"GUARIRE CON LA FILOSOFIA Scopri l'aspetto pratico e terapeutico dell'antica saggezza per affrontare le sfide di tutti i giorni" di Albert KITZLER (Il Punto d'Incontro Edizioni www.edizionilpuntodincontro.it) ti spiega a cosa serve la filosofia: con la filosofia si può guarire!
Per capire come bisogna rifarsi all'antica sapienza. Per gli antichi le sofferenze psichiche erano paragonabili alle malattie del corpo e il filosofo era una sorta di medico dell'anima.
Il suo compito era instillare un pensiero "sano", capace di suscitare cambiamenti rigeneranti nel carattere e nell'approccio alla vita, con conseguenti effetti benefici sulla salute psicofisica.
La medicina moderna ha confermato che i pensieri negativi influenzano il sistema immunitario e possono contribuire all'insorgere delle malattie.
Applicando in maniera pratica l'antica saggezza Albert Kitzler dimostra quanto la filosofia possa alleviare i problemi quotidiani che mettono a dura prova la tua psiche.
Socrate, Aristotele, Platone, Buddha, Confucio, Patanjali e altri pensatori con la loro saggezza danno un'efficace soluzione alle sfide di tutti i giorni.
Le loro utili conoscenze diventano una vera e propria terapia che ti restituisce benessere dell'anima e gioia di vivere.
"Si diventa ciò che si pensa, questo è l'eterno mistero." UPANISHAD
Albert Kitzler (www.massundmitte.de) ha studiato filosofia e giurisprudenza a Friburgo, lavorando inoltre come ricercatore.
Ha svolto per oltre 20 anni la professione di avvocato e produttore cinematografico a Berlino (1994: Oscar per il cortometraggio Schwarzfahrer).
Ora si occupa a tempo pieno di filosofia dell'antica Grecia, Cina e India.
Nel 2010 ha fondato "Mass Und Mitte - Scuola per l'antica saggezza di vita", in cui conduce seminari e consulenze e tiene lezioni di filosofia.
"In Guarire con la filosofia ci sembra opportuno presentare le correlazioni tra pensiero e dolore, tra benessere mentale e salute fisica, tra gioia e soddisfazione, così come sono state interpretate dai grandi maestri dell'antichità.
Non si tratta solamente di un puro interesse storico o accademico; lo sguardo è rivolto alla nostra vita quotidiana. La domanda è cosa possiamo imparare dalle lezioni di saggezza degli antichi.
Quali consigli ci hanno tramandato per condurre una vita sana e piena sfuggendo al dolore e, laddove non sia possibile, sopportandolo con coraggio?...
Non si tratta di "pensare positivamente" nel senso di ignorare semplicemente ciò che è negativo convincendosi che tutto vada al meglio.
Il pensiero sano di cui si occupa questo libro descrive più un modo di pensare filosofico sviluppato dagli antichi in Oriente e in Occidente, comprovato e orientato a una più profonda comprensione di se stessi e del mondo.
Esso si basa su concezioni olistiche e mira a uno sviluppo durevole della propria personalità che ci permetta di resistere ai pesi e ai dolori quotidiani insegnandoci a gestire la nostra vita in modo più cosciente, gioioso e saggio…
I rimedi filosofici non vanno "assunti" ma ponderati, capiti e integrati nella propria vita.
Se i risultati sono buoni e adatti a noi, dovremmo interiorizzarli e trasformarli in un atteggiamento interiore: solo a questo punto riusciranno a sviluppare il loro pieno potenziale guaritore e benefico per la mente, lo spirito e il corpo.
Un medico greco dell'antichità diceva: "La forza di un uomo non risiede in quello che mangia ma in quello che digerisce." Albert Kitzler
Per gli antichi la filosofia rappresentava una "medicina per la mente". Per la cura del corpo gli uomini hanno escogitato due scienze (la medicina e la ginnastica) che assicurano rispettivamente la salute e la vigoria.
Il solo rimedio alle passioni dell'anima è dato invece dalla filosofia. L'obiettivo è liberare gli uomini dal dolore mentale ossia rendere la mente completa, guarita, "sana".
