compresi quelli non nati (aborti) o nati morti, e anche delle persone significative non appartenenti alla famiglia;
- Le date di nascita, di matrimonio, di separazione, divorzio, morte e di altri avvenimenti significativi;
- Indicazioni delle attività, occupazioni, luoghi di residenza, trasferimenti, immigrazioni, ecc.;
- Cambiamenti nello sviluppo vitale, lutti non risolti, malattie, handicap ecc.;
- Cambiamenti di status sociale, licenziamenti, fallimenti, ma anche promozione sociale, ricchezza;
- Informazioni su almeno tre generazioni;
- Rapporti affettivi tra le persone: amore, odio, legami conflittuali, esclusioni, ecc.
CAMBIAMENTO E RESISTENZA AL CAMBIAMENTO
Il cambiamento rappresenta spesso una difficoltà per le persone, le famiglie e la società. In generale esso è al tempo stesso sperato e temuto. Kurt Lewin ci insegna:
"Basta poco per ottenere un cambiamento, poichè tutto è in equilibrio di forze".
Basta aggiungere o sottrarre un piccolo fattore per far capovolgere e cambiare tutto. Come ogni lavoro su se stessi, la psicogenealogia genera una conquista di libertà rispetto a se stessi, alla propria famiglia, al proprio ambiente e agli altri membri del gruppo sociale.
Questa libertà implica dei cambiamenti per la persona stessa, ma anche, di rimbalzo, per gli altri. Poichè ogni cambiamento rimette in discussione le abitudini, buone o cattive, la gente preferisce spesso lamentarsi piuttosto che cambiare realmente.
C'è una differenza tra predecisione e decisione: la predecisione è un'intenzione di cambiamento, è soprattutto una decisione verbale ad apportare un cambiamento tramite "il passaggio dalla decisione all'azione".
Arrampicarsi sul proprio "albero della vita" e curiosare significa permettersi di includersi o distaccarsi, elaborare finalmente il lutto del passato per se stessi e per la propria famiglia, uscire dai ruoli prescritti, "ripulire il proprio albero genealogico", guarire le ferite familiari, recintando i lutti e i compiti incompiuti dalla nostra famiglia e dominare un po' ciò che si trasmette a se stessi.
Freud ci insegna che l'essere umano è come un iceberg: la parte invisibile sotto l'acqua è quella che determina la sua condotta e spiega ciò che accade.
Molti adulti si sono bloccati alle "frontiere" e ai passaggi dell'infanzia e dell'adolescenza, senza contesto di riferimento, senza limiti, senza saper prendere in mano la propria vita e le proprie responsabilità; alcuni entrano nei giochi vani del saccheggio per scherzo, del non lavoro e della piccola o grande criminalità.
Per non aver vissuto i riti o non aver incontrato un "traghettatore" che li abbia aiutati a divenire adulti. Oggi il mondo del lavoro è particolarmente ricco di incertezze e, come nelle famiglie, è importante che tutte le emozioni siano (in principio) controllate.
Per avere una buona relazione sana con chiunque non bisogna mai essere nel ruolo di "salvatore", ma in quello dell' "aiutante", senza fare mai più del minimo indispensabile per la sopravvivenza della "vittima" e soprattutto chiedendole sempre il suo parere su ciò che vuole realmente.
"Psicogenealogia" ci aiuta a porci le domande giuste per vivere, e non più sopravvivere, ci indica le trappole da evitare e ci apre il cammino che permette di raccogliere ciò che veramente conta: la gioia di vivere.
Elimineremo così le sofferenze, i fardelli del passato della nostra famiglia, accetteremo i drammi non risolti e le perdite difficili da superare. Riusciremo a costruire quel "giardino di famiglia" ricco di luce, pace ed amore che spesso non abbiamo.
La psicogenealogia clinica, della quale il genosociogramma è l'espressione e lo strumento preferito, è insomma un lavoro appassionante sul quale si può tornare quando il bisogno si fa sentire, a volte di anno in anno. E' un viaggio in se stessi, alla scoperta di se stessi.
Ecco alcune citazioni da "PSICOGENEALOGIA Guarire le ferite familiari e ritrovare se stessi" di Anne Ancelin SCHUTZENBERGER (DI RENZO Editore):
"Non c'è mai vento favorevole per colui che non sa dove va." Seneca
"Felice chi, come Ulisse, ha fatto un lungo viaggio nello spazio e nel tempo, finisce per ritrovare il suo cuore e la sua ragione, e realizza finalmente la sua vera vita per se stesso." Jaochim du Bellay
"Vedere negli altri ciò che hanno di meglio; lasciare dietro di sè qualcosa di buono, un figlio in buona salute, un angolo di giardino o una società in progresso.
Sapere che almeno un essere respira meglio perchè voi siete passati in questo mondo; ecco cosa si chiama riuscire nella vita." Ralph Waldo Emerson
"La cultura è ciò che resta quando si dimentica tutto." Emile Henriot
"Se si guarisce un individuo senza toccare l'insieme della famiglia, se non viene compreso il senso delle ripetizioni transgenerazionali, la terapia non porta a nulla. Spesso si ottiene solo un miglioramento provvisorio...
Bisogna avere contemporaneamente piena coscienza di ciò che si sa e della vastità della propria ignoranza, che può essere grande in certi campi, in un mondo in continuo movimento e cambiamento dei paradigmi." Anne Ancelin Schutzenberger
Un caro saluto.
Personal COACH, PNL practitioner e grande appassionato di sviluppo personale a 360 gradi
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