Un manuale ricco di esempi su situazioni lavorative molto comuni su cui tutti almeno una volta abbiamo avuto occasione di riflettere, arrabbiarci o sorridere.
Il linguaggio elegante e l'ilarità di Albrecht suggeriscono un'ottica nuova per valutare diversi episodi del vissuto professionale: mostrano la possibilità di instaurare rapporti vincenti con gli altri e forniscono gli strumenti per guadagnarcene la collaborazione.
L'intelligenza sociale è la capacità di instaurare relazioni soddisfacenti per noi stessi e per i nostri collaboratori. Può "limare" i conflitti, creare accordi di collaborazione spronando gli individui al raggiungimento di obiettivi comuni.
"Siamo agli albori di un'epoca in cui le nostre conoscenze e il nostro approccio possono diventare obsoleti ancor prima di aver intrapreso le carriere per le quali ci siamo formati. Viviamo in una fase caratterizzata da una irrefrenabile inflazione di conoscenze e di competenze nella quale il valore di quanto apprendiamo è sempre più fuggevole.
Siamo vittime di una età dominata da relazioni "virtuali" e contraddistinta da mutamenti di carriera, sradicamenti… Il tradizionale concetto di comunità in quanto esperienza localizzata sta cedendo il passo ad un modello sociale che assomiglia molto più a un aeroporto che a un villaggio.
E questo spiega forse in parte il senso di futilità, di alienazione e mancanza di stima individuale che sembra caratterizzare il nostro tempo.
Karl Albrecht ci offre una struttura semplice e al contempo elegante per capire il concetto di intelligenza sociale come un insieme di 5 competenze primarie di vita e di leadership: consapevolezza situazionale, presenza, autenticità, chiarezza ed empatia." Dalla prefazione del prof. Warren Bennis
Karl Albrecht (www.karlalbrecht.com/wordpress) è consulente aziendale e formatore di dirigenti aziendali, ricercatore, oratore e autore prolifico.
Nei suoi 25 anni di carriera ha collaborato con numerose società, organizzazioni governative ed enti senza fini di lucro.
È autore di oltre 20 opere sui diversi aspetti della performance individuale e professionale ed è riconosciuto come uno dei principali leader di pensiero nel campo delle questioni aziendali strategiche emergenti.
La velocità dei ritmi vitali e lavorativi odierni ci porta spesso a preferire soluzioni approssimative anche quando sarebbe meglio prendersi un po' di tempo e decidere con serenità. Capita pertanto di trascurare i nostri interlocutori e di liquidarli con conversazioni sbrigative e impulsive allo scopo di raggiungere la meta in un tempo minore. Ma si tratta di un'illusione.
Karl Albrecht si basa sul concetto di intelligenza multipla per aprirci gli occhi sulla vastità delle nostre competenze. Tutti siamo in grado di ottenere grandi risultati nella vita sociale e lavorativa: se approfondiamo le nostre competenze possiamo abbattere barriere che credevamo invalicabili.
Ciò che in questo libro chiameremo intelligenza sociale è una combinazione di intuizioni e comportamento. Per dare una definizione pratica possiamo pensare all'intelligenza sociale o IS come a "La capacità di stabilire rapporti efficaci con gli altri guadagnandosi la loro collaborazione".
Daniel Goleman scrive: "Siamo tutti programmati per connetterci."
L'intelligenza sociale è personalità in azione: essa comprende l'insieme delle capacità necessarie all'azione nel contesto sociale. Dunque non potrà essere valutata "di per sé" ma in relazione all'azione compiuta ed al contesto entro cui l'individuo agisce (soggetto-azione-contesto).
Lo scopo è contribuire all'accettazione e all'applicazione di questi importanti concetti nella nostra cultura in ambito professionale ed educativo. Purtroppo esistono persone narcisiste, ignoranti ed ottuse non predisposte ad ampliare il loro campo "visivo mentale" poiché vivono in una caparbietà limitata e ostinata.
L'ottusità sociale deriva dal fatto di non riuscire a valutare tutti i segnali che gli altri trasmettono nelle diverse situazioni sia attraverso il linguaggio vero e proprio sia attraverso tutto quanto non viene "verbalizzato".
Una abilità utile per consolidare la percezione di rispetto, accettazione e apprezzamento è l'uso del cosiddetto "linguaggio pulito".
Adottando uno schema linguistico flessibile e rispettoso dal punto di vista semantico (privo di dogmatismi, sarcasmo, generalizzazioni, divisioni e dicotomie) e usando in modo appropriato limitatori e qualificatori semantici puoi evitare di erigere un muro di resistenza tra gli altri e le tue idee.
Il linguaggio è la chiave per creare empatia tra gli esseri umani.
Alcuni schemi linguistici aggressivi, dogmatici o limitanti possono allontanare l'ascoltatore o interlocutore minando il processo di comprensione.
Il linguaggio è "sporco" o "pulito". Si definisce linguaggio "sporco" non perché osceno ma perché capace di "intorbidire" la comunicazione: include quel tipo di affermazioni e scelte terminologiche che possono rappresentare una minaccia, un'offesa, un motivo di rabbia, di allontanamento o di confusione per gli altri.
Il linguaggio "pulito" usa schemi verbali più neutri e scelte terminologiche che suscitano empatia, apertura mentale, libero scambio di idee.
Talvolta l'arte di non dire niente con destrezza si rivela una utilissima risorsa.
Alcune delle mie citazioni preferite da INTELLIGENZA SOCIALE La nuova scienza del successo di Karl ALBRECHT:
"Non parlare a meno che tu non possa migliorare il silenzio."
Laurence Coughlin
"Il più grande ostacolo alla conoscenza del nuovo è la presunzione di conoscerlo già." Detto zen
"Chi ben fa il capitano non è irruente, chi ben guerreggia non è impetuoso, chi ben vince il nemico non dà battaglia." Lao Tzu
"Vorrei offrire, in quanto cieca, un aiuto a coloro che vedono, un'ammonizione che li inviti ad usare completamente il loro dono della vista: usate gli occhi come se domani doveste essere colpiti da cecità.
E applicate lo stesso metodo anche agli altri sensi: ascoltate la melodia delle parole, il canto degli uccelli, le possenti arie prodotte da un'orchestra come se domani foste colpiti da sordità; toccate ogni oggetto come se domani il vostro tatto dovesse venire meno; sentite il profumo dei fiori, assaporate con gusto ogni boccone come se domani non foste più in grado di sentire né gustare. Alla fin fine la via più semplice per essere felici è fare il bene." Helen Keller
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
In questo periodo di confusione sociale, sarebbe opportuno far leggere questo libro a tutti soprattutto a coloro se lavorano nel settore politico-sociale. Ben vengano questi messaggi profondi.
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