Lo scopo del pensiero filosofico era una "buona vita": evitare la sofferenza della psiche creando un benessere duraturo.
Confucio diceva che "se un uomo non ha ancora sviluppato il proprio sé, lo farà sicuramente nel momento del dolore. E' importante che la sapienza trasmessaci si fonda con l'esperienza di ciascuno di noi per dare vita a una nuova conoscenza. Dal grigiore del passato si può capire il presente."
Così possiamo guardare le cose come attraverso un prisma percependole con colori, rapporti e prospettive diversi: questo ci aiuta a vedere il mondo in cui viviamo in modo nuovo e differente e a trovare la forza di cambiare attingendola da una mutata comprensione.
"Un esempio: se qualcuno ci sta antipatico a pelle, non servirà a nulla continuare a rimuginare sul motivo per cui avvertiamo questa sensazione; al contrario la nostra avversione non farà che aumentare caratterizzando in modo decisivo il nostro atteggiamento verso questa persona.
Se invece distogliamo la mente e ci concentriamo su altri suoi aspetti, cerchiamo di capirla e di cogliere alcuni lati della sua personalità che ci risultano familiari o addirittura piacevoli e manteniamo fissi i nostri pensieri, non è raro che l'iniziale avversione spontanea si tramuti in una sensazione più positiva." Albert Kitzler
Per Aristotele l'uomo è la somma delle sue azioni quotidiane: "Dalle nostre azioni scaturiscono i nostri comportamenti. Diventiamo quello che facciamo; siamo le nostre abitudini, tra le quali rientrano anche le abitudini mentali."
I risultati scientifici della moderna neurobiologia, epigenetica, psiconeuroimmunologia, medicina psicosomatica e di altri ambiti di ricerca confermano la plausibilità e l'adeguatezza del sapere antico.
Buddha insegna 4 verità per affrontare la vita evitando stress e sovraffaticamento: "1) La vita è dolore 2) Riconoscine le cause 3) Trova il rimedio 4) Fanne buon uso!"
La filosofia è uno scrigno di opinioni sull'essenza e le cause dei nostri mali e utili proposte per la loro guarigione.
Se soffriamo di stress duraturo e vogliamo liberarcene, il pensiero salutare inizia riconoscendo i nostri valori, analizzandoli e relativizzandoli.
La prima medicina di un pensiero salutare contro lo stress è prendere coscienza dei nostri valori e obiettivi.
Per valori si intende eliminazione mentale del valore materiale. La saggezza del vivere bene procura subito ricchezza.
Il tesoro della saggezza consiste nel riconoscere che non abbiamo bisogno della ricchezza materiale per ottenere ciò che davvero conta nella vita.
La saggezza intesa come arte di vivere felicemente e in piena serenità è un vero tesoro: il benessere economico viene declassato a tesoro solamente presunto.
Confucio merita il massimo rispetto poiché il suo interesse consisteva nel migliorare l'uomo e non strumentalizzarlo per arricchirsi.
Una debolezza caratteriale che secondo gli antichi rappresentava una malattia della psiche (causando dolore e infelicità) è l'estraniazione: non viviamo quello che davvero siamo, non assecondiamo i nostri veri bisogni più profondi, spesso indossiamo una maschera (come diceva Pirandello) o ci nascondiamo.
Anche Platone invitava a "diventare non molti ma uno", Aristotele invitava a "fare amicizia con se stessi… Essere se stessi significa condurre una vita coerente e in armonia con se stessi, radicata in una vita mentale armoniosa, basata su sentimenti originari e che si nutre di essi."
"La vita è coerente con se stessa quando c'è equilibrio tra azione e impulso; l'impulso nasce dal valore dell'oggetto e di conseguenza è debole o più forte a seconda che l'oggetto meriti di essere ricercato." Ovviamente l'oggetto in questione è inteso come valore profondo e non materiale.
Se daremo più valore all'amore universale, alla cooperazione, alla fratellanza, alla bontà, alla gratitudine, alla gentilezza, alla comprensione, alla condivisione e altruismo, capiremo meglio noi stessi e il mondo intero.
