"TRIP" di Riccardo ZIPPO (Kimerik Edizioni www.kimerik.it) è una bella raccolta di poesie di un giovanissimo autore esordiente. Dalle riflessioni di Riccardo Zippo traspare un animo in balìa della tempesta della vita.
La sua giovane età non gli ha impedito di analizzare la vita guardando anche alle sfaccettature meno allegre. Anzi le poesie in questo libro tracciano un percorso che spesso mette in evidenza le fratture e le delusioni che spesso, purtroppo, caratterizzano la realtà. Nonostante un'agitazione di fondo evidente nei contenuti le emozioni vengono rese con grande abilità di manipolazione del linguaggio.
Riccardo Zippo è nato in provincia di Lecce (Gagliano del Capo), ha frequentato l'istituto tecnico e ha cominciato a scrivere a 17 anni. "Trip" è la sua prima pubblicazione, influenzata nella scrittura (a detta stessa dell'autore) dalla poesia francese dell'800: in particolare da quella di Rimbaud, Verlaine e Marceline Desbordes-Valmore.
"Orfano del Parnaso, ragazzo di vita: ho addosso la potenza dei versi francesi e dei cavalli di Praga che avrei voluto scoprire un dì, leggendoti". Trip è un viaggio dell'anima nell'anima, alla ricerca di un equilibrio, di una sintonia, impossibili da raggiungere.
Fortissima l'influenza dei "poeti maledetti", del loro dipingere la realtà nuda e cruda, non risparmiando versi che nulla hanno a che fare con l'armonia classica e che volutamente creano una frattura con i canoni tradizionali.
Una giovanissima promessa, quindi, Riccardo Zippo, dalla cui penna ci si aspetta una verve scrittoria senza remora alcuna. Ecco una poesia tratta dal libro dedicata alle donne:
ALLE DONNE
"Aghi di pioggia, come pose trascurate dagli uomini, così mi appaiono queste tiepide paure vestite di seni sporgenti e meno sporgenti, di laida sicurezza e malinconia, di follia d'amare.
I vostri volti, suggeriti nei sonni più eleganti, curano la maschile miseria, e senza di voi perfino le nostre cene sembrerebbero durare anni. A digiuno da pratiche esistenziali, a combattere il mondo andate, con in mano le vostre sole emozioni.
Oh tesoro, perchè ascolti le canzoni che ascolti, ami i pittori che ami? Lo sai che io riguardando la pittura non più fresca, ascoltando la tua musica consumata da note di rimorso, morirei. Perchè ritornate tutte ogni notte, come un magnifico vizio?
Dedicata a Alda Merini
Sul fondale dell'oceano la luna tace e riposa, dimenticata; dei diamanti di cui va tanto fiera si sveste e racconta a confetti dipinti di rosa le vite delle giovani colombe bianche;
disegna con abile grazia sulla sabbia bagnata dalle lacrime delle nuove sirene, il candore dorato delle spighe di grano e dei fiori defunti, mentre rosse e dormienti sul fondale fumano le gioie.
Contraddittori riflessi, come amicizie autodistruttive, distolgono dalla dolce nottambula essenze di nuovi colori. E' ancora lì il mondo?" Riccardo Zippo
"La poesia serve per nutrire quel granello di pazzia che tutti portiamo dentro, e senza il quale è imprudente vivere." Federico Garcìa Lorca
"Ho sconfinato la morte amando, sorridendo, e prendendomi gioco di lei con frizzi e lazzi di fuoco temperato e naturale, e ai poeti mi rivolgo con reverenza. Vorrei vivere in un circo itinerante, circondato da saltimbanchi girovaghi e promiscui." Riccardo Zippo
Un caro saluto.
La sua giovane età non gli ha impedito di analizzare la vita guardando anche alle sfaccettature meno allegre. Anzi le poesie in questo libro tracciano un percorso che spesso mette in evidenza le fratture e le delusioni che spesso, purtroppo, caratterizzano la realtà. Nonostante un'agitazione di fondo evidente nei contenuti le emozioni vengono rese con grande abilità di manipolazione del linguaggio.
Riccardo Zippo è nato in provincia di Lecce (Gagliano del Capo), ha frequentato l'istituto tecnico e ha cominciato a scrivere a 17 anni. "Trip" è la sua prima pubblicazione, influenzata nella scrittura (a detta stessa dell'autore) dalla poesia francese dell'800: in particolare da quella di Rimbaud, Verlaine e Marceline Desbordes-Valmore.
"Orfano del Parnaso, ragazzo di vita: ho addosso la potenza dei versi francesi e dei cavalli di Praga che avrei voluto scoprire un dì, leggendoti". Trip è un viaggio dell'anima nell'anima, alla ricerca di un equilibrio, di una sintonia, impossibili da raggiungere.
Fortissima l'influenza dei "poeti maledetti", del loro dipingere la realtà nuda e cruda, non risparmiando versi che nulla hanno a che fare con l'armonia classica e che volutamente creano una frattura con i canoni tradizionali.
Una giovanissima promessa, quindi, Riccardo Zippo, dalla cui penna ci si aspetta una verve scrittoria senza remora alcuna. Ecco una poesia tratta dal libro dedicata alle donne:
ALLE DONNE
"Aghi di pioggia, come pose trascurate dagli uomini, così mi appaiono queste tiepide paure vestite di seni sporgenti e meno sporgenti, di laida sicurezza e malinconia, di follia d'amare.
I vostri volti, suggeriti nei sonni più eleganti, curano la maschile miseria, e senza di voi perfino le nostre cene sembrerebbero durare anni. A digiuno da pratiche esistenziali, a combattere il mondo andate, con in mano le vostre sole emozioni.
Oh tesoro, perchè ascolti le canzoni che ascolti, ami i pittori che ami? Lo sai che io riguardando la pittura non più fresca, ascoltando la tua musica consumata da note di rimorso, morirei. Perchè ritornate tutte ogni notte, come un magnifico vizio?
Dedicata a Alda Merini
Sul fondale dell'oceano la luna tace e riposa, dimenticata; dei diamanti di cui va tanto fiera si sveste e racconta a confetti dipinti di rosa le vite delle giovani colombe bianche;
disegna con abile grazia sulla sabbia bagnata dalle lacrime delle nuove sirene, il candore dorato delle spighe di grano e dei fiori defunti, mentre rosse e dormienti sul fondale fumano le gioie.
Contraddittori riflessi, come amicizie autodistruttive, distolgono dalla dolce nottambula essenze di nuovi colori. E' ancora lì il mondo?" Riccardo Zippo
"La poesia serve per nutrire quel granello di pazzia che tutti portiamo dentro, e senza il quale è imprudente vivere." Federico Garcìa Lorca
"Ho sconfinato la morte amando, sorridendo, e prendendomi gioco di lei con frizzi e lazzi di fuoco temperato e naturale, e ai poeti mi rivolgo con reverenza. Vorrei vivere in un circo itinerante, circondato da saltimbanchi girovaghi e promiscui." Riccardo Zippo
Un caro saluto.
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