Laozi: "Il saggio non mantiene il proprio sé, così esso gli rimane preservato. Poiché solo senza egoismo egli può compiere ciò che è davvero suo… Bisogna agire su ciò che non c'è ancora e prevenire il grave finché non lo è ancora."
Sembra un paradosso per l'uomo contemporaneo ma se farà una capatina nell'antichità la sua esistenza cambierà completamente.
"Guardati dalla seduzione dell'avidità perché lei è una malattia cattiva e incurabile… Chi fa bene i suoi passi può godere della sua fortuna; ma per gli avidi non c'è nemmeno una tomba (vita eterna)…
Anche un piccolo oggetto che viene arraffato trasforma una persona assennata in una persona litigiosa. Sciogliete il vostro attaccamento.
Mettete in discussione e relativizzate i vostri valori. Rivelate le esperienze sottostanti. Esercitatevi nella moderazione. Concentratevi sul QUI E ORA."
Le frasi della "Campana di Consapevolezza" (secondo Thich Nhat Hanh) ci fanno comprendere il senso della vita:
"Sono consapevole del fatto che morire è nella mia natura. Non posso sfuggire alla morte. Invecchiare è nella mia natura; non posso sfuggire alla vecchiaia.
Ammalarmi è nella mia natura; poiché ho un corpo non posso sfuggire alla malattia. Un giorno dovrò abbandonare tutto ciò che oggi è caro, a cui tengo e che considero prezioso."
Per i filosofi antichi il collegamento tra pensiero e salute della mente consisteva nell'esercitare le proprie abitudini: prendere familiarità con nuove abitudini di pensiero e comportamento, l'abbandono e il mutamento di schemi di pensiero, volontà e azione riconosciuti come errati erano il rimedio filosofico per qualsiasi tipo di dolore della mente.
Erano il vero processo di apprendimento nella filosofia pratica e l'unica via per alimentare e accrescere la gioia di vivere. Chi non modifica le proprie abitudini non provoca alcun cambiamento.
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
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Per capire come bisogna rifarsi all'antica sapienza. Per gli antichi le sofferenze psichiche erano paragonabili alle malattie del corpo e il filosofo era una sorta di medico dell'anima.
Il suo compito era instillare un pensiero "sano", capace di suscitare cambiamenti rigeneranti nel carattere e nell'approccio alla vita, con conseguenti effetti benefici sulla salute psicofisica.
La medicina moderna ha confermato che i pensieri negativi influenzano il sistema immunitario e possono contribuire all'insorgere delle malattie.
Applicando in maniera pratica l'antica saggezza Albert Kitzler dimostra quanto la filosofia possa alleviare i problemi quotidiani che mettono a dura prova la tua psiche.
Socrate, Aristotele, Platone, Buddha, Confucio, Patanjali e altri pensatori con la loro saggezza danno un'efficace soluzione alle sfide di tutti i giorni.
Le loro utili conoscenze diventano una vera e propria terapia che ti restituisce benessere dell'anima e gioia di vivere.
"Si diventa ciò che si pensa, questo è l'eterno mistero." UPANISHAD
Albert Kitzler (www.massundmitte.de) ha studiato filosofia e giurisprudenza a Friburgo, lavorando inoltre come ricercatore.
Ha svolto per oltre 20 anni la professione di avvocato e produttore cinematografico a Berlino (1994: Oscar per il cortometraggio Schwarzfahrer).
Ora si occupa a tempo pieno di filosofia dell'antica Grecia, Cina e India.
Nel 2010 ha fondato "Mass Und Mitte - Scuola per l'antica saggezza di vita", in cui conduce seminari e consulenze e tiene lezioni di filosofia.
"In Guarire con la filosofia ci sembra opportuno presentare le correlazioni tra pensiero e dolore, tra benessere mentale e salute fisica, tra gioia e soddisfazione, così come sono state interpretate dai grandi maestri dell'antichità.
Non si tratta solamente di un puro interesse storico o accademico; lo sguardo è rivolto alla nostra vita quotidiana. La domanda è cosa possiamo imparare dalle lezioni di saggezza degli antichi.
Quali consigli ci hanno tramandato per condurre una vita sana e piena sfuggendo al dolore e, laddove non sia possibile, sopportandolo con coraggio?...
Non si tratta di "pensare positivamente" nel senso di ignorare semplicemente ciò che è negativo convincendosi che tutto vada al meglio.
Il pensiero sano di cui si occupa questo libro descrive più un modo di pensare filosofico sviluppato dagli antichi in Oriente e in Occidente, comprovato e orientato a una più profonda comprensione di se stessi e del mondo.
Esso si basa su concezioni olistiche e mira a uno sviluppo durevole della propria personalità che ci permetta di resistere ai pesi e ai dolori quotidiani insegnandoci a gestire la nostra vita in modo più cosciente, gioioso e saggio…
I rimedi filosofici non vanno "assunti" ma ponderati, capiti e integrati nella propria vita.
Se i risultati sono buoni e adatti a noi, dovremmo interiorizzarli e trasformarli in un atteggiamento interiore: solo a questo punto riusciranno a sviluppare il loro pieno potenziale guaritore e benefico per la mente, lo spirito e il corpo.
Un medico greco dell'antichità diceva: "La forza di un uomo non risiede in quello che mangia ma in quello che digerisce." Albert Kitzler
Per gli antichi la filosofia rappresentava una "medicina per la mente". Per la cura del corpo gli uomini hanno escogitato due scienze (la medicina e la ginnastica) che assicurano rispettivamente la salute e la vigoria.
Il solo rimedio alle passioni dell'anima è dato invece dalla filosofia. L'obiettivo è liberare gli uomini dal dolore mentale ossia rendere la mente completa, guarita, "sana".
Lo scopo del pensiero filosofico era una "buona vita": evitare la sofferenza della psiche creando un benessere duraturo.
Confucio diceva che "se un uomo non ha ancora sviluppato il proprio sé, lo farà sicuramente nel momento del dolore. E' importante che la sapienza trasmessaci si fonda con l'esperienza di ciascuno di noi per dare vita a una nuova conoscenza. Dal grigiore del passato si può capire il presente."
Così possiamo guardare le cose come attraverso un prisma percependole con colori, rapporti e prospettive diversi: questo ci aiuta a vedere il mondo in cui viviamo in modo nuovo e differente e a trovare la forza di cambiare attingendola da una mutata comprensione.
"Un esempio: se qualcuno ci sta antipatico a pelle, non servirà a nulla continuare a rimuginare sul motivo per cui avvertiamo questa sensazione; al contrario la nostra avversione non farà che aumentare caratterizzando in modo decisivo il nostro atteggiamento verso questa persona.
Se invece distogliamo la mente e ci concentriamo su altri suoi aspetti, cerchiamo di capirla e di cogliere alcuni lati della sua personalità che ci risultano familiari o addirittura piacevoli e manteniamo fissi i nostri pensieri, non è raro che l'iniziale avversione spontanea si tramuti in una sensazione più positiva." Albert Kitzler
Per Aristotele l'uomo è la somma delle sue azioni quotidiane: "Dalle nostre azioni scaturiscono i nostri comportamenti. Diventiamo quello che facciamo; siamo le nostre abitudini, tra le quali rientrano anche le abitudini mentali."
I risultati scientifici della moderna neurobiologia, epigenetica, psiconeuroimmunologia, medicina psicosomatica e di altri ambiti di ricerca confermano la plausibilità e l'adeguatezza del sapere antico.
Buddha insegna 4 verità per affrontare la vita evitando stress e sovraffaticamento: "1) La vita è dolore 2) Riconoscine le cause 3) Trova il rimedio 4) Fanne buon uso!"
La filosofia è uno scrigno di opinioni sull'essenza e le cause dei nostri mali e utili proposte per la loro guarigione.
Se soffriamo di stress duraturo e vogliamo liberarcene, il pensiero salutare inizia riconoscendo i nostri valori, analizzandoli e relativizzandoli.
La prima medicina di un pensiero salutare contro lo stress è prendere coscienza dei nostri valori e obiettivi.
Per valori si intende eliminazione mentale del valore materiale. La saggezza del vivere bene procura subito ricchezza.
Il tesoro della saggezza consiste nel riconoscere che non abbiamo bisogno della ricchezza materiale per ottenere ciò che davvero conta nella vita.
La saggezza intesa come arte di vivere felicemente e in piena serenità è un vero tesoro: il benessere economico viene declassato a tesoro solamente presunto.
Confucio merita il massimo rispetto poiché il suo interesse consisteva nel migliorare l'uomo e non strumentalizzarlo per arricchirsi.
Una debolezza caratteriale che secondo gli antichi rappresentava una malattia della psiche (causando dolore e infelicità) è l'estraniazione: non viviamo quello che davvero siamo, non assecondiamo i nostri veri bisogni più profondi, spesso indossiamo una maschera (come diceva Pirandello) o ci nascondiamo.
Anche Platone invitava a "diventare non molti ma uno", Aristotele invitava a "fare amicizia con se stessi… Essere se stessi significa condurre una vita coerente e in armonia con se stessi, radicata in una vita mentale armoniosa, basata su sentimenti originari e che si nutre di essi."
"La vita è coerente con se stessa quando c'è equilibrio tra azione e impulso; l'impulso nasce dal valore dell'oggetto e di conseguenza è debole o più forte a seconda che l'oggetto meriti di essere ricercato." Ovviamente l'oggetto in questione è inteso come valore profondo e non materiale.
Se daremo più valore all'amore universale, alla cooperazione, alla fratellanza, alla bontà, alla gratitudine, alla gentilezza, alla comprensione, alla condivisione e altruismo, capiremo meglio noi stessi e il mondo intero.
Laozi: "Il saggio non mantiene il proprio sé, così esso gli rimane preservato. Poiché solo senza egoismo egli può compiere ciò che è davvero suo… Bisogna agire su ciò che non c'è ancora e prevenire il grave finché non lo è ancora."
Sembra un paradosso per l'uomo contemporaneo ma se farà una capatina nell'antichità la sua esistenza cambierà completamente.
"Guardati dalla seduzione dell'avidità perché lei è una malattia cattiva e incurabile… Chi fa bene i suoi passi può godere della sua fortuna; ma per gli avidi non c'è nemmeno una tomba (vita eterna)…
Anche un piccolo oggetto che viene arraffato trasforma una persona assennata in una persona litigiosa. Sciogliete il vostro attaccamento.
Mettete in discussione e relativizzate i vostri valori. Rivelate le esperienze sottostanti. Esercitatevi nella moderazione. Concentratevi sul QUI E ORA."
Le frasi della "Campana di Consapevolezza" (secondo Thich Nhat Hanh) ci fanno comprendere il senso della vita:
"Sono consapevole del fatto che morire è nella mia natura. Non posso sfuggire alla morte. Invecchiare è nella mia natura; non posso sfuggire alla vecchiaia.
Ammalarmi è nella mia natura; poiché ho un corpo non posso sfuggire alla malattia. Un giorno dovrò abbandonare tutto ciò che oggi è caro, a cui tengo e che considero prezioso."
Per i filosofi antichi il collegamento tra pensiero e salute della mente consisteva nell'esercitare le proprie abitudini: prendere familiarità con nuove abitudini di pensiero e comportamento, l'abbandono e il mutamento di schemi di pensiero, volontà e azione riconosciuti come errati erano il rimedio filosofico per qualsiasi tipo di dolore della mente.
Erano il vero processo di apprendimento nella filosofia pratica e l'unica via per alimentare e accrescere la gioia di vivere. Chi non modifica le proprie abitudini non provoca alcun cambiamento.
Un caro saluto. Raffaele Ciruolo
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Concordo con il pensiero dell'autore. La filosofia antica infatti, rimediava la sofferenza dell'animo umano attraverso la saggezza, questo era il loro stile di vita e spesso era un ottimo rimedio per alleviare lo stress quotidiano e malesseri esistenziali (ovviamente non quelli gravi).
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